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Roma mangia bene: il Campidoglio prepara il “Piano cibo”

Promozione della filiera corta, sostegno ai produttori locali e stop agli sprechi alimentari: la commissione Ambiente detta i principi per un “food policy”cittadino. Ecco le nuove sfide da tradurre in un “Piano per il cibo”

Mangiare sano, ridurre gli sprechi alimentari, promuovere i prodotti del territorio. Sono numerosi gli obiettivi da perseguire per garantire ai romani un’alimentazione genuina e sostenibile. A decidere come fare per realizzarli dovrà provvedere la Giunta, con un'apposito Piano Cibo. Intanto però  i consiglieri comunali si sono messi al lavoro. 

La proposta di delibera

A pochi giorni dall’avvio del “Piano strategico alimentare” annunciato dall’assessore al Commercio, anche nelle commissioni capitoline si lavora sulle misure da mettere in campo per rilanciare l’agricoltura e fornire un cibo di qualità. Il duplice obiettivo è alla base della proposta di delibera che la commissione Ambiente ha predisposto in sinergia con l’associazione Terra!, la cooperativa Coraggio! ed il Consiglio del Cibo. 

La delibera ed il successivo Piano Cibo

La proposta contiene i principi generali che ispireranno la futura azione del Campidoglio. Nel documento si prevede di adottare una “Food policy” che, hanno spiegato i consiglieri Diaco e Coia, serve infatti “a definire linee di intervento e gli indirizzi con cui perseguire obiettivi specifici”.  Linee di intervento che, è stato più volte esplicitato, dovranno essere poi fissate dalla Giunta con un Piano Cibo. Sarà quello lo strumento strategico con cui definire i processi decisionali e le azioni concrete che dovranno essere messe in campo per attuare la nuova Politica del Cibo di Roma Capitale.

I principi generali

Per quanto riguarda la proposta di delibera, la Commissione Ambiente elenca alcuni principi su cui, verosimilmente, s’incardinerà il successivo Piano Cibo. Si va dall’accesso alla risorse primarie (la terra e l’acqua) alla promozione dell’agricoltura sostenibile. Cosa, quest’ultima, che prevede l’esclusione dei pesticidi ed il sostegno alla aziende che fanno produzioni biologiche. Nel Piano Cibo dovranno inoltre essere promosse le diverse tipologie di filiera corta, dai farmers’ market ai gruppi di acquisto solidale, e si dovrà puntare sul coinvolgimento dei produttori diretti nei mercati rionali.

La nuova Politica del Cibo di Roma Capitale prevede inoltre di puntare sulle specificità territoriali, “rafforzando – si legge nella proposta di delibera -  sistemi di etichettatura territoriale quali la Denominazione di Origine Comunale(De.C.O.) o Municipale (D.O.M.), nonché sperimentando sistemi di tracciabilità della filiera con la collaborazione dell’Agrocamera (già Azienda Romana Mercati) ed in sinergia con il Centro Agroalimentare Roma”. Nel documento che dovrà essere portato in Aula Giulio Cesare si fa anche riferimento a misure da metterei n campo per ridurre lo spreco alimentare e per bloccare il consumo di suolo. 

La Capitale più agricola d'Europa

Roma è la Capitale con la più importante vocazione rurale di tutta l’Europa. Su un territorio di oltre 128mila ettari, ben 58mila sono infatti quelli destinati all’agricoltura. Parte dei quali, circa il 5%, sono anche in possesso di Roma Capitale. All’amministrazione spetta il compito di definire la strategia per difendere un settore che versava in condizioni critiche da prima dell’emergenza legata al nuovo Coronavirus. E che, con lue 2650 aziende agricole, necessita di un rilancio. Anzi, di un piano di rilancio.

Il Piano cibo e la pianificazione urbana

Secondo Daniele Diaco ed Andrea Coia, i presidenti capitolini delle commissioni Ambiente e Commercio, “entro sei mesi dall'approvazione in Aula Giulio Cesare della delibera” la Giunta dovrà provvedere a firmare  “un 'Piano del Cibo'. A quest'ultimo quindi compete il compito di attuare, nella pratica, gli indirizzi della Politica del Cibo, “tracciando gli orientamenti e le azioni concrete necessarie a garantire a tutti i cittadini romani  l’accesso a cibo sano, nutriente, ecologicamente e - hanno sottolineato Coia e Diaco -  eticamente sostenibile”. Secondo i due consiglieri grillini, il piano dovrà essere “parte integrante della pianificazione urbana”. E questo lascia prevedere che, tra le prime cose da fare, ci sia quella di difendere le quote destinate dell’attuale PRG all’agricoltura, dalle mire imprenditoriali dei costruttori.

Il Consiglio del cibo

Tra le proposte contenute nella delibera c’è anche quella di puntare sulla partecipazione dei cittadini. A Roma, oltre alle aziende agricole ed alle associazioni di categoria, sono stati censiti 55 gruppi di acquisto solidale mentre risultano essere decine le associazioni che gestiscono orti urbani (11 quelle già registrate dall'apposito ufficio capitolino). Il tema dell'alimentazione, quindi, è già avvertito da migliaia di famiglie romane e per questo, le future policies sull'alimentazione, dovranno tenerne conto. Anche per questo la commissione Ambiente ha suggerito di creare un Consiglio del Cibo. Si tratta di una consulta  comunale che, hanno spiegato Diaco e Coia in una nota, sarà “ composta da soggetti rappresentativi dei cittadini, delle istituzioni pubbliche, delle associazioni e di tutti gli attori del sistema agroalimentare”. Il Consiglio del Cibo avrà il compito di monitorare le policies nel campo alimentare, ma anche di “coinvolgere e stimolare la comunità locale in percorsi volti all’implementazione del Piano del Cibo”. 

Il Piano cibo ed il fattore tempo

La strada per realizzare il cosiddetto Piano del Cibo è tutt’altro che breve. La commissione Ambiente ha previsto che sia firmato dalla Giunta sei mesi dopo la votazione della delibera sul cibo. Nel qual caso bisogna lavorare per portarla in Aula Giulio Cesare non oltre l’estate. Nel frattempo potrà tornare utile il lavoro che, con le associazione di categoria e gli operatori del settore, la giunta Capitolina ha annunciato di voler intraprendere dal prossimo mese di maggio. Si lavora con un margine temporale ridotto. Ed il tempo, chi si occupa di agricoltura lo sa bene, gioca sempre un fattore decisivo. 
 

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