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Sabato, 20 Aprile 2024
Politica

Promesse, chiacchiere e pochi fatti sul piano casa: i sindacati bocciano Gualtieri e il suo assessore Zevi

Sicet, Sunia e Uniat accusano l'assessore di andare a rilento: "La bozza è pronta da un mese, che cosa è successo?". L'assessore: "Mi è stato chiesto di riflettere sul documento, ma intanto andiamo avanti con l'acquisto di alloggi"

I sindacati bussano a Gualtieri e Zevi, di nuovo. La richiesta è sempre la stessa: il nuovo piano casa. La strategia del comune per dare un tetto sulla testa a tutte e tutti, tutelando i più fragili ed evitando decine di sfratti al mese. Sunia, Sicet e Uniat hanno preso carta e penna e giovedì 15 dicembre in serata hanno inviato una lettera rivolta nello specifico all'assessore alle politiche abitative e al patrimonio chiedendo come mai, nonostante le numerose interlocuzioni da febbraio ad oggi, la bozza di piano non sia ancora passata in giunta. 

I sindacati scrivono a Zevi: "Dov'è il piano casa annunciato?"

Le tre sigle ricordano al Campidoglio la manifestazione del 24 febbraio insieme ai movimenti per l'abitare, "un'aggregazione anomala", viene definita nella lettera "unita nel cercare di alleviare la profonda ferita dell'abitare delle persone". Da quel momento l'amministrazione di centrosinistra ha iniziato un dialogo fatto di ascolto e incontri, con sindacati e movimenti - solitamente separati nelle trattative e nelle forme di protesta - che hanno fatto fronte comune. "In quell'occasione ci avete promesso un piano straordinario per il diritto all'abitare", ricordano. 

I dubbi sul protocollo anti-sfratti

Ad oggi, però, non sanno quali siano i risultati: "Incontri formali e informali, tavoli sui vari capitoli - elencano Sunia, Sicet e Uniat - e il 6 giugno è stata prodotta una prima bozza, aperta alla discussione e alle integrazioni. Il 1° agosto poi è arrivata la prima bozza del piano e sono seguite altre letture e il documento finale è stato presentato dal Comune il 2 novembre, con un cronoprogramma. Poi che è successo?". I sindacati, in base a quanto mettono nero su bianco, non hanno ricevuto più notizie da 45 giorni. E sono preoccupati dall'emergenza sfratti, con sgomberi che proseguono, anche nei confronti di individui più fragili che non riescono a pagare l'affitto: "Si era parlato di un protocollo tra Comune e prefettura- ricordano le tre sigle - , che fine ha fatto?". 

Zevi replica: "Siamo molto vicini, nel frattempo il lavoro continua"

Alla risposta, interpellato da RomaToday, risponde il diretto interessato: "La stesura del piano è avanzatissima - sottolinea Zevi - e gli stessi sindacati che mi scrivono hanno speso parole di apprezzamento. L'obiettivo è mettere la casa al centro della politica capitolina e il documento sarà approvato in giunta nel corso delle prossime sedute e sottoposto in seguito alle commissioni e al consiglio". Il motivo del rallentamento sottolineato dai sindacati è spiegato: "Esponenti della maggioranza e dirigenti del Comune - risponde l'assessore - mi hanno chiesto qualche giorno in più per approfondire documento e cronoprogramma, e ho ritenuto di accordare questo tempo". Un po' come accaduto con la direttiva sulla deroga all'articolo 5 per autorizzare la residenza a chi occupa abusivamente.  "L'elaborazione del piano - prosegue Zevi - corre in parallelo alle linee di azione che vi sono contenute, non rallentandole in alcun modo. Anzi, già nei prossimi giorni contiamo di approvare in giunta capitolina il primo acquisto di nuove case popolari che rappresenta uno degli obiettivi fondamentali del piano". Stock di alloggi distribuiti in diversi quartieri della città, di proprietà di enti previdenziali, annunciati mesi fa e per i quali l'amministrazione aveva stanziato 220 milioni di euro

Sfratti, possibile una tregua di Natale

Per quanto riguarda l'emergenza sfratti, Tobia Zevi fa sapere che il protocollo al quale il Comune lavora da mesi non è un binario morto e non ha subìto frenate dal cambio di prefetto: "Sono fiducioso nella disponibilità di Frattasi - auspica l'assessore - nel proseguire il lavoro di questi mesi. E' urgente, inoltre, che si riformi la delibera 163 per il sostegno all'affitto, con lo scopo di sostenere in maniera concreta chi rischia di perdere la propria casa". E, come successo un anno fa, sembra imminente l'invio di una richiesta al prefetto per sospendere le esecuzioni di sfratto nel periodo natalizio. 

"Ora 40 assegnazioni al mese, ma si può fare di più"

Zevi, poi, riepiloga quanto ottenuto nel primo anno di assessorato: dallo sblocco dei contributi all'affitto (circa 50 milioni di euro) alla pacifica conclusione di due storiche occupazioni abitative come viale delle Province e Valle Fiorita, la chiusura dell'ex residence della Cerquetta e l'avvio delle operazioni di svuotamento di quello a Casale Lumbroso, fino allo stanziamento di 5 milioni di euro per la manutenzione ordinaria del patrimonio comunale e una velocizzazione nell'assegnazione degli alloggi popolari: "Da 35 in sei mesi a circa 40 al mese", ricorda Zevi. "Molto rimane da fare, ovviamente. E tutto si può fare meglio, nella vita - ammette l'assessore - . Ma sono grato ai sindacati per aver riconosciuto gli straordinari progressi fatti grazie al proficuo confronto con loro e anche al grande lavoro degli uffici, per quanto ancora alle prese con le carenze d'organico". "Mi rendo disponibile a incontrare nuovamente i sindacati, nei primi giorni del prossimo anno  - fa sapere infine Zevi - per condividere nuovamente indirizzi, scelte e valutazioni, nel rispetto dei rispettivi ruoli".

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