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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Spending review, Polverini: "Sanità a rischio con 2500 licenziamenti"

Il presidente della Regione Lazio commenta negativamente i tagli che potrebbero riguardare il 19,9 per cento dei posti letto dei nosocomi regionali: "Decreto peggiore rispetto alle piú nere aspettative"

Un taglio di poco inferiore al 20 per cento (19,9). La versione finale del decreto sulla spending review si abbatte su tutto il Paese colpendo anche la regione Lazio, tra le prime tre a subire il maggior numero di tagli. Nessuna chiusura automatica dei piccoli ospedali, almeno per il momento, ma una riduzione di 18mila posti letto tra pubblico e privato accreditato entro il 30 novembre. 'Scure' che il presidente della Regione Lazio Renata Polverini commenta amaramente: "Servizi sanitari a rischio e 2500 licenziamenti: questo lo scenario che si prefigura per il Lazio applicando il decreto sulla spending review varato dal governo Monti. La versione definitiva del decreto è peggiore rispetto alle piú nere aspettative, a partire dalla sanità dove si introducono ulteriori penalizzazioni sul calcolo dei posti letto e, in regime di blocco del turn over, ci si impedisce persino di ricorrere a quelle 20/25 assunzioni straordinarie all'anno che servivano per coprire i buchi piú pericolosi negli organici degli ospedali".

DECRETO SPACCA ITALIA - Presidente della Regione Lazio che usa l'ironia indicando i problemi che il Decreto potrebbe comportare per la sanità: "Sarebbe a questo punto piú serio modificare i termometri e stabilire che la febbre inizia a preoccupare solo oltre i 38 gradi, piuttosto che chiederci di abbassare i nostri posti letto nonche' il tasso di ospedalizzazione a 160 per mille abitanti entro il 30 novembre 2012. Questo decreto non salva ma spacca l'Italia in due: c'è un paese reale che non riesce ad andare avanti ed un paese legale che indebolisce diritti costituzionalmente garantiti o tutelati come la salute ed il lavoro”.

TAGLI -  In testa alla speciale classifica delle Regioni che dovranno tagliare più posti letto spicca il Molise, che vedrà ridursi la dotazione del 33,2 per cento, seguita dalla Provincia di Trento, cui il taglio sarà del 20,9 per centro, e dalla Regione Lazio (-19,9 per centro). Ma paradossalmente ci sono anche Regioni che potrebbero veder aumentati il numero dei loro posti letto, come la Campania (+3,3%), l'Umbria (+3%), e la Basilicata (+0,7%). “Sono molto preoccupata - conclude Renata Polverini -  anche per il silenzio attorno alla sorte delle centinaia di migliaia di lavoratori occupati nelle società che lavorano e fanno capo alle pubbliche amministrazioni. Chiedere di chiuderle o cederle - chissà poi a chi, soprattutto in questo momento - senza porsi il problema di che fine faranno le persone che ci lavorano è un atto grave che va combattuto con forza a partire da chi, come me, non ha assunto neppure uno dei 2.500 lavoratori facenti capo alla Regione Lazio che ora rischiano il posto. Il presidente Monti ci convochi senza altri indugi per evitare che si vada verso l'implosione dei servizi essenziali per i cittadini. Mi auguro che da parte del Parlamento ci sia il necessario impegno e senso di responsabilità riequilibrare la portata di questo decreto”.

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