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Giovedì, 30 Novembre 2023
Politica

Dopo quasi vent'anni aumentano, da 14 a 31, i piani di zona trasformabili. Coinvolte 60mila famiglie

Una delibera della giunta approva il passaggio da diritto di superficie a diritto di proprietà per nuovi quartieri. Un atto già possibile dal 2003

Era stato annunciato in commissione urbanistica a inizio mese, ma ancor prima dall'assessore al nostro giornale a marzo, adesso è ufficiale: la giunta Gualtieri ha approvato una delibera che amplia i piani di zona trasformabili, cioè quelli nei quali i proprietari potranno passare dal diritto di superficie al diritto di proprietà. La novità è stata illustrata nel dettaglio dall'assessore all'urbanistica Maurizio Veloccia nella sala "Laudato Sì" del Campidoglio, nell'ambito della presentazione di una serie di iniziative che riguardano i piani di edilizia economica popolare. 

I 17 piani di zona trasformabili contenuti nella delibera capitolina

Subito l'elenco dei piani di zona che entrano nel novero di trasformabili: sono Lunghezzina 1, Lunghezza, Malafede, Romanina, Spinaceto 2, Settecamini Casal Bianco, Muratella, Casal Fattoria, Casale Nei, Pisana Vignaccia, Madonnetta II, Tor Pagnotta, Torresina 2, Castelverde, Via Ponderano, Pian Saccoccoccia e Rocca Fiorita. Di questi, nell'estate 2019 il dipartimento urbanistica ne aveva già determinati 10 (Spinaceto 2, Torresina 2, Madonnetta 2, Lunghezza, Tor Pagnotta, Malafede, Lunghezzina 1, Casal Fattoria, Casale Nei e Pisana Vignaccia), ma non erano mai stati inseriti in una delibera di giunta e poi votati in assemblea capitolina. I piani di zona già trasformabili erano 14: Acilia, Casal Boccone , Casale del Castellaccio, Casilino, Dragoncello, Laurentino, Palocco, Serpentara II, Spinaceto, Tor De Cenci, Torraccia, Torresina, Torrevecchia II, Val Melaina. "Roma Capitale aveva già espresso il proprio intendimento programmatico - si legge nel comunicato stampa dell'assessorato - di procedere alla progressiva cessione in diritto di proprietà riguardo la totalità delle aree del I e II PEEP, laddove le procedure amministrative di chiusura dei Piani fossero concluse. Gli oneri derivanti dal trasferimento in piena proprietà saranno destinati al completamento delle opere di urbanizzazione". 

mappa pdz trasformabili 2022

Coinvolte 60mila famiglie. Veloccia: "Entro fine 2023 altri piani di zona"

"Questa delibera interesserà circa 60mila famiglie - commenta a RomaToday l'assessore Veloccia - e speriamo di poterla attivare al più presto. Ovviamente abbiamo un ingente pregresso sulle pratiche di trasformazione, ma abbiamo anche introdotto l'asseverazione proprio per cercare di velocizzare, proprio come si sta facendo sulle affrancazioni". Negli intenti del Campidoglio c'è quello di non fermarsi e aumentare di ulteriori 37 i piani di zona trasformabili: "Stiamo lavorando con gli uffici per verificare se ci siano altri piani da mettere in trasformazione - prosegue Veloccia - per i quali i costi complessivi siano solidi, predeterminati e definiti. Penso che entro metà del 2023 avremo un nuovo quadro a riguardo ed entro la fine del prossimo anno ne porteremo altri". Circa 37, come annunciato già in conferenza stampa. 

Una svolta attesa dal 2003

La possibilità di inserire nuovi piani di zona tra quelli trasformabili è in mano al Comune già dal 2003. Il 31 marzo di quell'anno, alla fine di un consiglio comunale presieduto da Monica Cirinnà ai tempi di Walter Veltroni sindaco, l'assemblea deliberata di "avvalersi della facoltà di attuare l’art. 31 commi 45 – 50 della legge 448 del 1998 - si legge nell'atto - e di autorizzare, previa emanazione di apposito bando pubblico, la cessione in proprietà delle aree comprese nei piani di zona". Addirittura nelle premesse, l'allora amministrazione di centrosinistra scriveva che "la trasformazione del diritto di superficie in diritto di proprietà, avverrà a seguito di proposta da parte dell’Amministrazione Comunale e di accettazione da parte dei singoli proprietari degli alloggi e loro pertinenze, nonché degli assegnatari delle cubature non residenziali, per la quota millesimale corrispondente, dietro pagamento del corrispettivo di cessione". Ci sono voluti quasi venti anni per sbloccare questa situazione. 

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