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Commercio, Campidoglio pronto a rivedere "i piani di massima occupabilità" dei tavolini

La protesta contro un sistema considerato "inefficace e superato" fa breccia. Sui piani di massima occupabilità l'Assessore Cafarotti: "Siamo convinti che siano inadatti. Canale aperto con i commercianti"

Qual è l'impatto di tavolini e sedie possono avere su strade e marciapiedi? Ad oggi, per il Comune di Roma, lo strumento che disciplina la materia è rappresentato dai Piani di massima occupabilità. In accordo con il codice della Strada e con la Sovrintendenza, viene stabilito quanti dehors possano essere sistemati in una determinata zona. 

Un modello da rivedere ed uno da imitare

Il ricorso ai Piani di massima occupabilità è però oggetto di discussione. Nella giornata di lunedì 18 febbraio, in Campidoglio, il gruppo di Fratelli d'Italia del  primo Municipio ed il capogruppo capitolino Andrea De Priamo, hanno lanciato una proposta alternativa.  Per Stefano Tozzi (FdI Municipio I) " Bisogna creare con coraggio un nuovo modello superando la paura di ammettere che si è sbagliato per 10 anni e adottare lo strumento torinese". Anche perchè, come sottolineato dal consigliere municipale "i Pmo non hanno risolto i problemi ma li hanno acuiti". Il modello utilizzato nell'altro grande capoluogo governato dai pentastellati, prevede dei "piani di riqualificazione urbana". In quei casi la decisione sul dove e come rilasciare le autorizzazioni arriva dopo un processo partecipato che coinvolge molti attori, compresi i commercianti ed i residenti.

Per il centrosinistra Pmo ancora validi

Il tema è caldo. In primo Municipio si sta procedendo all'approvazione di numerosi Piani di massima occupabilità dopo un lungo periodo in cui si era preferito riporli nei cassetti. Per il centrosinistra,  lo strumento pensato per contenere il dilagante fenomeno del tavolino selvaggio, è ancora valido ma va solo revisionato. La diagnosi del centrodestra è però divergente.  "Già nel 2009 -  un anno dopo l'entrata in vigore - ci siamo subito resi conto che era uno strumento inefficace per la scelta dei criteri e delle strade" segnala Tozzi. 

Il teatrino dell'assurdo

Secondo Andrea Coia,  presidente della Commissione Attività produttive,  l'iniziativa assunta da Fratelli d'Italia è ascrivibile ad un "teatrino dell'assurdo". Lo è in quanto "La destra fa una conferenza stampa denunciando l'applicazione sbagliata dei Pmo da parte della Giunta di sinistra del Municipio I. Peccato che la stessa destra quei piani li ha votati insieme a quella sinistra". 

L'inadeguatezza dei Pmo

Premesso che la competenza sui piani di di massima occupabilità è municipale, l'assessore al Commercio Carlo Cafarotti ha dichiarato "la  precisa volontà di questa amministrazione verificarne l'effettiva adeguatezza". In tal senso sono già stati incontrate le associazioni dei commercianti e sono state interpellate delle rappresentanze di categoria per avere riscontri su eventuali richieste di revisione di questi permessi. "Siamo convinti del fatto che i Pmo siano ad oggi inadatti in rapporto al profondo mutamento del contesto produttivo e socio-economico di riferimento e - ha dichiarato Cafarotti -  abbiano aperto lo spazio al degrado che ferisce sia residenti che esercenti". 

Chi decide?

Il paradosso è che oggi " ci sono alcune piazze che sono addirittura dei Pmo 0, cioè da da norma senza neanche un tavolino, ma se si va a vedere i tavoli ci sono e sono tutti abusivi, quindi si è creato abusivismo diffuso". Quindi cosa fare? " Impedire le attività in un momento di crisi è una cosa a cui francamente siamo contrari. Noi - ha concluso Andrea De Priamo - presenteremo degli atti in Assemblea capitolina per tenere alta l'attenzione e vigilare". Da parte propria l'amministrazione comunale, tramite l'assessore Cafarotti, ricorda che resta "aperto il canale di dialogo e confronto con i commercianti". Ma nel Municipio I governa il centrosinistra. E su questa materia vige il decentramento amministrativo. Quindi, a conti fatti, la partita si gioca soprattutto nella metà campo del territorio governato da Sabrina Alfonsi.

Come funzionano i Piani di massima occupabilità

La replica della minisindaca non tarda ad arrivare. "Quando si parla di inadeguatezza dei Piani o non corretta applicazione delle norme, vorremmo capire a cosa ci si riferisce – chiede Sabrina Alfonsi – i  Piani sono elaborati da una Commissione tecnica composta da elementi provenienti da tutti i Dipartimenti interessati e dal Gruppo di Polizia Locale, che risponde al comandante generale e quest'ultimo direttamente alla sindaca. Cafarotti e Coia farebbero bene a occuparsi di più e meglio delle cose di loro competenza, anzichè parlare di questioni demandate ai Municipi". 

Le compentenze accentrate

Con l'occasione la presidente si toglie qualche sassolino dalla scarpa. Lo fa rimarcando i passi indietro che sono stati compiuti sul piano del decentramento amministrativo. "Ci hanno tolto la competenza su piazza Navona e la pochezza della rinnovata Festa della Befana è sotto gli occhi di tutti. Ci hanno tolto la competenza sui pittori, però nel frattempo chiedono a noi di rilasciare nuove concessioni temporanee in attesa del nuovo Bando, di cui ancora non c'e' traccia. Da più di un mese - elenca Alfonsi - abbiamo completato l'iter per lo spostamento delle bancarelle da via Ferrari e da viale Trastevere, sul quale devono pronunciarsi gli uffici del dipartimento Attivitaà produttive, ma tutto tace. Smettessero di parlare di altro per mascherare ciò che non funziona a casa loro". La partita quindi, finchè rimangono queste regole, si gioca tutta al Centro: nel Municipio I.


 

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