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Nuoto, a sei mesi dagli europei decine di piscine a rischio chiusura: “Gualtieri ci ascolti”

I concessionari di una decina di piscine romane invocano l'intervento del sindaco: l'aumento dei costi energetici e le scarse iscrizioni stanno mettendo in difficoltà il settore

Aumento dei costi in bolletta e contrazione delle iscrizioni, per effetto del Covid. Il combinato disposto di questi fattori sta mettendo a dura prova i gestori degli impianti sportivi. C’è un particolare settore, però, che rompendo gli indugi ha invocato l’intervento del Campidoglio.

La protesta dei concessionari

“Gli atleti italiani sono ormai da anni tra i migliori al mondo, grazie anche alla possibilità di allenarsi presso impianti di qualità. Simona Quadarella, romana, ne è la dimostrazione più evidente: ha iniziato a nuotare nella piscina Delta, impianto sportivo comunale che si trova a Ottavia, e ha vinto sei medaglie d'oro nelle ultime due edizioni dei campionati Europei” ha ricordato Mirco Fratta, il presidente di 'Sportivi per Roma' una delle liste civiche, oggi divenuta associazione, che aveva sostenuto la candidatura di Virginia Raggi in Campidoglio.

Il problema segnalato da Fratta, ex atleta ed oggi imprenditore sportivo, è stato sottoscritto dai concessionari d’una decina di piscine della capitale: Aquatibur, Aurelia Nuoto, Funsport, Olimpia 1, Piscina Delta, Piscina Octopus, Piscina Passeroni, Polisportiva Nuotatori Salvetti, Sama Sporting, Sporting Club Lido, Villa Flaminia, Wellness Club Nomentano. I concessionari, a quasi sei esi dai campionati europei assoluti, a cui è prevista la partecipazione di oltre 50 nazioni, hanno espresso al comune le difficoltà in cui si trova il settore.

La richiesta

Al sindaco è stato chiesto “un aiuto durante il momento di estrema difficoltà dovuto all'incremento del prezzo del gas e, quindi, del costo per le utenze energetiche, che si è aggiunto alle ormai note difficoltà derivanti dalla pandemia mondiale che ormai da due anni ha causato una significativa riduzione del numero di iscritti” e conseguentemente, dei ricavi. La situazione è tale che numerosi gestori stanno valutando l'opportunità di “chiudere gli impianti per qualche mese, poiché le ridotte entrate non sono più sufficienti a coprire gli ingenti costi a carico dei gestori”.

Per evitare di chiudere, i concessionari hanno chiesto al sindaco “la disponibilità ad incontrare una delegazione in rappresentanza degli impianti natatori di Roma, al fine di poter illustrare le difficoltà che stanno incontrando e provare a superare insieme, anche tramite una richiesta al Governo, tale momento di crisi”.

Gli attestati di solidarietà

Alla richiesta di ascolto avanzata dai concessionari, hanno fatto eco anche alcuni rappresentanti istituzionali della regione e del comune. "Vogliamo esprimere tutta la nostra più sentita vicinanza ai gestori di alcune strutture natatorie della Capitale che oggi hanno espresso tutta la propria preoccupazione per il rischio chiusura delle piscine a causa degli elevatissimi costi per le utenze, chiedendo al contempo un intervento istituzionale del Campidoglio – ha commentato Adriano Palozzi, consigliere regionale del Lazio e dirigente nazionale di Cambiamo con Toti – Siamo di fronte a una situazione delicata e complessa, su cui auspichiamo che il sindaco Gualtieri e tutta la giunta comunale non rimangano indifferenti, anzi si attivino immediatamente per trovare soluzioni. Gli impianti natatori della Capitale, infatti, rappresentano una importante piattaforma sportiva per numerosi atleti e sono, al contempo, un fondamentale elemento ricreativo e sociale per tanti cittadini, piccoli e grandi".

Anche dal campidoglio, che nel pomeriggio del 10 gennaio ha affrontato la questione con gli enti di promozione sportiva del Coni, sono arrivati attestati di vicinanza. “Solidarietà ai proprietari degli impianti sportivi e delle piscine romane che col caro bollette rischiano di chiudere – è stata infatti espressa anche dal capogruppo di Fratelli d’Italia Federico Mollicone e da Alessandro Cochi, già delegato allo sport con Gianni Alemanno – sport deve ripartire. Presenteremo atti parlamentari e comunali in difesa degli impianti sportivi, così da rilanciare la domanda di sport e diminuire l'impatto del caro bollette”. 

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