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Più telecamere e pattuglie nei parchi: ecco le misure antistupro

Riunione del Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica. Le parole di Raggi e della Prefetta Basilone

Più luci, più telecamere, più presidio nei parchi e una maggiore comunicazione delle iniziative già in campo. Roma fa i conti con le violenze sessuali balzate agli orrori delle cronache di questi giorni. Lo fa in una riunione del Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica.  Si parte dai numeri e la prefetta Laura Basilone è abbastanza precisa: "Sul piano dei dati un conto è la percezione un conto cosa si fa, visto che nel capoluogo e nella sua provincia si registra un abbassamento della criminalità su tutti i fronti. A Roma dall'1 gennaio 2017 le violenze di genere fanno registrare un 6% in più ma c'è anche un 70% in più di arresti. Quindi si reprime nell'immediatezza, e il 56% in più nella provincia. Vuol dire che l'attenzione delle forze di polizia è altissima e il controllo del territorio consente di garantire la sicurezza con la certezza matematica della repressione".

"Sul piano dell'integrazione dei sistemi di videosorveglianza, questa è già in atto ma ovviamente vanno perfezionati: abbiamo stabilito che si intensificheranno è insieme a un potenziamento dell'illuminazione pubblica con il contributo di Comune, Regione e Viminale. Mi sembra un inizio molto positivo di collaborazione". "Nelle ore diurne", poi "il sistema delle pattuglie a cavallo, già presenti nei parchi, per dare maggiore percezione della sicurezza, perchè di questo si tratta, e chiederemo al ministero il supporto del Reparto prevenzione anticrimine per le iniziative di controllo del territorio, che già sono molto efficaci".

C'è poi un tema che mette d'accordo sindaca e prefetta. Spiega la Basilone: "È emerso dalla riunione del comitato che una serie di iniziative sono già in atto ma non sono state adeguatamente comunicate, alla fine è solo un problema di comunicazione. Esiste tutta una serie di azioni già in campo. Innanzitutto il grande sforzo della Regione con il servizio 112 e con il sistema di app 'Where are you', già operativa da tempo e che ora verrà pubblicizzata dalle associazioni di categoria del settore Turismo, come Federalberghi. Questa app mette in comunicazione il soggetto che si sente a rischio con il centro operativo delle forze di polizia ed e' georeferenziata; una cosa esistente ma non pubblicizzata e ora lo faremo di più. La Regione ha messo in campo anche iniziative di contrasto alle violenze di genere, che sono tante e hanno dato grandi risultati ma vanno adeguatamente comunicate".

Spiega poi Raggi: "Forse non è stato ben comunicato finora, ma quel che è a disposizione è tanto. Mi permetto di notare un ulteriore aspetto: la necessità di pubblicizzare maggiormente il numero 1522 del ministero per il contrasto alle violenze e di diffondere maggiormente tutti gli strumenti esistenti". 

Quindi Raggi parla di videosorveglianza: "Dal luglio di questo anno, Roma Capitale ha già individuato e stanziato mezzo milione di euro per la videosorveglianza e la sfida è l'integrazione dei diversi sistemi. Ogni forza dell'ordine e anche i privati hanno telecamere e dobbiamo rendere tutte le sale interoperabili, andando a coprire con nuovi interventi le aree non coperte. In occasione dell'incontro abbiamo concordato anche un aumento dei reparti a cavallo e di contrasto della criminalità, grazie all'intervento del ministero degli Interni". 

E nel concreto: "Abbiamo raggiunto un'intesa con la Regione per rafforzare il presidio nei parchi di competenza regionale, per chiuderne alcuni e rafforzare il presidio sul territorio in modalità congiunta". Infine l'aspetto educativo: "La scuola è un ulteriore campo di intervento comune importante per le istituzioni intorno a questo tavolo. Dobbiamo partire sin dai nostri bambini per andare a costruire un sentimento di interesse collettivo sul contrasto delle violenze e tutti gli interventi, compresi quelli su bullismo e cyberbullismo: vanno messi in rete al più presto per capire come stiamo agendo, capire quali scuole stanno lavorando e quali no e tutto questo per noi è terreno di azione comune".

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