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Politica Marconi / Lungotevere di Pietra Papa

Tevere, la banchina sotto il ponte di ferro è ancora chiusa: protestano i ciclisti

I resti del ponte crollato non sono stati rimossi dalla sponda Marconi, bloccata dai jersey di cemento. Flash mob di Salvaiciclisti: “Privati da 5 mesi di uno spazio verde importante”

Sono trascorsi quasi cinque mesi dal rogo che ha avvolto il ponte dell’industria, altrimenti noto come ponte di ferro. Le fiamme non hanno causato danni strutturali ed infatti i romani, a meno di 70 giorni dall’impressionante rogo, hanno ripreso ad attraversarlo. Diversa è invece la situazione nella zona sottostante. Lì, i resti del ponte crollato, non sono stati rimossi. E la banchina, sul lato di Marconi dov’è presente una ciclabile, non è più utilizzabile.

La testimonianza

“Ci sono due jersey di cemento che impediscono l’accesso in banchina. Uno si trova all’altezza di lungotevere di Pietra Papa, dove un tempo era presente la città del Gusto. La rampa che dal livello stradale consentiva di scendere sulla sponda del fiume è sbarrata. L’altro accesso chiuso si trova dopo il ponte, in direzione Testaccio” racconta Alessandra, una ciclista.

La raccolta firme

La situazione è tale da aver spinto il gruppo Salvaiciclisti a lanciare una petizione. E’ stata sottoscritta da oltre seicento persone in una manciata di giorni. “Ci sentiamo beffati dall’amministrazione che fra attese e rimpalli di responsabilità ancora non ha ripristinato la viabilità anche sotto al ponte” si legge nel testo pubblicato in rete ed indirizzato all’attenzione dell’amministrazione cittadina e regionale.

Uno spazio verde sottratto alla città

“Da 5 mesi la città di Roma, e in particolar modo un intero quadrante peraltro molto cementificato, sono stati privati di un luogo dove passeggiare, poter fare attività sportiva, pedalare per svago e per spostarsi da una parte all'altra della città, godendo della serenità del Tevere – si legge sempre nella petizione - Si è sottratta fruibilità del verde, sottraendo un percorso di mobilità dolce alle cittadine ed ai cittadini”.

Il flash mob

Oltre a lanciare la raccolta firme, alcune decine di ciclisti hanno deciso di mobilitarsi. Nella mattinata del 27 febbraio si sono dati appuntamento all’altezza del ponte di ferro, dove hanno srotolati degli striscioni per chiedere  la riapertura della ciclabile. “Siamo trattati come cittadini di serie b” hanno lamentato, alludendo al fatto che “il ponte è stato aperto alla circolazione motoristica”. Ora si attende anche il recupero della banchina sul lato di viale Marconi. Per i ciclisti e per tutti quanti vogliono tornare a godere quel tratto di fiume Tevere.

Chiusa la banchina sotto il ponte di ferro: le proteste dei ciclisti


 

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