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Piani di Zona, respinto l'appello dei costruttori contro i nuovi prezzi

Lo comunica in una nota l'assessore Caudo: il Consiglio di Stato ha respinto l'appello, avanzato da una società di costruzione contro i nuovi prezzi massimi di cessione stabiliti dal Campidoglio

Il Consiglio di Stato ha respinto l'appello, avanzato da una società di costruzione dei Piani di Zona, contro i nuovi prezzi massimi di cessione stabiliti dal Campidoglio. Lo ha comunicato con una nota l'assessore alla Trasformazione Urbana Giovanni Caudo: "Il Cds ha respinto oggi l'appello e non ha concesso la sospensiva richiesta da una impresa, la "Italiana Costruzioni Spa", che aveva fatto ricorso contro la sentenza del Tar del Lazio del 22 aprile 2015". Una notizia che arriva a pochi giorni dall'approvazione da parte della giunta capitolina delle sanzioni verso i costruttori inadempienti. 

I piani di zona sono case realizzate con aiuti pubblici, terreni da parte del Comune di Roma e finanziamenti da parte della Regione o dello Stato, che dovrebbero essere affittate a prezzi più bassi rispetto a quelli del libero mercato. Negli anni scorsi però numerose denunce dei cittadini, supportati dal sindacato di base Asia Usb, avevano messo in luce molti casi di errata determinazione del prezzo massimo di cessione o di locazione. In parole più semplici: per la determinazione del costo finale non si teneva conto dei finanziamenti ricevuti vanificando o ridimensionando di fatto l'intervento pubblico. Risultato: i prezzi di affitto erano simili a quelli del libero mercato. 

Tra il novembre 2013 e l'inizio del 2014 il Comune notificava agli operatori i prezzi corretti. Molte imprese hanno fatto il ricorso al TAR del Lazio, che però ha dato ragione all'Amministrazione perché "il beneficiario reale del contributo a fondo perduto è il cittadino impossibilitato ad accedere al libero mercato delle abitazioni". Come ricordato anche dall'assessore Caudo nell'aprile di quest'anno il tribunale amministrativo ha respinto tali ricorsi sostenendo in sostanza che i prezzi applicati andavano corretti. 

"Ancora una volta" commenta in una nota l'assessore alla Trasformazione urbana Giovanni Caudo "l'operato della Amministrazione di Roma Capitale supera l'esame dei giudici amministrativi, a proposito della ridefinizione delle tabelle dei pezzi massimi di cessione, dalle quali è stato scomputato l'ammontare dei contributi pubblici a fondo perduto che, ha stabilito la sentenza del TAR, sono a sostegno dei cittadini che non possono accedere al libero mercato dell'abitare e non delle imprese".

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