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Peste suina, Zingaretti scrive al ministro Patuanelli: servono indennizzi per allevatori ed agricoltori

Il presidente della regione ha chiesto di sostenere le aziende danneggiate dalle ordinanze anti peste suina africana

L’istituzione della zona infetta e le misure adottate contro la peste suina anche nell’area a ridosso, avranno delle ricadute sul comparto zootecnico ed agricolo del Lazio. I produttori lo stanno segnalando da alcuni giorni ed ora anche il governatore del Lazio ha deciso di farsi carico del problema.

La lettera al ministro Patuanelli

Il presidente della regione Nicola Zingaretti ha scritto al ministro delle politiche agricole e forestali Stefano Patuanelli, per chiedere proprio degli aiuti alle aziende agricole ed agli allevamenti suinicoli. Nella lettera, che il governatore ha inoltrato per conoscenza anche al commissario per la peste suina ed al prefetto di Roma, sono state ricordate le due ordinanze emesse per contrastare il diffondersi della peste suina africana.

L'ordinanza del commissario straordinario 

Gli allevamenti di suini in numeri

Considerato che nella Regione Lazio risultano presenti oltre 12.000 allevamenti suinicoli, per un totale di circa 42.000 capi, la diffusione dell’epidemia rappresenta una grave minaccia per la suinicoltura e l’agroalimentare laziale” ha segnalato il governatore del Lazio. Zingaretti si è detto anche preoccupato per gli “allevamenti all’aperto” delle razze autoctone regionali che costituiscono un rilevante patrimonio di biodiversità. Sono 1112 infatti gli allevamenti semibradi presenti nella regione, con 7928 capi. Ed alcuni di questi “partecipano ai programmi di conservazione delle razze autoctone”.

La richiesta di fondi

A fronte di questi numeri e dei potenziali danni a cui sono esposti gli allevatori, viene chiesto a Patuanelli di includere il Lazio nella ripartizione del “fondo destinato al rafforzamento degli interventi strutturali e funzionali in materia di biosicurezza, nonché al fondo per indennizzare gli operatori della filiera colpiti dalle restrizioni sulla movimentazione degli animali e sulla commercializzazione dei prodotti derivati”. Al tempo stesso viene chiesto, in previsione d’un peggioramento della situazione epidemiologica, per ora circoscritta a pochi esemplari, di considerare anche “un incremento delle risorse stanziate con il medesimo decreto-legge”.

Danneggiati anche gli agricoltori

C’è dell’altro. “Ai danni alla filiera suinicola, devono aggiungersi quelli determinati da altri divieti a diverse attività agricole” ha sottolineato Zingaretti. Il governatore ha chiarito di riferirsi, in particolare, “al divieto di movimentazione di fieno e paglia per almeno 90 giorni al di fuori della zona infetta, oltre all’impossibilità delle aziende agricole di poter svolgere quelle attività multifunzionali che caratterizzano fortemente le imprese agricole presenti nella area romana”. Anche per loro sono chieste “opportune forme di risarcimento”. Serviranno ad evitare il collasso della filiera agro alimentare laziale una volta che la peste suina africana sarà eradicata, cosa che tecnicamente avverrà dopo un anno dall’ultima carcassa infetta.
 

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