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"In centro troppi presidi delle forze dell'ordine: al lavoro per spostarle in periferia"

Il progetto di delocalizzazione di una serie di presidi delle forze dell'ordine dal centro della Capitale è stato esposto dal viceprefetto Santoriello nel corso della presentazione di un rapporto sul commercio a Roma

Chiudere alcune stazioni di polizia del centro per riaprirle in periferia. È il progetto esposto questa mattina dal viceprefetto di Roma Ferdinando Santoriello nel corso della presentazione  del rapporto di Confcommercio Roma e Lazio su 'L'impatto della criminalità sulle imprese del commercio e del turismo di Roma e provincia'. "Sono circa due anni che si ragiona sulla possibilità di delocalizzare i presidi sul territorio. Si ragiona insieme al Comune di Roma, insieme al Demanio. Bisogna trovare e ristrutturare gli immobili, bisogna chiudere stazioni di polizia al Centro, che sono oggettivamente troppe" ha detto il viceprefetto.

Santoriello ha poi parlato anche di divisione e migliore organizzazione tra diversi corpi delle forze dell'ordine:  "Fermo restando le competenze generali di ciascuna delle forze di polizia, l'obiettivo quantomeno è di risolvere il problema dell'esistenza sul territorio delle diverse forze di polizia che nella mente di tutti a volte creano un problema di sovrapposizione. Si sente sempre dire ''sul posto c'era una macchina dei Carabinieri, una della Polizia, quindi non c'è organizzazione''. Non è così, ma si sta cercando comunque di dare un tipo di organizzazione differente: portare i Carabinieri nelle zone periferiche e mantenere la Polizia di Stato nelle zone centrali. E' anche una divisione territoriale, oltre che di competenza".

Per realizzare il progetto mancano però i soldi. Santoriello ha specificato che il progetto “è in divenire, ma il problema, anche qui, è che per fare queste cose, vanno trovati i fondi necessari. Per ristrutturare un immobile da utilizzare per le forze di Polizia ci sono una serie di requisiti tecnici che rendono questa attività abbastanza costosa. Al ministero i fondi non ci sono, li stiamo chiedendo al ministero dell'Economia per avviare questa programmazione che ormai è stata definita nei suoi aspetti più precisi".

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