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Villini storici, è scontro governo Campidoglio. Montuori: "Noi scavalcati dal Ministero"

Il botta e risposta con il ministro Madia. Dal Mibact l'intenzione di fissare dei vincoli paesaggistici per frenare le demolizioni

Si riaccende la polemica a distanza tra palazzo Senatorio e il Mibact. Oggetto della diatriba i villini e palazzine dei primi del Novecento su cui pendono progetti di demolizione e ricostruzione (a ottobre 2017 l'abbattimento di un edificio liberty in via Ticino) resi possibili dal piano Casa della regione Lazio, e in questi mesi fortemente osteggiati. 

Ieri la comunicazione del ministero: verrà avviata un'istruttoria per fissare dei vincoli paesaggistici in alcune zone della città, a salvaguardia di beni architettonici di valore. Ma dal Campidoglio la reazione è dura: "Credo sia ineludibile per chi riveste cariche istituzionali mantenere onestà intellettuale perchè significa rispettare i cittadini" ha scritto l'assessore capitolino all'Urbanistica Luca Montuori in un post sul suo profilo Facebook, ripercorrendo l'accaduto, dando una sua versione dei fatti, e attaccando l'operato del governo in merito. 

"Il 15 settembre 2017 il Consiglio dei ministri, nel quale era presente anche il ministro Madia come da verbale rintracciabile facilmente sul sito del governo, ha deciso di non impugnare la legge sulla Rigenerazione Urbana della Regione Lazio, una legge che consegna ai privati le chiavi per aggirare le norme urbanistiche delle città e costringe i Comuni a individuare gli strumenti per difendersi da forti attacchi speculativi di cui la legge del Piano Casa era solo il primo esempio applicativo. Aveva l'occasione di dire qualcosa. Non l'ha fatto. E oggi di nuovo, in una lotta tutta intestina, il suo partito si scaglia contro se stesso tentando di addossare goffamente le responsabilità all'amministrazione capitolina".

Poi prosegue in riferimento alla notizia dei vincoli paesaggistici che verranno fissati a stretto giro: "L'azione del Mibact, che da ciò che al momento leggo sugli organi di stampa sembra riguardi l'avvio di una istruttoria per l'apposizione di vincoli paesaggistici, scavalcherebbe i tentativi di individuare soluzioni condivise - continua Montuori - come invece stavamo facendo in accordo con la Soprintendenza speciale archeologia belle arti e la Sovrintendenza capitolina, commisurate alle esigenze della città, e si configurerebbe come un danno clamoroso se venisse portato fino in fondo senza un adeguato confronto. Da domani in intere zone della città potrebbe essere impossibile modificare una finestra, trasformare anche una superfetazione, adeguare un vecchio edificio a rinnovate esigenze abitative".

Quindi Montuori sottolinea: "Con queste modalità le amministrazioni rimangono ancora una volta, sempre di più, private del diritto dovere di individuare le migliori forme di governo del territorio. Lasciate in questi anni in balia della rendita privata nell'ideologica convinzione che l'azione privata fosse comunque migliore di quella pubblica".

La versione del ministro Madia

Anche il ministro Marianna Madia affida a Facebook la sua versione dei fatti, addossando le responsabilità sul Campidoglio, parlando di "inerzia del Comune di Roma". "Durante la campagna elettorale nel collegio dove ero candidata mi sono occupata del tema delle demolizioni e delle modifiche di alcuni edifici del II municipio - ricorda Madia - insieme alla Presidente del II municipio Francesca Del Bello ho incontrato cittadini e associazioni assumendo l'impegno a fare in modo che le istituzioni competenti si adoperassero per fermare gli interventi e le demolizioni previste. Così è stato. Il Mibact ieri ha annunciato che 'verrà avviata l'istruttoria per l'apposizione di una serie di vincoli paesaggistici a salvaguardia dei valori urbani e storici delle testimonianze urbanistiche post unitarie e dei primi decenni del XX secolo presenti a Roma, riguardanti in particolare i villini del Novecento nei quartieri più esposti al rischio di manomissione'. Si tratta di una prima importante risposta" continua Madia, "alle preoccupazioni di tanti cittadini e delle associazioni che da tempo si battono per evitare che interventi urbanistici, di cui non si comprende l'interesse per la collettività, danneggino aree che rappresentano un pezzo importante di storia di alcuni quartieri di Roma".

Poi i rigraziamenti e la frecciata finale: "Ringrazio al ministro Franceschini e al Mibact che, nell'inerzia del Comune, hanno voluto approfondire questa vicenda dando ascolto alle giuste preoccupazioni che venivano dal territorio. Ora mi auguro che la vicenda si concluda definitivamente in tempi rapidi e che edifici così caratteristici vengano salvaguardati".
 

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