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Pini Villa Glori, confermati i dubbi sui tagli. Italia Nostra chiede “una moratoria dell'appalto sul verde”

I comitati contestano la scarsa trasparenza del Campidoglio. Proteste anche dalla presidente Del Bello (Mun2): "Non ci hanno invitato alla commissione su villa Glori"

Le spiegazioni fornite sul taglio dei pini di Villa Glori non hanno convinto i cittadini. Al punto che, in assenza della necessaria trasparenza, Italia Nostra sta ora invocando anche una sospensione del maxi appalto sul verde verticale. Perchè, finora, l'efficacia del regolamento cittadino sul verde non è stata apprezzata.

Gli alberi tagliati

La commissione ambiente svoltasi il 7 luglio, in occasione della quale il Dipartimento Ambiente ha spiegato le ragioni che hanno portato agli abbattimenti di 35 pini e di due lecci,  ha lasciato sul campo molte perplessità. Innanzitutto sul numero degli alberi tagliati. “In quella sede si è parlato soltanto degli abbattimenti eseguiti ad aprile e maggio. Ma ce ne sono stati anche degli altri 35-40 nel mese di giugno” ha sottolineato Francesca Marrenghello, presidente del comitato Villa Glori che segnala un numero più cospicuo di alberi passati sotto le motoseghe. Operazioni eseguite con i fondi messi a disposizione dell' appalto pluriennale sul verde verticale.

Le informazioni ritenute insufficienti

Le perplessità sono rimaste anche nel merito dei singoli interventi, motivati essenzialmente dal fatto che gli alberi erano secchi o pericolosamente inclinati. Spiegazioni che però, ancora una volta, non hanno soddisfatto i comitati e le associazioni che vogliono far luce sui tanti tagli eseguiti. “La documentazione messa a disposizione dall’Amministrazione capitolina dimostra che ci troviamo di fronte non, come ci saremmo aspettati, a relazioni dettagliate di valutazione delle possibili criticità, arricchite dalle necessarie testimonianze fotografiche che ne certifichino i fattori quali gradi di angolazione del tronco e stato di salute complessivo dell’albero, dalla chioma alla base, ma a cosiddette 'schede speditive' redatte - ha sottolineato Marranghello - da agronomi nominati e alle dipendenze delle ditte aggiudicatarie dell’appalto alle quali l'amministrazione dà carta bianca” .
 
Il timore dei cittadini è che, in assenza di schede tecniche esaustive, “ogni albero inclinato, sia destinato ad essere abbattuto”. Una possibilità che potrebbe essere scongiurata mettendo a disposizione delle relazioni agronomiche per ogni pianta. Nell’ottica di quel “salto di qualità”, in materia di “trasparenza” che è stato invocato anche dai consiglieri pentastellati presenti alla commissione Ambiente.

Un regolamento poco efficace

L’assenza di informazioni chiare, del resto, ed i tagli avvenuti anche in un periodo dell’anno in cui gli abbattimenti dovrebbero fermarsi, ha alimentato anche le perplessità sull’efficacia del regolamento sul verde cittadino approvato nel 2021. Restando sul tema, l’assessora all’Ambiente Laura Fiorini, alla vigilia della commissione, aveva dichiarato che per quanto riguardava l’attuazione del Regolamento, “abbiamo sollecitato il Dipartimento Tutela Ambientale affinché gli uffici siano attivati, gli iter amministrativi definiti e le norme applicate, anche in merito alla trasparenza e alla comunicazione ai cittadini”.

La moratoria sul maxi appalto

Quella dell'assessora Fiorini suona come un’implicita ammissione del fatto che, per ora, questa trasparenza non sia stata garantita. Ed è proprio per questo che Italia Nostra ha chiesto una moratoria del maxi appalto sul verde. E’ triennale e destina a tagli e potature 30 milioni di euro. Ma la sua entrata in vigore non ha coinciso, appunto, con l’esigenza di trasparenza invocata dai cittadini e prevista dal regolamento sul verde.

L'esclusione del Municipio II

Sempre in merito alla trasparenza ed alla necessità di verificare l’operato dei giardini sui tagli di Villa Glori, si registra anche un intervento della presidente Francesca Del Bello. "Veniamo a conoscenza oggi dalle numerose associazioni che operano sul territorio, che mercoledì mattina c’è stata la commissione su Villa Glori per fare chiarezza sui massivi abbattimenti effettuati ad aprile e a giugno e che hanno lasciato la villa in uno stato di desolazione ed i cittadini estremamente interdetti. Ennesimo grave vizio di trasparenza e di carenza di comunicazione verso l’ente di prossimità che non ha ricevuto né notifica né invito di partecipazione - ha dichiarato la presidente De Bello - Come può il Municipio svolgere la funzione di controllo degli interventi, di tutela del territorio e dei cittadini, se lo si continua a non includere nei processi?”.  

Restano le perplessità

In sostanza, anche al netto dei chiarimenti forniti dal Dipartimento, la sensazione è che tra l’ente di prossimità e soprattutto tra i cittadini restino più ombre che luci sugli interventi di Villa Glori. Ed anche se gli alberi, è stato spiegato in commissione, verranno ripiantati e tutte le ceppaie saranno rimosse, restano sempre le perplessità sui tanti tagli eseguiti.
 

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