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Piano nomadi, consegnato documento a chi rispetta regole

Il documento ieri è stato consegnato a 750 inquilini del campo di Salone, ma a breve lo possiederanno 6mila. L'assessore Belviso: "Potrete avere un'istruzione ed un lavoro". Hakija Husovic: "Sono fiducioso in una svolta per la mia vita"

Da ieri, martedì 13 luglio, 750 nomadi che abitano nel campo autorizzato di Salone hanno il primo documento di residenza regolare: il Dast (documento di autorizzazione allo stazionamento temporaneo). Il documento verrà consegnato a tutti coloro che vivranno nei campi autorizzati, ovvero a circa 6mila persone.

Nel dettaglio il Dast, che riporta generalità e foto di ognuno, a Salone è stato rilasciato a tutti coloro che hanno dimostrato di avere un permesso di soggiorno o carta d'identità valida, la presenza sul territorio da almeno 10 anni e di non avere alle spalle condanne per reati gravi. Due anni la durata del Dast, prorogabile per altri 24 mesi, che impegna i possessori ad osservare norme come il canone mensile per l'uso della piazzola e dei servizi del campo, le utenze per i consumi familiari, l'assolvimento dell'obbligo scolastico per i bambini e la frequenza alle attività di integrazione sociale previste dal campo.

L'assessore alle Politiche Sociali del Comune di Roma, Sveva Belviso ha detto: "L'amministrazione vi dà fiducia e con questo documento potrete avere una formazione ed un lavoro". "Abbiamo anche 'graziato', sotto indicazione del commissario per l'emergenza nomadi, reati come piccoli furti in età giovanile, ma da questo momento l'osservanza delle regole è un prerequisito fondamentale", ha proseguito la Belviso.

L'assessore durante la cerimonia di consegna ha anche parlato dei nuovi insediamenti per nomadi in arrivo nella Capitale. "Saranno in grado di ospitare mediamente tra le 500 e le 600 persone ad area, simili ai campi autorizzati attualmente esistenti, ma possibilmente con più aree verdi al loro interno. In qualunque luogo sarà il nuovo campo, ci aspettiamo delle opposizioni forti da parte della cittadinanza, poi però crediamo che si possa creare un nuovo punto di vista dei campi Rom: sono vigilati, ospitano gente che ha dimostrato di rispettare la legge", ha concluso.

Il primo a ricevere il Dast è stato Hakija Husovic, classe 1964, di origine bosniaca, portavoce delle famiglie che hanno lasciato il Casilino 900. "Vivo in Italia da 40 anni e ora con questo documento, sono fiducioso in una svolta per la vita mia e dei miei figli", ha commentato Husovic. "Con questo documento potremo finalmente lavorare e costruirci un futuro migliore", ha continuato l'ex inquilino del Casilino 900. "Per i miei nipoti sogno una laurea e un ufficio. E magari, un giorno, potranno diventare anche loro 'capi' di qualcuno", ha concluso.

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