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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Voto Regione Lazio: Piso prende tempo, cresce lo scontro sulla data

Mappa delle Province e legge sul numero dei consiglieri. Il coordinatore Pdl fissa i punti indicando tra le righe il 2013

Prima di votare nel Lazio bisogna aspettare di conoscere la nuova mappa delle Province. E poi cambiare il numero dei consiglieri da 70 a 50 e abolire il 'listino'. Il candidato? Con le Primarie. Vincenzo Piso, coordinatore del Pdl Lazio, fissa alcuni punti fermi, dopo che il fronte del centrodestra si era incrinato sull'opportunità di votare il prima possibile. Ma il principale sostenitore della tesi del voto subito, cioé il capocorrente Fabio Rampelli, non ci sta: "La situazione è insostenibile - ha affermato -. Si faccia un accordo con le altre istituzioni e con l'opposizione" per votare il prima possibile. Il cronoprogramma che propone Piso proietta infatti al 2013 la data delle urne, oltre, dunque, quel 16 dicembre chiesto a gran voce dal Pd, che morde il freno ed è sempre più pronto a ricorrere all'articolo 126 della Costituzione per "ridare la parola ai cittadini".

ADEMPIMENTI - "Prima di andare al voto - le parole di Piso - esistono una serie di adempimenti di sostanza, come la decisione sul numero delle Province che nulla ha a che vedere col Pdl. Tutto ciò avverrà dopo la prima settimana di novembre". Dunque, calendario alla mano, il 16 dicembre viene scavalcato. La governatrice uscente Renata Polverini, infatti, deve far passare come minimo 45 giorni tra il decreto di indizione delle urne e il voto. Se lo firmasse ad esempio il 10 novembre, i 45 giorni cadrebbero in piene Festività. Inevitabile a quel punto scollinare oltre Capodanno. A questo punto, si riflette nel centrodestra, potrebbe anche esserci il tempo di riaprire il Consiglio regionale e mettere ai voti le norme da modificare.

RIUNIONE LUNEDI' - Il presidente del Consiglio regionale Mario Abbruzzese ha convocato per lunedì una riunione dei capigruppo proprio per discutere di questo. Ma la riunione potrebbe non essere delle più serene. "Non c'é bisogno di alcuna riunione del Consiglio - la posizione del capogruppo Pd Esterino Montino - E' un ulteriore tentativo di perdere tempo. E' sufficiente, dopo aver concertato con i ministri competenti il numero dei consiglieri da eleggere, procedere col decreto di indizione al voto con data fissata entro dicembre che contenga anche l'eventuale riparto dei seggi elettorali nei diversi territori provinciali del Lazio in base all'ultimo decreto legislativo già in attuazione". E d'altronde, i democratici lo dicono da tempo, il voto non può più attendere, perché le urne vanno indette entro 90 giorni dallo scioglimento del Consiglio, cioé entro fine 2012. Che è anche, ricordano, l'orientamento del Governo.

SILENZIO OMERTOSO - Ritardi nella scelta della data delle elezioni che il candidato del Pd Nicola Zingaretti ha criticato sul proprio profilo Facebook: "La presidente Polverini si è dimessa da 24 giorni: il Governo ha chiarito che si può e si deve votare al più presto ma nel Lazio è calato il silenzio e non si sa nulla del voto. Alla Pisana tutti continuano a prendere stipendi, si continua a fare nomine e ad assegnare appalti a pioggia, mentre nel Lazio la crisi si fa sentire sempre più violenta, aumenta la disoccupazione, chiudono fabbriche e Alitalia propone un nuovo piano che porterebbe al licenziamento di altri 690 addetti. Serve una Regione efficiente e nel pieno delle sue funzioni. Invece da quell'istituzione ormai dimissionaria arriva solo un vergognoso silenzio. Anzi, peggio,un silenzio omertoso che va rotto ridando subito la parola e il voto ai cittadini".

VOTO SUBITO - E anche Rampelli non può non prenderne atto: "Il ministro Cancellieri continua a dirci di votare a dicembre - afferma - Monti tace, il Quirinale fa sapere di gradire l'immediata indizione delle elezioni, l'opposizione polemizza su tutti i provvedimenti approvati dalla Giunta provvisoria, le categorie ci chiedono di andare a votare subito. Se il governo nazionale, la Corte Costituzionale, il Quirinale eccepiranno qualcosa, la Regione non potrà che prenderne atto". Come dire: non dobbiamo essere noi a dire che votare non si può. Chi invece vorrebbe andare al voto presto, ma dopo aver tagliato i consiglieri è il commissario dell'Udc Lazio Antonio Saccone. Per Francesco Storace, leader de La Destra, bisogna votare subito, ma inevitabilmente con le 'vecchie regole': "Se nel Pdl - ha detto - c'é il caos che leggiamo, come si fa ad approvare una qualsiasi legge elettorale? Lo Statuto, poi, visti i tempi per la sua modifica ha bisogno di molti mesi. Indire le elezioni per 50 consiglieri ci esporrebbe a nuove urne dopo pochi mesi".

PRIMARIE PDL - Il decreto taglia-costi del governo (il 174/2012) dice infatti che, dove lo Statuto non sia stato ancora cambiato, si vota con le nuove norme, cioé a 50 consiglieri. E potrebbe essere ulteriormente reso più specifico quando passerà alle Camere. Il Pdl intanto si prepara alle Primarie. Stefano De Lillo, senatore ex FI, è già in campagna elettorale. E a questo punto potrebbero aggiungersi altri nomi, in pole Andrea Augello e Fabio Rampelli. Oltre alla 'pattuglia rosa' Meloni, Belviso, Angelilli, Todini, Lorenzin.
 

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