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Martedì, 23 Aprile 2024
Politica

La Prefettura rassicura i movimenti: per Metropoliz si cercano soluzioni. E il piano casa arriva in giunta

Dopo il corteo dell'Esquilino, i Blocchi Precari Metropolitani insieme ad Asia Usb e Spin Time sono saliti a Palazzo Valentini. L'11 maggio Gualtieri&Co. daranno l'ok al tanto atteso documento sull'emergenza abitativa

Il corteo del 4 maggio organizzato dai movimenti per il diritto alla casa, a difesa dell'occupazione di via Prenestina 913 e del museo Maam nato proprio nell'ex salumificio, si è concluso con un incontro in Prefettura. L'ennesimo, almeno nell'ultimo anno e mezzo, tra i collettivi che si occupano di emergenza abitativa e chi invece gestisce la sicurezza pubblica in città. Da chi ha partecipato è stato definito "positivo", perché da Palazzo Valentini sono arrivate rassicurazioni sul destino dell'occupazione.

Il corteo dei movimenti in difesa del Metropoliz

Partito da piazza dell'Esquilino alle 17.30 di giovedì 4 maggio, il corteo ha visto partecipare circa 3.000 persone. Tra loro anche l'ex assessore dell'epoca Raggi, Luca Montuori e Giorgio De Finis, ideatore e curatore del Maam, il museo dell'altro e dell'altrove che è stato realizzato nell'ex salumificio Fiorucci di via Prenestina 913, accanto all'occupazione a scopo abitativo. I Blocchi Precari Metropolitani, che quell'occupazione l'hanno iniziata nel 2009 e la portano avanti con la spada di Damocle di uno sgombero. 

La pressione del Viminale dopo il risarcimento per il mancato sgombero

A metà aprile, infatti, la Prefettura ha fatto sapere che di norma entro 60 giorni Metropoliz andrebbe sgomberato, all'indomani della seconda sentenza del tribunale che ha condannato Viminale e presidenza del Consiglio a versare un risarcimento alla proprietà, la Ca.Sa. Srl del gruppo Salini. Una notizia che ha gettato nel panico le famiglie che abitano in via Prenestina 913: "Noi da qui non ce ne andiamo", è la frase che viene ripetuta più volte. Da Palazzo Valentini, però, hanno fornito rassicurazioni.

I movimenti in prefettura dopo la manifestazione

Secondo quanto apprende RomaToday, infatti, alla delegazione salita nell'ufficio del Prefetto (che, ricordiamo, non è stato ancora nominato dopo l'addio di Bruno Frattasi), la capo segreteria avrebbe spiegato che l'ultimatum dei 60 giorni è stato un "atto dovuto", essendoci una sentenza nero su bianco. Ma la linea di Palazzo Valentini è ancora quella tracciata per la prima volta da Matteo Piantedosi, oggi ministro dell'Interno e proseguita da Frattasi: trovare una soluzione per tutte le famiglie, senza sgomberi traumatici. "E in questo caso, anche per il museo" dicono dai movimenti, che hanno poi ribadito che "le soluzioni devono emergere politicamente, dentro il piano casa e non si può accettare questa pressione a colpi di risarcimenti. Tutti devono fare la propria parte". 

L'11 maggio il piano casa in giunta capitolina

A proposito di piano casa: l'11 maggio, a meno di sorprese, il documento arriverà in giunta e verrà approvato. Dopodiché dovrà approdare in assemblea capitolina per il voto e di sicuro non sarà un processo indolore, perchè le opposizioni (in particolar modo Fratelli d'Italia, Lega e M5S) presenteranno numerosi ordini del giorno. I movimenti, sempre l'11, saranno in piazza del Campidoglio "per chiedere l'immediata approvazione del piano casa". I tempi non saranno brevissimi. 

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