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Martedì, 16 Aprile 2024
Politica Centro Storico / Piazza dei Santi Apostoli

Peste suina, per limitare i danni Coldiretti invoca l'intervento dell'esercito

L'associazione ha manifestato davanti la sede della prefettura. Chiesto "avvio abbattimenti in tempi rapidissimi"

Hanno indossato una maschera raffigurante un cinghiale. E con una lunga rete si sono presentati in piazza Santi Apostoli, per chiedere di accelerare l’avvio del piano di abbattimenti. Se necessario, come ha dichiarato Ettore Prandini, il numerdo uno della Coldiretti in Italia, anche ricorrendo all’esercito. E’ questa la richiesta che gli allevatori e gli agricoltori della Coldiretti hanno scandito durante la manifestazione del 27 maggio.

Aziende a rischio fallimento

“Stiamo difendendo le nostre aziende, quelle che ci hanno lasciato i nostri padri e i nostri nonni. Le stesse che con passione e dedizione cerchiamo di portate avanti per lasciarle ai nostri figli. Il rischio - ha dichiarato  il presidente di Coldiretti Lazio, David Granieri - è quello di far fallire queste attività. Nel Lazio sono presenti molte aziende suinicole importanti, alcune delle quali dispongono anche di oltre settemila capi. Il loro futuro è messo a rischio se non partiranno subito gli abbattimenti, così come l'eradicazione”.

Dal primo caso di peste suina registrato nella riserva dell’Insugherata, ad inizio maggio, si sono registrati due provvedimenti. Uno firmato dal presidente della regione Lazio e l’altro, più recente, del commissario straordinario Angelo Ferrari. Il secondo prevede espressamente il ricorso ad abbattimenti selettivi le cui modalità devono essere decise da una cabina di regia, partecipata dalla regione, dal ministero della salute e coordinata dal prefetto. E proprio davanti la sede della prefettura che Coldiretti ha deciso di scendere in campo. Anche perchè, ha rimarcato l'associazione dei produttori agricoli, 

Cosa prevede l'ordinanza del commissario

Intanto la PSA(peste suina africana), travalicando i confini della “zona infetta” e quindi il comune di Roma, ha raggiunto anche Rieti, dove si è registrato il primo caso. Una notizia che aumenta le preoccupazioni dei produttori agricoli e degli allevatori.“La velocità con cui si a diffonde la peste suina rischia di mettere in discussione non soltanto la filiera suinicola, ma anche altre realtà, come le aziende agricole e in particolare modo zootecniche. Saremo costretti a distruggere anche fieno e paglia che – ha sottolineato Granieri – in questo periodo storico, anche a causa delle ripercussioni del conflitto, costano oro”.

Gli aiuti alle aziende

Cosa fare quindi? Per limitare le conoseguenze e favorire la ripresa delle aziende che rischiano di essere danneggiate con le misure restrittive imposte dall'ordinanza commissariale, le associazioni di categoria hanno già chiesto degli indennizzi. Lo ha fatto anche il presidente della regione Lazio, scrivendo al ministro Patuanelli per rappresentare l'importanza che il settore riveste nell'economia laziale e per proporre degli aiuti economici a sostegno delle realtà che subiranno le conseguenze della PSA.

Il pressing sugli abbattimenti

Oltre al tema degli indennizzi, che Coldiretti ha dichiarato di apprezzare, va affrontato anche quello del contenimento dei cinghiali. “Quello che chiediamo è l'avvio degli abbattimenti in tempi rapidissimi - ha spiegato il numero uno della Coldiretti regionale - L'entità commissariale nazionale è importante, ma noi abbiamo bisogno di operatività e soprattutto abbiamo bisogno di tornare a sperare per il futuro delle nostre imprese che non possono essere messe in discussione solo dall'inefficienza di alcune strutture ed Enti Parco, tipo Roma Natura, che dovevano rispettare un Piano di contenimento e non hanno fatto nulla”.


 

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