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Le precarie dei nidi romani in piazza: "Campidoglio riveda le graduatorie come promesso"

A fine luglio una memoria di giunta si impegnava a revisionare i risultati dell'ultimo bando, ma le risorse umane hanno iniziato ad assumere senza dare seguito all'indirizzo politico

Il personale dei nidi e delle scuole d'infanzia comunali torna a protestare davanti al Campidoglio. Lo fa oggi, lunedì 19 settembre, perché il dipartimento risorse umane di Roma Capitale sta procedendo alle assunzioni a tempo determinato delle educatrici senza aver riesaminato la graduatoria 2018.

L'annuncio di sindaco e assessora: "600 assunzioni e revisione della graduatoria"

A fine luglio il sindaco Roberto Gualtieri e l'assessora a scuola, lavoro e formazione Claudia Pratelli in conferenza stampa annunciavano 600 assunzioni a tempo indeterminato per il 2022-2023. Allo stesso tempo l'assemblea capitolina approvava una memoria di giunta per il riesame e la revisione della graduatoria del bando 2018. Ma il dipartimento risorse umane, come fa sapere il coordinamento delle precarie, sembra si stia muovendo senza aver messo mano a una lista considerata dai diretti interessati "falsata". 

"Graduatorie falsate da dichiarazioni non verificate"

Come spiega a RomaToday Daniela Olivieri del coordinamento "questa problematica riguarda circa 4.000 persone risultate idonee - fa sapere -, tra queste circa 3.000 sono precarie storiche, appartenenti alla terza e quarta fascia. Il problema è che ci sono degli errori e delle incongruenze che danneggiano chi, al momento di candidarsi online, ha dichiarato la verità sulle proprie esperienze lavorative. Questo perché non sono state fatte le dovute verifiche". 

In sostanza, secondo Daniela, c'è chi ha lavorato nei nidi privati e ha dichiarato di averlo fatto in quelli comunali: "Così precarie con oltre 10 anni di esperienza nel pubblico - denuncia - si sono ritrovate dalla posizione duemila in giù, mentre le furbette nelle prime posizioni e in rampa di lancio per essere assunte". Inoltre a migliaia di aspiranti maestre non sono stati calcolati tre punti, riconosciuti per chi risulta inserita nelle graduatorie precedenti al concorso di quattro anni fa: "Era una voce da spuntare in sede di inoltro della candidatura online - spiega Olivieri - ma per qualche motivo a molti è saltata. Il dipartimento comunale avrebbe dovuto agire in autotutela amministrativa, non lo ha fatto e questo ha portato a migliaia di ricorsi singoli, vinti".

"L'indirizzo politico dev'essere rispettato dagli uffici"

La protesta organizzata dal coordinamento ha come scopo quello di chiedere alla giunta di agire nei confronti del dipartimento risorse umane: "La memoria del 29 luglio - prosegue il coordinamento - è stata approvata da quasi tutta l'assemblea capitolina. E' un indirizzo politico chiaro, che non viene tenuto in considerazione dagli uffici". La pratica, come è stato possibile ricostruire dal nostro giornale, era una delle tante in mano all'ex capo di gabinetto Albino Ruberti, poi uscito di scena in seguito alle note vicende che lo hanno visto - suo malgrado - protagonista.  

"Non ci fidiamo delle risorse umane"

E così da diversi giorni le risorse umane capitoline stanno inviando gli incarichi ad una platea di circa 7-800 educatrici, garantendo che in un secondo momento verranno effettuate le verifiche del caso: "Ma non ci fidiamo - concludono dal coordinamento in agitazione - perché sono 4 anni che devono farlo e lo promettono, ma poi non avviene. Ci sono stati tantissimi ricorsi, il comune li ha persi tutti". 

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