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"Piano antibuche", Codacons denuncia il flop: "I romani continuano a rischiare la vita"

A distanza di due anni dal suo lancio, il "piano antibuche" viene passato al setaccio da Codacons. "Doveva portare al risanamento del 15% delle strade di grande viabilità entro l'estate 2015. A distanza di due anni, del piano buche nonc'è traccia"

Che cosa resta del "piano strade" di Marino?  Correva l'anno 2015. Era un inverno funestato dalle bombe d'acqua e dalle buche che avevano reso il manto stradale un colabrodo. In quell'occasione il Sindaco Marino ed il suo assessore Maurizio Pucci, lanciarono il proposito di correre ai ripari. Sei milioni di euro per risanare il 15 % della grande viabilità. Tempo stimato, pochi mesi: entro l'estate dello stesso anno.

IL PIANO - A distanza di  venitiquattro mesi, Codacons è andata a vedere cos'è rimasto di quel proposito. "Sono bastati due anni per cancellare gli effetti del famigerato 'piano buche' di Marino. Quello che - stando agli annunci - doveva durare nel tempo, e rifare il manto stradale 'in modo che le buche non si ricreino' – spiega l'associazione dei consumatori -  È questa la realtà che emerge dal reportage realizzato dal Codacons, che ha svolto un controllo sulle strade della Capitale visitando le zone individuate dall'amministrazione dell'epoca per i lavori di manutenzione straordinaria".

LA SVOLTA DISATTESA - "All'epoca il progetto fu presentato in pompa magna da giornali e Tv. 'Gli interventi non saranno fatti con la solita pennellata di catrame' ..le parole dell'allora sindaco – sottolinea Codacons – facevano sperare in un futuro migliore". Oggi, come mostrato in un reportage video, quell'aspettativa è stata disattesa. "  Il 'piano antibuche doveva portare al risanamento del 5% delle strade di grande viabilità entro marzo 2015, e del 15% entro l'estate dello stesso anno. Doveva, appunto. E invece, a distanza di appena 2 anni, basta seguire la mappa dei lavori per scoprire l'acqua calda".

REGNANO LE BUCHE - L'elenco di strade che Codacons segnala in pessime condizioni è lungo. "In tutte strade interessate dal progetto di rifacimento dell’asfalto, del “piano buche” non c'è proprio traccia. Dalla Casilina alla Palmiro Togliatti, passando da via di Tor Cervara, Via Nomentana, Viale Etiopia, Lungotevere Flaminio, Viale Tizano, Viale Castro Pretorio, Viale Aventino, Via Labicana – ricorda Codacons che ammette – Ci sono alcune eccezioni certo, specialmente nelle zone centrali della città: ma sono così isolate che si contano sulle dita di una mano. Per il resto, lo scenario è quello abituale: buche, voragini, e pavimentazione dissestata che punteggiano l'asfalto come accade in tutti gli altri quartieri di Roma. Nulla  o quasi differenzia queste zone da tutte le altre. Ed  i romani, quando va bene, continuano a traballare o a rischiare la propria incolumità  proprio come accadeva prima".

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