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Polverini e le dimissioni: "Sono stanca". Berlusconi: "Non lasciare"

Mercoledì di passione alla Pisana con la governatrice accerchiata data a lungo vicina alle dimissioni. A convincerla il Cavaliere

Mancano quattro giorni alla conferenza dei servizi che alla Regione Lazio dovrebbe decidere sul sì alla discarica di Monti dell'Ortaccio. La Regione, chiamata ad esprimersi con Comune e Provincia sul sito di Monti dell'Ortaccio, come arriverà a quest'appuntamento? Quella di ieri è stata infatti l'ennesima giornata di passione tra scandali, voci, dichiarazioni e dimissioni ventilate e mai arrivate. Protagonista ancora una volta lei, Renata Polverini.

Un caos politico che ormai l'ha travolta in pieno, tanto che la governatrice dice apertamente: "Sono stanca, molto stanca. O la smettono o la storia la faccio finire io". Un invito più che perentorio al Consiglio regionale e al gruppo Pdl dilaniato da faide interne. "Non hanno capito che bisogna fare, invece si procede in una lotta intestina", tuona.

La Polverini ieri avrebbe alzato la posta. Oltre ai tagli, avrebbe chiesto anche le teste, quelle del Pdl laziale sia all'interno della Regione, leggasi Battistoni, sia fuori, leggasi il coordinatore Piso.

Chiusa nelle sue stanze, alla Regione Lazio prima a casa poi, la governatrice, circondata dai soli fedelissimi, non ha parlato se non con Silvio Berlusconi, suo mentore in campagna elettorale. E lui, il Cavaliere, è sceso in campo per dissuaderla: "Non lasciare", le avrebbe detto. Intanto si rincorrevano voci (parlamentari) di dimissioni già comunicate agli assessori, che però smentivano; di conferenze stampa, in realtà mai convocate; di un imminente commissariamento del Pdl Lazio, negato ufficialmente dallo stesso Angelino Alfano. Voci che sono rimbalzate all'interno delle mura del Consiglio, dove per chi sussurra che "Polverini aveva già vinto, in Aula: non può pretendere di stravincere", c'é anche chi sospetta che sia meglio dare uno spintone e rovesciare il tavolo prima che, venerdì, il voto d'Aula renda effettivi i tagli anti-Casta, e in futuro anche la riforma dei vitalizi. Veleni insomma. Quelli che Polverini, che ha imposto rigoroso silenzio al suo entourage, vorrebbe estirpare come le "mele marce" di cui parlava stamattina.

Un segnale, di certo, l'ha dato all'ora di pranzo quando, come aveva preannunciato, ha varcato i cancelli del Viminale per incontrare il ministro dell'Interno Anna Maria Cancellieri, per informarsi sui tempi tecnici del ritorno al voto. Come a dire: faccio sul serio, prendo le misure. E mentre il centrosinistra ne chiede le immediate dimissioni, e l'alleato Udc si stringe senza se e senza ma alla presidente, il leader de La Destra Francesco Storace, tra i consiglieri più ascoltati dalla presidente negli ultimi giorni, sogghigna: "L'unica notizia di oggi? E' il taglio delle commissioni consiliari".

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