Piste ciclabili, Calenda attacca Raggi: "Numeri di Legambiente confermano arretratezza di questa città"
Il leader di Azione commenta il dossier dell'associazione ambientalista. Secondo le cifre fornite dal report, su 150 chilometri di piste promesse a maggio scorso il Campidoglio ne avrebbe realizzati solo 15
"Non passa giorno ormai senza che uno studio, un'indagine, un rapporto mettano in luce le tante mancanze dell'Amministrazione comunale e gli annunci disattesi. Oggi è la volta del dossier di Legambiente che parla apertamente di flop delle ciclabili". Così Carlo Calenda, leader di Azione e candidato sindaco di Roma torna all'attacco dell'amministrazione Raggi, stavolta sul tema della mobilità sostenibile.
Ieri un rapporto di Legambiente ha fotografato lo stato del piano ciclabili promesso lo scorso maggio dalla giunta Raggi. Per disincentivare l'uso dei mezzi pubblici e favorire quindi il distanziamento sociale, il Comune ha avviato un piano per la realizzazione di 150 chilometri di ciclabili. A oggi, sette mesi più tardi, di chilometri se ne contano solo 15, con soli 12 metri ogni chilometro quadrato di superficie comunale. Numeri che fanno crollare Roma in fondo alla classifica.
Da qui l'attacco di Calenda. Il report di Legambiente "avvalora la tesi che noi sosteniamo da tempo: con buona pace dell'attuale prima cittadina, durante gli ultimi anni Roma si è fermata, arretrando sempre di più rispetto alle grandi città del resto d'Italia ma soprattutto alle altre capitali europee". Non è la prima volta che il candidato di Azione critica le piste ciclabili transitorie. Lo scorso novembre contestava la realizzazione di una pista al Torrino, in via dell'Oceano Indiano, la prima realizzata nel piano ciclabili annunciato da Raggi.
"Nuove geniali soluzioni per la mobilità - commentava - piste ciclabili a singhiozzo su vie ad alto scorrimento e parcheggi in mezzo alla strada". In quel caso il M5s aveva subito replicato. "Che tristezza infinita vedere il candidato sindaco Calenda che si stupisce di una ciclabile realizzata lungo una strada ad alto scorrimento e protetta da una linea di parcheggi - replicava il consigliere M5s Angelo Diario - gli dedica persino un post ironico, senza rendersi conto che così facendo sta denunciando pubblicamente la sua stessa ignoranza in materia di mobilità sostenibile".