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Piano casa, 250 milioni di euro per 2mila alloggi popolari

Cento case dovrebbero arrivare da Ater ("ma ce le deve dare gratis", dice Trombetti). Il Comune tratta almeno 500 immobili con Enasarco e una quarantina da Città Metropolitana per far scorrere la graduatoria Erp e dare casa a 3.000 persone

Fino a 2.000 nuovi alloggi da destinare all'edilizia residenziale pubblica, quindi allo scorrimento della graduatoria che ad oggi vede presenti oltre 13.000 richiedenti, di cui poco più di 3.000 con punteggi dal 30 in su. E' l'obiettivo, messo nero su bianco nella bozza del piano strategico per l'abitare, che si prefissa la giunta Gualtieri da qui alla fine del mandato. Per farlo, già un anno fa l'amministrazione ha messo sul tavolo 220 milioni di euro e i primi 15 sono stati stanziati per 120 appartamenti di proprietà di Inps. Ma non bastano: l'assessore Tobia Zevi da tempo è andato a bussare ad Ater, Città Metropolitana, Enasarco, Enpam, Enpaia e in generale a tutti gli ex enti previdenziali, oggi fondazioni, che hanno nel loro patrimonio centinaia di appartamenti da dismettere per fare cassa. 

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Piano casa: 250 milioni di euro per acquisire nuovi alloggi popolari

Nel Piano casa, girato ai consiglieri di maggioranza il 26 febbraio e ancora in attesa di passare per le commissioni competenti e infine in assemblea capitolina per il voto finale, si basa tra le altre cose sull'ampliamento dello stock immobiliare a disposizione per l'assegnazione agli aventi diritto. D'altronde, una delle principali criticità che si trova ad affrontare il Comune è quella di una graduatoria Erp corposa, non aggiornata (siamo fermi a dicembre 2020), con poco più di 3.000 nuclei familiari che hanno ottenuto dai 30 punti in su e si trovano dunque in condizioni di estrema fragilità. Per snellirla il Campidoglio si è prefissato l'obiettivo di spendere circa 250 milioni di euro entro la fine del mandato. Il resto servirà per il welfare abitativo, per la manutenzione degli immobili e il recupero e autorecupero e all'istituzione di un "fondo di garanzia". 

Obiettivo 2.000 nuove case entro fine mandato

"In via prudenziale - fanno i calcoli dal Comune - ipotizziamo un prezzo di acquisto medio tra i 100 e i 150.000 euro per ogni alloggio, quindi questo ci consentirebbe di acquisire al patrimonio dai 1.500 ai 2.000 appartamenti nuovi". Un numero di immobili sufficiente, da qui a 4 anni, per smaltire i nuclei più fragili che - ad oggi - si trovano più in alto in graduatoria. Per farlo, già da tempo Zevi sta sondando il terreno con ex enti previdendiali e anche Ater. 

"Ater ci dia 100 case da inserire in graduatoria"

Da quanto è possibile apprendere, c'è già una trattativa aperta con Enasarco per circa 500 appartamenti - tra liberi e abitati - , con la Città Metropolitana (per circa 40 appartamenti) e Ater per un altro centinaio che però Yuri Trombetti, presidente della commissione patrimonio e casa, pretende a costo zero: "Nel caso dell'ente regionale - spiega a RomaToday - mi auguro che il nuovo presidente Francesco Rocca sarà collaborativo, facendo sì che siano immesse in graduatoria e non inserite nel piano di dismissione". "Bisogna poi fare un'azione di 'moral suasion' - continua il consigliere Pd - con enti come Enpaia ed Enpam, ci stiamo provando ma ad oggi non abbiamo ricevuto risposte. E vorrei che nel piano casa si inserissero anche le case di Fontana Candida e Grotta Perfetta, così da evitare gli sfratti di centinaia di persone che non riescono a comprare casa". 

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