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Ponte di Ferro, l'appello al sindaco: "Riaprirlo entro un anno". Al vaglio l'ipotesi del Commissario

Il modello a cui si guarda è quello del Ponte Morandi di Genova. Il presidente dell'VIII municipio: "Serve una procedura d'emergenza, altrimenti resterà chiuso due anni"

"Ci vuole un commissario e bisogna fare in fretta. I due anni di cui si parla per la ricostruzione sono troppi". L'allerta arriva dal minisindaco del municipio VIII Amedeo Ciaccheri. Un appello per il Ponte dell'Industria, o Ponte di Ferro, lanciato direttamente al sindaco Gualtieri. L'infrastruttura di collegamento tra i quadranti di Marconi e Ostiense è andata a fuoco la notte del 3 ottobre, appena prima delle elezioni amministrative che hanno portato il centrosinistra al governo della città. Le fiamme, sulla cui origine sta indagando la Procura, hanno distrutto la passerella laterale e piegato parte delle travi in acciaio, con danni non risolvibili certo in tempi brevi. 

"Serve una procedura d'emergenza che consenta di procedere velocemente accorciando i tempi burocratici, come per il ponte Morandi a Genova" commenta a RomaToday il presidente del municipio, convinto che procedendo per le vie ordinarie si attenderebbe almeno due anni tra stesura del progetto, stanziamento dei fondi, aggiudicazione della gara e cantiere vero e proprio. 

"In ogni caso al nuovo ponte dovranno essere apportate migliorie - prosegue Ciaccheri - come l'allargamento della carreggiata, mentre, in caso di ricostruzione, la struttura dovrà essere fedele a quella precedente. Abbiamo parlato con il sindaco ed è concorde sul procedere più velocemente, è consapevole che non si può perdere tempo, anche perché un pezzo di città e un quadrante così importante per la mobilità cittadina è in sofferenza". 

A breve è previsto un incontro con Gualtieri, mentre dal Campidoglio per il momento nessuno è in grado di sbilanciarsi su tempistiche e cronoprogrammi. La conta dei danni è ancora in corso e solo dopo che le iniziali perizie saranno chiuse si potrà fare una valutazione realistica sul da farsi. 

Proseguono le indagini

Nel frattempo, Roma sud fa i conti con l'assenza di un collegamento nevralgico tra i due quadranti e con il traffico intasato su Ponte Marconi e vie limitrofe da una parte e su Ponte Testaccio dall'altra. E la Procura indaga sulle cause dell'incendio. Nessuna pista è ancora esclusa. Da una parte tiene campo quella colposa, incentrata su un rogo che potrebbe essere partito da un fornello a gas usato dai senzatetto che popolano l'accampamento sotto il ponte. Dall'altra gli inquirenti vagliano anche quella dolosa, magari il gesto estremo di qualcuno esasperato dal degrado della zona.

In attesa dei risultati di analisi e perizie, sono stati acquisiti i filmati delle telecamere di sorveglianza della zona e sono state diramate le ricerche dei clochard che si erano accampati sotto il ponte. La svolta potrebbe arrivare da eventuali testimoni dei fatti. 

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