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Foglie, il piano c’è ma non si vede. De Priamo: "Ecco perché Roma si allaga"

Bocciata la strategia capitolina di rimozione delle foglie da strade e marciapiedi. L’intervento di una ditta privata non migliora il servizio di spazzamento

Strade, piste ciclabili e marciapiedi continuano ad essere sommersi dalle foglie. La stagione autunnale volge al termine eppure, la criticità, non è ancora stata superata.

Foglie inquinate e radioatattive

La commissione Ambiente di Roma Capitale, nella seduta di lunedì 16 dicembre, ha provato a dirimere la cause di questo, ormai conclamato, disservizio. E’ emerso che le foglie, in città, sono contaminate dagli agenti inquinanti come il PM10. Non solo. Sono stati individuati anche dei casi di foglie radioattive, magari perché entrate in contatto con deiezioni di chi, qualche ore prima, aveva eseguito esami diagnostici con liquido di contrasto.

L'appalto privato

Le condizioni delle foglie non permettono ad Ama di trattarle come semplice scarto organico. Una complicazione in più nella procedura di smaltimento. Ad aiutare l’azienda municipalizzata però c’è anche un privato. L’appalto, in scadenza nel novembre 2020, prevede l’intervento di spazzamento su mille chilometri. Si tratta di poco meno del 20% delle strade totali presenti nella Capitale. Costo dell’operazione: cinque milioni e mezzo di euro.

Un quadro a tinte fosche

I numeri che la commissione Ambiente ha fatto emergere, non hanno contribuito a rasserenare gli animi. “La situazione è addirittura peggiore di quanto immaginassimo – ha commentato Andrea De Priamo, capogruppo capitolino di Fratelli d’Italia –  non c’è un piano di smaltimento delle foglie che sono considerate rifiuti indifferenziati”.

Feedback negativo anche sulla sinergia voluta dal Campidoglio. “In Commissione Ambiente è emerso che la raccolta avviene in parte direttamente da Ama e in parte con un appalto privato: in entrambi i casi il risultato è disastroso – ha rimarcato De Priamo -  l’idea di internalizzare il servizio a livello Capitolino e’ ben lontana dal disporre degli adeguati finanziamenti e delle procedure necessarie”. La valutazione è, nel complesso, negativa. “Abbiamo capito chiaramente perché, ogni pioggia, sia seguita da un allagamento” .

Le foglie, i tombini e le potature

La Sindaca deve sempre rispondere all'interrogazione sul piano foglie che è stata presentata in Campidoglio. Nel frattempo però  la commissione Ambiente ha contribuito a certificare un nesso causale che, ai romani, non era sfuggito. Le strade invase dalle foglie, finiscono per ostruire caditoie e tombini. I risultati poi sono sotto gli occhi dei romani. Considerazione a margine: secondo Ama ci sono più foglie che in passato perchè gli alberi, per troppo tempo, non sono stati potati. Ed anche qui il Campidoglio non è esente da colpe. Il bando sulla manutenzione verticale, annunciato nel 2017, è partito soltanto quest'anno.


 

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