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Polverini e "l'ultimo atto": nomine e taglio di assessori

"Al lavoro per l'accorpamento delle deleghe. Non posso tagliare i consiglieri ma posso farlo con gli assessori"

Nuovo punto di svolta nell'assetto della regione Lazio: scandalo fondi, faide nel Pdl e l'annuncio delle dimissioni. Tutto sembra terminato così, ma ancora non è finita e Renata Polverini che formalmente ancora non ha consegnato le sue dimissioni convoca la giunta ancora una volta.
Quello di ieri potrebbe essere l'ultimo atto di una gestione molto difficile che potrebbe lasciare il segno. Secondo quanto si apprende Polverini ha provveduto a nominare dieci direttori  genarali prorogando quelli con i contratti in scadenza.
Quindi, avrebbe indirizzato le sue decisioni verso gli assessori, in particolare quelli vicini a Tajani attuando il “ritiro delle deleghe”. Andranno probabilmente via così Fabio Armeni (Risorse umane, demani e patrimonio), Angela Birindelli (Politiche agricole), Marco Mattei (Ambiente) e Stefano Zappalà (Turismo).

Renata Polverini poi interviene a Porta a Porta e racconta tutto: “Oggi (ieri ndr) abbiamo lavorato sull'accorpamento delle deleghe, domani le riassegnerò. Sarà il mio ultimo atto e allora mi potrò dimettere. Non posso tagliare il numero dei consiglieri - ha detto ancora - ma posso fare quello degli assessori perché non serve lo stesso numero della gestione ordinaria. Sono dettagli che vale la pena sottolineare per chi vuole fare demagogia: sto ancora aspettando - ha concluso - le dimissioni dei consiglieri di opposizione".

"La maestrina che sta dando vita a una colossale presa in giro dei cittadini la regione e tutto il Paese", tuonano dal gruppo del Pd. Insomma, nel pieno delle sue funzioni. Tanto che stamani il sindaco Gianni Alemanno rivela che Polverini prima di andarsene avrebbe intenzione di fare un consiglio straordinario per "decidere ulteriori tagli". Notizia che la Presidente si è affrettata a smentire ("Questa è un'altra fantasia di Alemanno") convocando però per il pomeriggio una giunta che ha persino dato mandato alla governatrice di impugnare davanti la Consulta la spending review nelle parti del riordino delle province e la privatizzazione delle società pubbliche. In mattinata, poi, Polverini aveva partecipato anche alla Conferenza delle Regioni che all'ordine del giorno aveva l'autoriforma delle Regioni, ovvero cambiamenti sostanziali in materia di riduzione dei costi, trasparenza, terziarietà dei controlli. E nel pomeriggio, insieme ai governatori di altre regioni, è andata al Quirinale (e poi con la delegazione a Palazzo Chigi) a presentare al presidente Napolitano l'approvazione del taglio dei costi. Tutto meno che "dimissionata". "Tanto giorno più giorno meno", ha detto a chi le chiedeva come mai non avesse ancora formalizzato le dimissioni davanti a tv e giornali.
 

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