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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Politica

Stagione sciistica ferma sulle montagne vicino Roma: sulle piste manca la neve

Dal Terminillo a Campo Staffi rifugi ed impianti in difficoltà per le elevate temperature

Al Terminillo ed a Campo Imperatore qualche fiocco di neve si è visto nella mattinata del 9 gennaio. A Campo Staffi, nel frusinate, neppure quello. La stagione sciistica stenta a partire in tutta la regione perché, le temperature troppo alte, non consentono alle piste di poter aprire.

In attesa della neve

“Aspettiamo la neve ma gli impianti sono pronti” ha dichiarato il sindaco reatino Daniele Sinibaldi, lanciando la campagna di abbonamenti agli impianti del Terminillo. Il primo cittadino se n’è fatto il principale testimonial dopo i mesi trascorsi alla ricerca di un accordo con il vecchio concessionario. La stazione sciistica lì, sulla “montagna dei romani”, può quest’anno contare sul supporto della multiservizi comunale ASM, che ha preso in gestione gli altri impianti di risalita e la manutenzione delle piste, le uniche che possono disporre dei cannoni sparaneve nella regione. 

Il caso del Terminillo

“Lo scorso anno gli impianti sono stati a disposizione per 3 o 4 giorni verso Natale, ma poi la stagione è partita in ritardo, il 17 gennaio, per questioni legate ad aspetti gestionali – ha spiegato Simone Munalli, il presidente della scuola di Sci Terminillo – quest’anno che il problema degli impianti è stato risolto, manca invece la neve”. Ed il risultato e che una parte dei quaranta istruttori impegnati sulle piste, una parte “é dovuta andare al nord per lavorare durante le festività” ha spiegato Munalli. Ora sono rientrati e, come i tanti appassionati della montagna, aspettano le prossime nevicate. A pagare il dazio di una ritardata apertura degli impianti, per il secondo anno consecutivo, sono le realtà dell’indotto, soprattutto quelle attività legate al noleggio di sci ed attrezzature che, in assenza di neve, restano chiuse.

La situazione sulle altre montagne

La crisi viene pagata da tutte le realtà montane dell’appennino e, quindi, anche in quelle dislocate sul territorio laziale. A Campocatino, nel frusinate, le webcam restituiscono  immagini impietose: laddove era atteso un manto candido, si possono apprezzare le variazioni di colore che vanno dal grigio dei sassi al verde dei prati. A Monte Livata la situazione non è migliore. Sulla montagna che sovrasta il comune di Subiaco, non c’è neve. E non ci sono neppure i cannoni che potrebbero spararla artificialmente.

A Campo Staffi, i quattro impianti presenti, sono tutti chiusi. Compreso il nuovo tapis roulant che doveva entrare in funzione proprio quest’anno. Sui 6,5 km di piste che si sviluppano ad altitudini che variano dai 1751 ai 1936 metri, non c’è un filo di neve. “Lo scorso anno, in questo periodo, tutte le piste erano in funzione e c’era molta neve. Quest’anno invece gli effetti della nevicata di fine novembre, sono durati pochissimo perché ha piovuto, tirato vento e fatto caldo, con il risultato che ora è tutto scoperto” ha spiegato Mauro Venditti, titolare del rifugio Viperella, situato all'altezza di oltre 1800 metri.

Vin brulè ed escursioni al posto di sci e ciaspole

L’assenza di neve, sta comportando una riorganizzazione delle attività. “In questo periodo dell’anno eravamo abituato a fare le uscite con le ciaspole. Ma visto le temperature, oggi fanno 4 gradi, abbiamo dovuto annullarle e sostituirle con le escursioni”. Una forma di resilienza che ha sortito buoni effetti. “Domenica ad un’escursione che abbiamo organizzato con lo sci club di Capistrello, hanno partecipato circa 100 persone” ha fatto sapere il titolare del rifugio Viperella. E’ finita davanti al rifugio di Colle mozzone a vin brulé polenta e salsiccia. A quasi duemila metri di quota dove, solitamente a gennaio, ci si muove con le racchette da neve.

L'assenza di neve sulle montagne del Lazio: foto gennaio 2023

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