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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Buche, il piano della giunta Raggi: pochi fondi e nessuna manutenzione straordinaria

Ventisette milioni di euro annuali, poco meno di quanto stanziò l'ex giunta Marino nel 2013. Dal Campidoglio: "Impegno per reperimento di almeno 250 milioni di euro per cinque anni destinati a interventi strutturali"

Un piano triennale da 65 milioni di euro per la manutenzione ordinaria, più dieci milioni nel 2017 da erogare ai municipi per la rete di loro competenza. Niente di nuovo. I fondi erano e restano pochi per garantire un cambio di rotta reale. Le buche sembrano destinate a restare il grande incubo del traffico romano, anche con il nuovo piano della giunta Raggi. Ancora una volta, il minimo sindacale. 

Lo stesso Campidoglio non ne fa mistero: "Il Simu (dipartimento Lavori Pubblici, ndr) rileva una carenza ormai storicizzata dei fondi per la manutenzione straordinaria". Quella emergenziale che richiede riparazioni a danni di grossa portata, necessariamente in profondità. Fondi per questo tipo di operazioni ancora non ce ne sono. E d'altronde non c'erano nemmeno con l'ex sindaco Marino, quando l'assessore ai Lavori Pubblici, Paolo Masini, tentava a fatica di tenere a galla la macchina di interventi impegnandosi sul fronte dell'innovazione, risparmio (sempre a caccia di macchinari e materiali all'avanguardia) e della trasparenza nell'affidamento dei lavori. I soldi erano ridotti al lumicino allora e lo sono oggi. 

Nel caso specifico il quadro è in parte compensato dagli stanziamenti giubilari, poco più di 37 milioni di euro. Ma il piano straordinario continua a mancare. "Interessa la struttura portante della strada e diventa più costoso di anno in anno, risulta impensabile un miglioramento della qualità del patrimonio viario con la sola manutenzione ordinaria che agisce solo sullo strato superficiale della pavimentazione". Raggi ha chiaro il quadro e promette: "L'obiettivo è avere 50 milioni di euro ogni anno fino al 2021 per avviare un restyling profondo". Già, avere più fondi da destinare alla causa è da sempre l'obiettivo di tutti e si spera che questa davvero sia la volta buona. 

TUTTI I DETTAGLI DEL PIANO BUCHE

I lavori partono a dicembre con una prima tranche di 7 milioni, per poi proseguire a gennaio con altri 12 milioni. Nel 2017 il totale è di 27 milioni stanziati nel bilancio previsionale. Il Campidoglio ha garantito controlli a tappeto sul modus operandi delle ditte - "nel 60% dei casi abbiamo riscontrato anomalie" - scelte tramite affidamenti diretti tramite il sistema informatico Siproneg. Dati i pregressi legati a Mafia Capitale e alle mazzette regalate alle aziende per lavori mai effettuati, sulla trasparenza non si possono fare sconti. "Le squadre sul territorio hanno il compito di verificare la qualità dell’asfalto e la regolarità dei lavori in corso. La situazione sarà così più attenzionata rispetto al passato" scrivono dal Campidoglio. I romani se lo augurano. Intanto, al solito, ci si arrampica sugli specchi con i soldi contati. Una storia che si ripete.  

Dal dopo Veltroni, quando ancora le casse capitoline respiravano e potevano contare su circa 120 milioni di euro ogni 3 anni per la manutenzione ordinaria e altrettanti per la straordinaria, la coperta è sempre stata corta. Il governo Marino stanziò all'incirca quanto Raggi, nel 2013 circa 75 milioni di euro per la manutenzione ordinaria triennale. Anche allora niente interventi straordinari. E anche allora le buche erano la piaga quotidiana, il problema dei problemi. 

A definire il piano dei grillini, con espressione prettamente romanesca, "una romanella" è un altro ex assessore ai Lavori Pubblici, stavolta dell'era Alemanno, Fabrizio Ghera. "Un appalto triennale di 65 milioni di euro per rimettere in senso le strade capitoline è un piano all’acqua di rose, e fa davvero sorridere che il sindaco di Roma se ne vanti addirittura pubblicamente". E poi quei dieci milioni di euro ai municipi: "Elemosina, altro che task force".

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