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Guerra all'inquinamento, il piano della Regione: con incentivi e premi si punta su auto elettriche e mobilità sostenibile 

L'agglomerato urbano di Roma e la Valle del Sacco (sito storicamente interessato da un'alta concentrazione di industrie) sono le aree dove sono previsti il maggior numero di interventi

Fonte Agenzia Dire - L'abbattimento delle pm10 e del biossido di azoto, insieme al contrasto al traffico e alle emissioni generate dal riscaldamento delle case. Questi due, in particolare, sono i nemici che intende combattere il nuovo piano della qualità dell'aria approvato in giunta ad agosto (l'ultimo risale al 2010), che ha lo scopo di fare rientrare entro il 2025 il Lazio nei limiti consentiti attraverso 42 azioni e nove misure rivolte a cinque settori: trasporti, combustione civile, industria, agricoltura-zootecnia ed emissioni diffuse. 

L'agglomerato urbano di Roma e la Valle del Sacco (sito storicamente interessato da un'alta concentrazione di industrie) sono le aree di intervento cui più di altre si rivolge il documento presentato dal vicepresidente della Regione, Daniele Leodori, dall'assessore all'Ambiente, Ernica Onorati, dal dg di Arpa Lazio, Marco Lupo, e dal direttore della direzione Politiche ambientali, Flaminia Tosini, e che da oggi fino al 9 novembre vedrà protagonisti tutti i cittadini del Lazio che, nell'ambito della Valutazione Ambientale Strategica, potranno avanzare osservazioni e suggerimenti al testo adottato. 

Gli incentivi per l'elettrico

Tra le azioni che la Regione intende mettere in atto ci sono incentivi per sostituire le vecchie automobili (ma anche i veicoli commerciali e mezzi pubblici) con quelle elettriche o almeno di categoria Euro6, per la costruzione di colonnine di ricarica per auto elettriche e gli impianti di riscaldamento domestico alimentati a biomasse (legna). In particolare "la Regione - si legge in una delle schede poste alla fine del piano - intende incentivare la dismissione dei veicoli più inquinanti e la loro sostituzione con mezzi a basso impatto ambientale da parte di cittadini e imprese". 

L'intervento 'rinnovo del parco veicolare auto' è finalizzato a sostituire il 5% delle auto circolanti nell'agglomerato di Roma e della Valle del Sacco alimentate a benzina di categoria inferiore a Euro3 e a diesel con categoria inferiore a Euro5 (45mila veicoli). La quota di incentivo da modulare in funzione della categoria di partenza del veicolo e delle emissioni del veicolo acquistato (es. elettrico massimo incentivo), può considerarsi pari a 1.000 euro. Per incentivazione le nuove auto acquistate devono essere di categoria maggiore o uguale a Euro6, con esclusione dei Diesel. Si prevede complessivamente un contributo a fondo perduto pari a 45 milioni di euro in 5 anni per le autovetture.

Interventi per Roma

Sempre su Roma e la Valle del Sacco c'è l'intenzione di 'incentivare la sostituzione del 10% dei veicoli commerciali circolanti nell'agglomerato di Roma e Valle del Sacco alimentati a benzina di categoria inferiore a Euro3 e a diesel con categoria inferiore a Euro5 (16mila veicoli). La quota di incentivo da modulare in funzione della categoria di partenza e delle emissioni del veicolo acquistato può considerarsi pari in media a 3mila euro. Si prevede complessivamente un contributo a fondo perduto pari a 48 milioni di euro in 5 anni per i veicoli commerciali'. 

Passando ai mezzi pubblici c'è anche la 'sostituzione del 25% degli autobus adibiti al trasporto pubblico circolanti nell'agglomerato di Roma e della Valle del Sacco di categoria inferiore a Euro5 (700 veicoli). La quota di incentivo è da modulare in funzione delle emissioni del veicolo da acquistato pari in media a 50mila euro. I nuovi autobus acquistati devono essere di categoria emissiva migliore o uguale a Euro6, con esclusione del Diesel'. 

Cosa deve fare il Comune

Il piano prevede anche delle indicazioni al Comune di Roma per la pianificazione e l'implementazione della mobilità sostenibile: "Ai fini della circolazione dei veicoli il territorio della Capitale è suddiviso in 4 aree coincidenti con quelle definite dal Pgtu per un quadro generale di interventi 'che devono fare sistema tra loro. Il tutto con un passaggio graduale da una logica di mero controllo e repressione a una che premia e incentiva i comportamenti virtuosi che guardano alla collettività. Ampio spazio è previsto per car e bike sharing, mobility management, trasporto pubblico, sosta tariffata, isole ambientali, Open data e tecnologia per aiutare le scelte dei cittadini". 

Il Comune di Roma, inoltre, "deve individuare una serie di misure che limitino la circolazione dei veicoli con elevate caratteristiche emissive (ad esempio euro zero benzina e diesel). Le limitazioni alla circolazione non riguardano i veicoli adibiti a servizi di polizia, servizi pubblici adibiti a compiti di sicurezza, servizi di protezione civile, servizi sanitari. Il Comune di Roma potrà autorizzare la circolazione di altri veicoli per soddisfare specifiche esigenze pubbliche'. Sempre per limitare le emissioni legate al traffico, Roma Capitale "deve provvedere ad attuare interventi di sviluppo di traffico su ferro, delle metropolitane leggere e dei corridoi di mobilità lungo i principali assi radiali e tangenziali dell'area urbana e avviare il trasferimento dalla modalità gomma a quella su ferrovia del trasporto dei rifiuti".

I comuni con popolazione superiore i 30mila abitanti 'nell'ambito delle proprie competenze dovranno adottare il piano urbano del traffico tenendo conto della necessità di riduzione delle emissioni in atmosfera. I comuni turistici devono adottare apposito piano del traffico per il periodo di afflusso turistico'. Passando dalla mobilità al riscaldamento domestico 'per la Valle del Sacco e in minor misura percentuale nel resto della Regione l'incentivazione della sostituzione degli impianti domestici alimentati con biomasse legnose con nuovi apparecchi a minori emissioni: 90% dei caminetti tradizionali e 20% delle stufe a legna nella Valle del Sacco (24mila apparecchi), il 50% dei caminetti tradizionali e il 20% delle stufe a legna nel resto della regione (73mila apparecchi). 

Si ipotizza di accostare alle detrazioni già previste a livello nazionale (50% di detrazione) un'ulteriore quota pari al 50% del costo rimanente attraverso incentivi regionali'. Per quanto riguarda, invece, il Comune di Roma 'il 6% degli edifici che vengono ogni anno ristrutturati, per un periodo di 5 anni (dal 2020 al 2025) dovranno passare dalla classe energetica G alla classe energetica B/A1 nei casi di ristrutturazioni importanti di primo livello'. Più in generale 'in caso di sostituzione di caldaia dell'impianto di riscaldamento, questa deve essere sostituita con caldaia di nuova generazione ad alto rendimento energetico; gli impianti condominiali esistenti devono essere ristrutturati secondo le tecnologie della termoregolazione della temperatura degli ambienti e contabilizzazione del calore; gli impianti di riscaldamento di edifici pubblici e condominiali, di nuova costruzione o sottoposti ad interventi di ristrutturazione generale, devono essere realizzati con caldaie di nuova generazione ad alto rendimento, possibilmente integrate da pannelli solari'. E ancora, il nuovo piano prevede anche l'incremento dell'efficienza energetica nell'edilizia pubblica.

Misure emergenziali

In caso di sfioramenti dei limiti per accumulo dei fattori inquinanti, i Comuni dovranno adottare alcuni 'provvedimenti emergenziali'. Come misure temporanee sono previste 'la limitazione uso delle auto private di classe emissiva almeno Euro4 Diesel in ambito urbano dalle 8.30 alle 18.30 e dei veicoli commerciali di classe emissiva almeno Euro3 Diesel dalle 8.30 alle 12.30. Divieto di utilizzo di generatori di calore domestici alimentati a biomassa legnosa (in presenza di impianto di riscaldamento alternativo) aventi prestazioni energetiche ed emissive che non sono in grado di rispettare i valori previsti almeno per la classe 3 stelle; divieto assoluto di qualsiasi tipologia di combustione all'aperto (falò, barbecue, fuochi di artificio ecc.), introduzione del limite a 19 gradi (con tolleranza di 2 gradi) per le temperature medie nelle abitazioni e spazi ed esercizi commerciali, divieto di utilizzo dei camini a legna in presenza di fonti di riscaldamento alternativo, divieto per tutti i veicoli di sostare con il motore acceso'. Sempre per il miglioramento della qualità dell'aria 'è prevista una limitazione della circolazione del trasporto privato dall'1 novembre al 31 marzo di ogni anno, da applicare entro l'1 gennaio 2019, dal lunedì al venerdì dalle ore 8.30 alle ore 18.30, salve le eccezioni indispensabili, per le autovetture e i veicoli commerciali di categoria N1, N2, N3 ad alimentazione Diesel, di categoria inferiore o uguale ad Euro3. La limitazione è estesa alla categoria Euro4 entro il 1 novembre 2020 ed alla categoria Euro5 entro il 1 novembre 2024'.

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