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Sgombero a Monfortani, presidio delle famiglie all'assessorato delle Politiche Sociali

Gli ex occupanti hanno incontrato l'assessore Laura Baldassarre: "La sua proposta di separare i nuclei con solo donne e bambini in 'casa famiglia' non ci convince. Per questo restiamo accampati qui fuori"

C'era anche un nutrito gruppo di bambini questa mattina a presidiare gli uffici dell'assessorato alle Politiche Sociali a viale Manzoni. Tra le mani scritte e disegni che raccontano il dramma di restare senza un'abitazione. Il caso è quello dell'occupazione da parte di una settantina di famiglie dei palazzi di proprietà della Curia, nella zona di Colle Monfortani, lungo la Prenestina, oltre il Raccordo, sgomberata il 20 gennaio scorso con un ingente schieramento delle forze dell'ordine. "Questa mattina era in programma un appuntamento con l'assessore Laura Baldassarre" spiegano gli attivisti dei movimenti per il diritto all'abitare. "Inizialmente siamo stati ricevuti solo dalla sua segreteria, poi due ex occupanti hanno potuto parlare con lei".

L'esito dell'incontro, però, non convince i movimenti: "Hanno proposto solo la soluzione della 'casa famiglia' per le cosiddette 'fragilità', termine che noi contestiamo". In sostanza, "donne e bambini potrebbero essere ospitati ma solo per due mesi, padri e mariti no. E' questa la risposta all'emergenza abitativa?".

Con loro anche le famiglie allontanate dalle proprie abitazioni dopo l'alluvione che travolse molte zone a nord della città il 31 gennaio 2014. Vennero trasferite all'Hotel Flamininius, lungo la via Flaminia. "Domani è il loro ultimo giorno di permanenza" spiegano dal Comitato Caat e Residence. "Ricordo che la precedente amministrazione aveva promesso che sarebbero potuti rientrare nel buono casa. Ma così non è stato e oggi per donne e bambini si aprono le porte della casa famiglia mentre per gli uomini non c'è alternativa alla strada".

La stessa alternativa che è stata proposta alle famiglie di Monfortani. Per questo una rappresentanza continuerà a presidiare l'assessorato con una tenda: "La non volontà da parte del Comune di dare risposte concrete che non siano il disgregamento dei nuclei ci porta ad accamparci sotto l'assessorato" scrivono in una nota. Ci resteranno fino a sabato 18 marzo, giorno in cui i movimenti manifesteranno per le strade della città per chiedere risposte in tema di emergenza abitativa. Domani alle 12 è in programma una conferenza stampa. 

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