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Peste suina, la regione in pressing sul commissario: “Servono interventi rapidi e risolutivi”

L’assessore alla sanità del Lazio ha ricordato che “finora l’unica ordinanza è regionale”

Il primo caso di cinghiale affetto da peste suina africana è stato accertato, nella riserva dell'Insugherata, lo scorso 5 maggio. Due giorni dopo, Nicola Zingaretti ha emanato l’ordinanza regionale. Dopodiché sono stati rinvenuti altri cinghiali morti, due dei quali si sospetta possano aver contratto l’infezione. Ma, a parte il provvedimento firmato dal governatore, non sono state diffuse altre indicazioni.

In attesa d'indicazioni

“Abbiamo la necessità di interventi rapidi e risolutivi” ha commentato nella serata del 12 maggio l’assessore alla sanità Alessio D’Amato. Dopo aver ribadito la necessità di provvedere “anche ad abbattimenti”, opzione già annunciata tra le proteste degli animalisti dal capo di gabinetto del Lazio. Ad oggi però non ci sono altre indicazioni. Anche perché, ha ricordato D’Amato “Finora l'unica ordinanza è quella regionale”.

Le misure provvisorie

Il provvedimento firmato da Zingaretti, è servito a stabilire le “prime misure di regolamentazione per il contenimento della peste suina africana sul territorio della regione Lazio”. Ed infatti l’ordinanza delimita la “zona infetta provvisoria” ed indica quali sono i comportamenti che i vari livelli istituzionali devono mettere in campo. Tra queste la “sorveglianza attiva” nei parchi, che avverrà anche mediante l'impiego di droni, e la sistemazione di recinzioni intorno ai cassonetti. Aspetto, quest'ultimo, su cui stanno lavorando il comune e l'Ama.

Cosa prevede l'ordinanza

L'ordinanza conclude sottolineando che “le misure saranno aggiornate e integrate in funzione dell’evolversi della situazione epidemiologica” attraverso “successivi provvedimetni” ma anche “tenuto conto delle indicazioni che perverranno dalle istituzioni nazionali e sovranazionali competenti”. Ed è proprio al livello nazionale che si attendono ora indicazioni.

Il pressing sul commissario nazionale

“Auspico che nelle prossime ore il commissario nazionale all’emergenza della peste suina assuma provvedimenti idonei, rapidi e risolutivi” ha commentato l’assessore regionale alla sanità, aggiungendo che  “siamo in attesa delle analisi su altri due cinghiali morti”. Le carcasse, rinvenute sempre nella “zona infetta provvisoria” , sono state inviate all’istituto di zooprofilattico di Perugia.

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