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Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica

Piani di zona, in una direttiva i nuovi criteri per stabilire i prezzi dei canoni per gli affitti

Dal dipartimento all'Urbanistica le lienee di indirizzo per applicare in modo univoco la legge. Lombardi (M5S): "Input partito da un mio emendamento"

Nuovi criteri per stabilire i canoni di locazione negli appartamenti di edilizia agevolata e convenzionata nei piani di zona. Non nuove leggi ma linee di indirizzo per una applicazione univoca della normativa vigente. E' quanto contenuto in una direttiva del dipartimento Urbanistica del Comune di Roma nata con l'obiettivo di definire una procedura uniforme per applicare leggi diverse che negli anni scorsi hanno generato differenze di costo per i cittadini da quartiere a quartiere.

In particolare, la determinazione dirigenziale, firmata dalla direttrice del dipartimento, Cinzia Esposito, prevede che il canone di locazione, indipendentemente dalla tipologia dell’intervento, non potrà essere superiore al 4,5 per cento del cosiddetto prezzo massimo di cessione, il costo massimo stabilito per legge e contenuto nelle convenzioni approvate con da operatori e amministrazione. In caso di intervento realizzato secondo uno specifico programma di finanziamento pubblico, si legge ancora, il provvedimento stabilisce che per la determinazione del canone si dovrà fare riferimento alla percentuale indicata dall’operatore nella domanda di partecipazione al bando di finanziamento, che in ogni caso, non potrà essere superiore al 4,5 per cento del prezzo massimo di cessione.

In tutta Roma sono migliaia di appartamenti realizzati i regime di edilizia agevolata o convenzionata, molti dei quali nei gli anni scorsi sono finiti in inchieste e processi in quanto al canone finale non era stato sottratto il finanziamento pubblico determinando così un onere maggiore per l'inquilino. Secondo quanto apprende Romatoday non è da escludere che in base ai nuovi criteri stabiliti nella determina possano essere rivisti anche i canoni già in essere.

Nel provvedimento vengono richiamate le numerose norme che concorrono alla determinazione dei canoni di affitto. Una situazione che per gli uffici capitolini "ha determinato l'incoerente applicazione della normativa all'epoca vigente in materia, con conseguente sviamento della finalità pubblica sottesa agli interventi realizzati in regime di edilizia residenziale pubblica convenzionata, ricadendo sulla corretta espressione dell’azione amministrativa ed incidendo sulle posizioni giuridiche dei cittadini fruitori finali degli alloggi". Una situazione che, si legge ancora nella determina li ha condotti "a portare all’attenzione non solo dell'Amministrazione Capitolina, ma anche dell’Autorità Giudiziaria e degli altri Enti competenti (Stato e Regione), le criticità per lo più afferenti ad una non corretta determinazione dei canoni di locazione". Per questo "si è resa necessaria una complessiva azione di riordino applicativo in combinato disposto delle plurime norme di riferimento".

L'assessore all'Urbanistica, Luca Montuori, ha commentato: "La nostra attività sui Piani di Zona si sta muovendo a tutela dei cittadini su diversi livelli, politici, gestionali e legali: dalle decadenze delle convenzioni nei confronti di soggetti che hanno infranto la legge fino alla attività di chiarimento su come si debbano applicare i diversi parametri che concorrono alla formazione dei prezzi massimi che i cittadini devono pagare per poter abitare in case che sono state costruite grazie a una iniziativa pubblica. Ringrazio anche gli uffici per questo ultimo atto che si inserisce in questo percorso che nasce da una chiara volontà politica che vuole riportare i principi delle norme, riaffermare le finalità dell’edilizia economica e popolare e i limiti e la funzione sociale della proprietà privata sancita dalla Costituzione e troppo spesso negata".

La presidente della Commissione Urbanistica Donatella Iorio ha commentato: "Con questa determina diamo una risposta ai tanti cittadini che chiedevano la definizione della corretta regolamentazione del regime locatizio da applicare agli alloggi nei Piani di Zona, uniformandone le procedure di calcolo. Viene così aggiunto un altro tassello con l’obiettivo di riportare l’edilizia convenzionata e agevolata nell’alveo delle finalità per cui era stata istituita, tutelando i diritti delle famiglie disagiate che negli anni si sono viste vendere e locare a prezzo di mercato abitazioni che dovevano restare ancorate a prezzi agevolati", conclude ringraziando tutti coloro che hanno denunciato le violazioni. 

“Un ottimo risultato raggiunto grazie al lavoro sinergico tra il Comune e la Commissione Speciale sui Piani di Zona della Regione Lazio”, commenta la consigliera regionale M5S del Lazio, Roberta Lombardi, presidente della Commissione Speciale sui Piani di Zona. “L'input alla direttiva è arrivato  all’approvazione da parte del Consiglio Regionale di un emendamento firmato da me e dal consigliere Devid Porrello con il quale si chiedeva che i bandi del programma ‘20.000 abitazioni in affitto’ prevedessero che i canoni di locazione fossero a prezzi agevolati e non di mercato. La Regione Lazio aveva interpretato il bando di finanziamento senza tener conto della finalità pubblica degli immobili. Grazie all’emendamento approvato, il Comune di Roma ha potuto  utilizzare questa norma, facendo la direttiva e rendendola retroattiva proprio in funzione della finalità pubblica dei finanziamenti". 

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