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Pirozzi candidato nel Lazio: con lui Salvini e Alemanno. Meloni cauta, Forza Italia lo snobba

Il sindaco allenatore presenta il suo libro e mette in stand by la sua discesa in campo

Salvini c'è, Meloni pure, Zingaretti anche e in platea lo guarda come un avversario guarda l'allenamento del capitano della squadra rivale. Alla fine però il guanto di sfida non viene lanciato e a far notizia e rumore sono gli assenti, i forzisti.

Già perché Sergio Pirozzi ha invitato tutti: "Anche Matteo (Renzi) e Luigi (Di Maio)", dice. "Renzi mi ha risposto che stava sul treno (affermazione che ha fatto scattare una risata generale), Di Maio mi ha detto che stava in Sicilia e che non poteva venire". E Forza Italia? Ignorata.

Dalle macerie del terremoto del Centro Italia Pirozzi si trova sotto i riflettori della politica romana. Sarà lui con una lista civica omonima a guidare il centrodestra ancora orfano di un candidato da opporre al governatore uscente Nicola Zingaretti e alla sfidante pentastellata Roberta Lombardi? A chi lo incontra dietro il palco non nega una stretta di mano, ma sono mani sudate di chi sa di essere atteso ad una prova di maturità. Nell'ombra stringe il microfono, poi sale sul palco e racconta il suo manifesto, quello di una politica che deve "smettere di indossare i mocassini e mettersi ai piedi gli scarponi, altrimenti si scivola".

"Oggi presento il libro - ribadisce incalzato dalle domande - ne riparliamo tra quindici giorni". Ma domani cosa farà? "Domani sarò in cantiere". La narrazione del sindaco con gli scarponi prosegue. Niente palazzi romani, ma polvere e macerie per il sindaco operaio. Refrain già sentito, ma che può far breccia. Il messaggio è stato lanciato. 

Intanto però Pirozzi ha costretto per un'ora e mezza in platea esponenti politici di prim'ordine. Restano le parole dell'allenatore di calcio diventato sindaco di Amatrice: "Oggi presento il mio libro, solo il mio libro". Per vedere un po' l'effetto che fa: "Poi tra 15 giorni ne riparliamo".

Convinto della candidatura appare Fabio Rampelli, candidato (già bruciato?) da Fratelli d'Italia alla Regione ma minoritario nel suo stesso partito. "Vedrete - confida - poi alla fine si candida lui". 

Forza Italia invece vorrebbe andare alla prova di forza, presentare un suo candidato dopo anni di fallimenti per gli ex Alleanza Nazionale. E a rappresentare plasticamente il proprio punto di vista è il vuoto in platea.

Salvini: "Pirozzi mi piace, ma dipende da lui"

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"Mi piacerebbe che il sindaco Pirozzi si candidasse alle prossime elezioni regionali del Lazio, ma dipende da lui". Lo ha detto il leader della Lega, Matteo Salvini. "Se Pirozzi avesse la voglia di offrire a milioni di cittadini del Lazio l'impegno che ha offerto alla comunità di Amatrice sarei la persona più felice del mondo", ha aggiunto Salvini precisando: "Io non gliel'ho chiesto, sta vivendo un periodo complicato, impegnativo, ma se volesse farlo senza alcun vincolo ha tutto il mio appoggio".

Il leader del Carroccio si è infine lasciato andare ad una battuta: "Se non fa il governatore del Lazio lo vedrei bene sulla panchina del Milan al posto di Montella". Sul palco anche la compagna del segretario del Carroccio, la presentatrice Rai Elisa Isoardi. Tra i due non sono mancati i gesti di affetto in platea come dietro le quinte.

Meloni: "Non abbiamo ancora parlato"

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Sergio Pirozzi, sindaco di Amatrice, potrebbe essere il candidato sul quale potrebbe convergere il centrodestra per le prossime elezioni regionali del Lazio? "Questo è da definirsi, non abbiamo neanche cominciato a parlare di queste elezioni". Così ha risposto la leader di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni.

"Sicuramente il lavoro che ha fatto il sindaco Pirozzi in questi mesi è stato importante per tutta la politica italiana", ha aggiunto Meloni sottolineando che attualmente "siamo impegnatissimi sulle elezioni siciliane che per me possono rappresentare una idea molto chiara di ciò che serve e di ciò che le persone si aspettano. In Sicilia - ha continuato - abbiamo il centrodestra compatto su una candidatura di identita' molto chiara, coraggiosa e decisa e questo può essere un elemento per le prossime scelte".

Alemanno: "Pirozzi il candidato più credibile"

"Quella di Pirozzi mi sembra che sia la candidatura, come società civile, più credibile nel centrodestra". Lo ha detto l'ex sindaco di Roma e fondatore del Movimento Nazionale per la Sovranità, Gianni Alemanno.

"Io spero che Pirozzi rompa gli indugi. Secondo me - ha aggiunto Alemanno - Pirozzi sarebbe un grande simbolo per il Lazio e per tutta l'Italia, un bel segnale non solo della politica, ma di territorio, di classe dirigente".
Alla domanda se si possa trovare un accordo con Forza Italia sul suo nome, Alemanno ha risposto: "Bisogna parlare e confrontarsi, anche con Musumeci sembrava impossibile. Bisogna avere questo confronto senza arroganza da parte di nessuno e ricompattarsi".

Pirozzi, il "civico" che piace alla destra

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Sergio Pirozzi, sindaco di Amatrice, si candiderà alle prossime elezioni regionali del Lazio? Dopo tante chiacchiere è il diretto interessato a rimandare a data da destinarsi l'annuncio di una sua candidatura. "Pensate che io sia così sprovveduto da annunciare una mia candidatura nel momento in cui presento il mio libro?"

Il primo cittadino reatino ha tenuto a sottolineare di aver "sempre indossato le stesse felpe: quella di Amatrice e quella dell'Italia, perchè il nostro inno nazionale mi ha sempre dato i brividi, siamo un grande popolo generoso, capace di grandi slanci".

"È anacronistico parlare di apologia del fascismo oggi. Parlare di fascismo oggi fa ridere i polli. Il fascismo è passato. Allora dovremmo parlare anche di apologia del comunismo, perché qualcosa Stalin l'ha fatta eh...". Boato in sala. Un migliaio di persone, tanti sono i simpatizzanti che affollano il salone delle Fontane all'Eur dove Pirozzi presenta il suo libro 'La scossa dello scarpone'.

"È incomprensibile parlare di ius soli quando c'è gente che non arriva a fine mese", scandisce. E giù altri applausi.

"Lei non si candida ma questo è un manifesto politico", gli fa notare il giornalista che è con lui sul palco. Pirozzi circumnaviga la domanda: "Se parlare di quello di cui ha bisogno la gente è un manifesto allora sì, questo è un manifesto".

Tra le righe, nel mezzo di un'infinità di citazioni e paragoni sportivi, Pirozzi aveva anche bacchettato la destra divisa ma presenta all'Eur: "I campionati non si vincono con le prime donne, ma con la squadra. Si vince solo uniti, se si rema tutti dalla stessa parte, solo se si è una vera squadra".

Parola di un uomo di sport, sottolinea, che in passato da allenatore di calcio ha riportato il Rieti in serie C "dopo sessant'anni" e che quando si dilettava col tennis sconfiggeva perfino "i pariolini dei circoli eleganti".

Leggi anche: Giro (Forza Italia) "Pirozzi? Non strumentalizzi terremoto"

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Il sindaco di Amatrice, Sergio Pirozzi, durante la presentazione del suo libro "La scossa dello scarpone. Anatomia di una passione sociale", Roma, 24 ottobre 2017. ANSA/ALESSANDRO DI MEO

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