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Viadotto e Ponte Morandi: le infrastrutture di Magliana finiscono sotto i riflettori

Dopo il crollo del ponte di Genova progettato da Morandi si chiedono verifiche anche sulle infrastrutture di Magliana, dov'è presente un ponte firmato dallo stesso ingegnere

Sotto la Magliana Vecchia, a poca distanza dell'omonima stazione ferroviaria, c'è un ponte sospeso in cemento armato dall'inconfondibile forma curvilinea. L'infrastruttura viene ogni giorno attraversata dalle migliaia di veicoli che percorrono l'autostrada Roma Fiumicino. Questo ponte è stato realizzato nella seconda metà degli anni Sessanta e la firma del progetto è la stessa che è stata apposta al ponte crollato a Genova. Entrambe le infrastrutture sono state infatti pensate dall'ingegnere Riccardo Morandi.

Il Ponte Morandi di Magliana

La paternità delle due infrastrutture contribuisce a non rasserenare gli animi. Il deputato di Fratelli d'Italia Federico Mollicone, secondo il quale le due opere "sono quasi gemelle", ha già annunciato un'interrogazione al Ministro Toninelli. Non è semplicemente la firma di Morandi a destare proccupazione. Mollicone infatti cita l'ingegner Calzona, allievo del progettista che "rivela addirittura la mancanza di collaudo del ponte e il suo stato di ammaloramento". Al titolare del ministero dei trasporti sarà quindi chiesto di attiavare  "un'immediata verifica della struttura e della sua percorribilità".

Il viadotto della Magliana

Non c'è soltanto il Ponte Morandi a destare apprensione. In tema di infrastrutture stradali, restando nel quadrante meridionale della Capitale, c'è un'altra opera che desta forte preoccupazione. E' il viadotto della Magliana. Si tratta di un lungo cavalcavia sospeso sopra un'ansa del fiume Tevere che collega il quartiere degli Arvali con l'Eur e la Cristoforo Colombo. L'opera, molto utilizzata dai veicoli che percorrono la Roma Fiumicino, è stata oggetto d'attenzione di un convegno svoltosi lo scorso inverno nella facoltà di ingegneria la Sapienza. L'appuntamento congressuale della Sapienza ha consentito di approfondire lo stato in cui versa il Viadotto. In quell'occasione, come ricordato da Giulio Pelonzi, capogruppo democratico in Campidoglio, " e' stata nuovamente evidenziata l'urgenza di intervenire con un significativo restauro o con l'abbattimento".  

Il campanello d'allarme

Il clima che si è creato, dopo il drammatico crollo del ponte genovese, contribuisce a tornare sullo stato in cui versano alcune infrastrutture romane. Sul viadotto già a gennaio si era espresso il professor Remo Calzona, evidenziando una serie di criticità. I giunti., aveva fatto notare in quell'ocassione, si stanno progressivamente staccando e "la mancata protezione delle superfici metalliche – aveva spiegato l'urbanista – ha portato alla mancata protezione delle superfici metalliche ha portato alla corrosione delle stesse, con la riduzione delle sezioni resistenti fino alla metà con una drastica e irreversibile riduzione della resistenza dell’opera".

La richiesta d'attenzione alla Raggi

Le risultanze emerse dal convegno svoltosi lo scorso inverno alla Sapienza, hanno allarmato anche il Campidoglio. Già a gennaio il gruppo di Fratelli d'Italia aveva sollecitato la Sindaca con una specifica interrogazione. Alla prima cittadina veniva chiesto se Roma Capitale avesse acquisito la dettagliata relazione tecnico scientifica frutto del citato convegno. E, conseguentemente, se fossero prevista "specifiche campagne di rilievi per avere più informazioni sulle condizioni strutturali del Ponte".

Sono trascorsi dei mesi da quell'interrogazione e dal relativo convegno. Il tema è tornato in auge dopo il crollo del ponte dell'autostrada che attraversa Genova. Ora, come ribadisce il capogruppo democratico in Campidoglio "Non c'è più un minuto da perdere" . Anche perchè "a fronte dell'elevato rischio di crolli – ha sottolineato Pelonzi - è quindi necessario intervenire con la massima urgenza". 

Le differenze tra i due ponti di Morandi

Nel silenzio del Campidoglio, è intervenuta l'amministrazione municipale in cui il viadotto ricarde. "Per rispetto della immane tragedia in corso e per non alimentare allarmistici ed inutili sensazionalismi – ha premesso l'assessore municipale ai Lavori Pubblici Giacomo Giujusa - è importante ragionare sulle differenze: il nostro ponte di Morandi supera la frana dell'ansa del Tevere sfiorando appena il livello del terreno ed è manutenuto periodicamente da Anas". 

La manutenzione del Viadotto

Per quanto riguarda invece il viaadotto, sempre l'assessore Giujusa ha fatto notare che "l'allarme sul ponte della Magliana è stato ridimensionato dalla stessa università La Sapienza, nella trasmissione "Buongiorno Regione" andata in onda il 23 marzo 2018 su Rai 3"  Inoltre, le verifiche del viadotto sono in capo al Dipartimento Simu che sta lavorando ad una seria manutenzione straordinaria dopo decenni di vuoto manutentivo".

Le infrastrutture da costruire

Resta il tema del sovraccarico che l'infrastruttura è costretta a supportare. E che in futuro, se andrà in porto la realizzazione dello stadio della Roma, subirà un ulteriore incremento. Per questo si torna a chiedere al Campidoglio  di lavorare alle alternative possibili. A partire dalla realizzazione del Ponte dei Congressi. Ma non solo. "Si torni a riesaminare la possibilità di costruire anche il Ponte di Traiano" ha suggerito il Capogruppo Pelonzi. Opzione, quest'ultima,  prevista nella prima versione dello stadio della Roma e poi eliminata, tra le polemiche, nell'ultimo progetto approvato dal Campidoglio.  

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