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Emergenza pini, mancano le linee guida: al lavoro anche una task force nazionale

Il comitato fitosanitario nazionale ha istituito un gruppo di lavoro per contrastare la cocciniglia. A Roma previsti trattamenti su 5mila pini: sono meno del 10% del totale

La situazione è difficile. La cocciniglia tartaruga (Toumeyella parvicornis) si è diffusa in tutta la Capitale.

Le conseguenze sui pini

Da nord a sud i pini romani sono ormai stati raggiunti dal temuto insetto. La sua presenza, sulle chiome degli alberi, causa il rilascio di una sostanza vischiosa su cui attecchisce la fumaggine. Gli aghi, in tal modo, non vengono raggiunti dal sole e la pianta, a lungo andare, deperisce per l’impossibilità di effettuare la fotosintesi clorofilliana

La commissione Ambiente

La cocciniglia, arrivata nella Capitale nel 2018, è un parassita di origine nordamericana. Nel nostro continente non conosce predatori naturali. E sono mancate, fino a questo momento, i rimedi in grado di contrastarla. Sul tema il consigliere comunale Daniele Diaco (m5s) ha convocato anche un'apposita commissione Ambiente. Un appuntamento, partecipato da dirigenti e funzionari della Regione e del Campidoglio, che ha permesso di ricevere degli aggiornamenti sulle iniziative finora messe in campo.

Le iniziative del Servizio Giardini

La premessa, sebbene nota, non è incoraggiante “A tutt'oggi ancora non esistono prodotti autorizzati né strategie di lotta risolutive o regolamentate” ha spiegato Francesco Messina, responsabile dell'Ufficio monitoraggio e attività fitosanitarie del Servizio giardini. Questo non vuol dire che non siano state tentate, in via sperimentale, alcune soluzioni. Il responsabile dell’ufficio capitolino ha spiegato infatti di aver già fatto ricorso all’abamectina per 300 pini della Colombo situati a ridosso del focolaio originario. Ricorrendo a questo insetticida “abbiamo comunque raggiunto un piccolo risultato, se non altro quello di contenere l’infestazione”. Degli alberi trattati infatti, ha spiegato sempre il funzionario capitolino, “solo 3 o 4 sono morte, le altre sono tutte in vita”.

Le coccinelle

Il Comune ha provato a contrastare il temuto parassita ricorrendo anche a soluzioni di lotta biologica. "Abbiamo fatto una prova con il lancio di una cinquantina di coccinelle ma - ha spiegato Messina - hanno avuto breve vita. Dopo una settimana c'e' stata una tempesta di vento" ed il predatore è stato spazzato via. Peccato. L'amministrazione però non ha ritenuto fosse il caso di procedere con un nuovo tentativo. In compenso, tra ottobre e novembre, . il Servizio Giardini ha intenzione di avviare un'altra operazione. Si dedicherè a trattare circa 5mila pini” . Pur essendo molti, non rappresentano neppure il 10% degli esemplari presenti nel tessuto cittadino.

La task force nazionale

Cosa fare dunque? Sono in molti a chiederselo. Sulla questione, il Comitato fitosanitario nazionale, l'organo decisionale del Servizio, ha istituito uno specifico gruppo tecnico-scientifico. E nonostante l’esperienza pregressa della Campania non abbia fornito delle best practice, anche se ancora manca l’asso nella manica, le sinergie avviate dimostrano che la questione, come invece si temeva, non è stata sottovalutata.

Le attese linee guida

 “Stiamo lavorando in equipe con Crea, Regione Campania e con il livello nazionale e presto verranno fuori delle linee guida per tutto il Paese" ha annunciato Amadio Lancia,  dirigente del Servizio fitosanitario della Regione Lazio. I romani attendono con ansia. La salute dei pini, nella Capitale, non rappresenta mai un tema da prende sotto gamba.
 

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