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Sabato, 20 Aprile 2024
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Piano di zona Colle Fiorito, la verità del Consorzio Praeneste 2 sul pignoramento dell'appartamento di Roberta

Di seguito la replica del Consorzio Praeneste 2 all'articolo pubblicato da Romatoday il 9 gennaio 2020 dal titolo 'Piano di zona Colle Fiorito: non salta mai una rata del mutuo, ma le pignorano casa per ripagare un creditore'

Lo scrivente Consorzio in riferimento all'articolo pubblicato il 9 gennaio 2020 dal titolo 'Piano di zona Colle Fiorito: non salta mai una rata del mutuo, ma le pignorano casa per ripagare un creditore', con la presente chiede al vostro giornale Romatoday di rettificare l'articolo rilasciato dalla vostra giornalista, in quanto lo stesso non dà una rappresentazione veritiera della vicenda.

Infatti facciamo presente che il mutuo di euro 125.000,00 contratto per l'alloggio assegnato alla signora Roberta è stato rilasciato alla cooperativa e non alla socia Roberta, mentre dal vostro articolo sembra contratto e tutte le rate completamente pagate dalla signora Roberta.

Per maggiore chiarezza vogliamo ricordare che la quota del mutuo accollato all'alloggio assegnato alla signora Roberta era inizialmente di euro 125.000,00 e che le rate del mutuo sono decorse a partire dal primo semestre del 2011.

La signora ha pagato le rate di mutuo fino alla metà del 2016, data dopo la quale MPS ha smesso di inviare i Mav per il pagamento degli stessi mutui. Pertanto la signora Roberta ha versato alla Banca una cifra di circa 30.000,00 (quota capitale più interessi) del mutuo contratto dalla cooperativa.

Inoltre la signora Roberta ha effettuato dei versamenti alla cooperativa per la somma di euro 30.981,53 e deve ancora versare un saldo di 13.494,43 iva compresa. Quinsi ad oggi dai nostri conteggi, la signora ha versato complessivamente tra le rate di mutuo e i pagamenti alla cooperativa un totale di euro 60.981,53. Cifra diversa da quella riportata dal vostro giornale. (88.000,00 euro).

Ad oggi la signora Roberta deve versare alla banca la restante parte di mutuo pari a 106.000,00 euro circa (quota capitale). Per tali ragioni non è stato pagato il corrispettivo dell'alloggio, come sembrerebbe dall'articolo in discorso; né tanto meno corrisponde al vero l'assunto secondo cui il mutuo sarebbe stato pagato integralmente.

Ma c'è di più, infatti le case oggetto dei contratti di prenotazione prevedono la locazione per i primi otto anni alla stregua di un contributo regionale. Allo scadere di tale termine è possibile rogitare.

Pertanto il canone di locazione per un alloggio come quello della signora Roberta si sarebbe aggirato in una somma non inferiore ad euro 500 al mese, compensivo di box e cantina. Calcolando che la signora Roberta usufruisce dell'alloggio da circa 9 anni, la stessa avrebbe dovuto corrispondere ad oggi alla cooperativa, un canone pari a circa 54.000,00, mentre non è stato corrisposto nemmeno un euro.

Anche in tale caso la Cooperativa, pertanto, ha messo a disposizione l'alloggio senza ricevere alcun corrispettivo per il canone di locazioe, avuto riguardo al fatto che, come già detto, residua un importo da pagare a titolo di mutuo di circa 106.000,00 (quota capitale).

Pur rammaricandosi della 'vicenda umana' che interessa la signora, nemmeno possono essere diffuse notizie in contrasto con la realtà, considerato peraltro che la scrivente sta cercando di risolvere la vicenda mettendo a disposizione - temporaneamente - della signora altro alloggio.

Relativamente al contributo regionale, facciamo presente che la Regione Lazio, contrariamente a quanto previsto dalla normativa, ha erogato lo stesso alla Coop.va con notevole ritardo, quando già gli alloggi erano terminati. Sulla cooperativa, pertanto, sono gravate anche tutte le problematiche immanenti alla mancata erogazione del contributo stesso.

Altro punto per il quale si chiede la rettifica al vostro giornale è sulla questione della cessione del ramo d'azienda della cooperativa e della successiva scissione. Dal tenore testuale dell'articolo sembrerebbe che l'immobile sia stato oggetto del contratto di cessione "a prezzo irrisorio".

In via preliminare valga evidenziare che non si è trattata di una compravendita, ma di una cessione di ramo d'azienda. Ciò in quanto la cessione ha riguardato il trasferimento al Consorzio Praeneste non solo dei beni (gli alloggi), ma anche dei debiti (il mutuo). Il Consorzio pertanto si è accollato tutti i mutui. Ciò proprio al fine di aumentare le garanzie dei soci.

Pertanto le dichiarazioni riportate nell'articolo non sono per nulla esatte; la cessione non è stata fatta alla cifra riportata, considerato che nel corrispettivo vanno conteggiati anche tutti i mutui dei programmi costruttivi che il Consorzio stesso si è accollato per un importo milionario. Basti considerare al riguardo che il mutuo MPS è pari ad euro 2.100.000,00.

Detta cessione è stata fatta per mettere in sicurezza i soci prenotatari, i quali sono subentrati in automatico nei pregressi rapporti giuridici aventi ad oggetti gli alloggi, con il vantaggio di avere ulteriore soggetto che garantiva il mutuo.

Bisogna ricordare che le cooperative sono formate da soci e se qualcuno degli stessi non è in regola con i pagamenti e se la cooperativa non riesce a far fronte magari al pagamento annuale del Ministero potrebbe avere problematiche di carattere finanziario e risultare aggredibile o posta in liquidazione dallo stesso Ministero.

Teniamo a prevcisare che sia la Regione Lazio che il Comune di Roma hanno preso atto con una determina dell'avvenuta cessione al nuovo soggetto.

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Romatoday pubblica la replica inviata dal Consorzio Praeneste 2 ma ci tiene a specificare di aver contattato lo stesso consorzio prima della pubblicazione dell'articolo.

In merito ai contenuti della replica inoltre si precisa che:

1) Nell'articolo viene specificato che il mutuo contratto per l'alloggio assegnato è stato rilasciato alla cooperativa. Precisamente scriviamo: "Il costo totale dell’appartamento, si legge nell’atto, è di 175.840 euro più Iva dei quali quasi 125mila euro da pagare con un mutuo ordinario contratto dalla cooperativa ma garantito da Roberta".

2) Anche l'ammontare del mutuo contratto per l'appartamento, 125mila euro, è corretto

3) Nell'articolo viene spiegato che il versamento del mutuo è stato sospeso nel 2016, anno di avvio della procedura di liquidazione della cooperativa 'Una casa insieme' che ha costruito gli immobili, da parte della banca. La sospensione dei pagamenti non è avvenuta quindi per responsabilità della signora Roberta.

4) In nessun passaggio dell'articolo viene scritto che Roberta ha pagato il corrispettivo dell'alloggio o che ha pagato il mutuo integralmente.

5) Nell'articolo viene riportato che l'alloggio sarebbe dovuto essere messo in affitto per i primi otto anni. In nessun passaggio viene scritto che Roberta ha versato un canone di affitto.

6) In relazione alla cessione di ramo d'azienda precisiamo che nell'articolo non si parla di compravendita ma, appunto, di cessione di ramo d'azienda. Letteralmente non vengono utilizzate nemmeno le parole "prezzo irrisorio". A specificare il "valore risibile di 20mila euro totali" a cui è avvenuta la cessione di ramo d'azienda è il commissario liquidatore della cooperativa Una Casa Insieme, Luigi Zingone. Il dato viene citato in quanto necessario a spiegare i presupposti del suo operato. 

Per dovuta precisione citiamo il passaggio della dichiarazione di Zingone riportato nell'articolo: "La cessioneè avvenuta per il valore risibile di 20mila euro totali (solo 10mila a palazzina). Su tale presupposto, a tutela dei soci prenotatari, è stato depositato presso il Tribunale Civile di Roma un ricorso finalizzato all’accertamento dello stato di insolvenza. Ottenuta la sentenza favorevole nel 2017 la procedura ha agito in giudizio affinché l’atto di cessione stipulato nel 2015 venisse dichiarato nullo".

7) Nell'articolo viene riportato che la Regione Lazio ha preso atto con una determina dell'avvenuta cessione al nuovo soggetto.

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