La pedonalizzazione e il parcheggio sotterraneo: tutti i tentativi di chiudere al traffico il Tridente
L'annuncio di Marino ha sollevato la discussione, eppure non è la prima volta che le giunte si impegnano nel progetto. Da Veltroni ad Alemanno, l'idea non è nuova
La dichiarazione del sindaco Marino che ha espresso la volontà di pedonalizzare il Tridente ha avuto il suo effetto. Soprattutto sui commercianti che, dopo la chiusura di via dei Fori Imperiali, sono subito andati sulle barricate. L'idea di chiudere al traffico via del Corso, via di Ripetta e via del Babuino però non è nuova. Alemanno, nel corso del suo mandato, ci ha lavorato a lungo, avviando anche diversi cantieri, senza portare a termine il progetto e ancor prima Walter Veltroni che aveva legato la chiusura di quella parte di città alla realizzazione di un parcheggio sotterraneo al Pincio con 700 posti auto.
Il progetto fu osteggiato da accese proteste delle associazioni e dei comitati. Alemanno blocca il progetto ma non abbandona l'idea che per poter chiudere al traffico quelle strade serva un grande parcheggio nei pressi del centro storico. All'inizio del 2012 così l'amministrazione di centrodestra presenta quello che viene definito 'Nuovo hub della mobilità di Villa Borghese'.
Il progetto, da realizzare in project financing, prevede la trasformazione dell'attuale parcheggio situato sotto il galoppatoio di Villa Borghese. In totale duemila posti auto pubblici, 360 box privati, 208 stalli per moto, 81 per i pullman turistici, 125 posti per bus elettrici Atac. Secondo progetto il nuovo polo della mobilità sarà collegato con tre percorsi meccanizzati interrati a via Veneto, piazza di Spagna e piazza del Popolo.
Per Alemanno doveva essere un progetto fondamentale per l'avvio della 'fase 2' della pedonalizzazione del Tridente. Ma anche qui i ritardi hanno avuto la meglio. L'inizio dei lavori del parcheggio, che la società Saba Italia avrebbe dovuto realizzare in project financing grazie alla vendita dei box privati, era previsto per il giugno 2013. Anche qui, la palla passa alla nuova amministrazione.
