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Giovedì, 25 Aprile 2024
Politica

Roma verso l'ecopass, pedaggio per l'ingresso nell'anello ferroviario: la delibera sbarca in Aula

Il provvedimento dovrebbe entrare in vigore entro il 2020

Come l’area C di Milano, anche Roma vuole il suo ecopass. Una ‘congestion charge’ per usare la definizione utilizzata nella delibera, che imporrà il pagamento di un pedaggio a tutti coloro che con il proprio mezzo privato, auto o scooter non fa differenza, vorranno accedere alle zone più centrali della città. Di un provvedimento simile se ne parla dal 2015 quando l’allora assessore alla Mobilità della Giunta Marino, Guido Improta, lo aveva inserito nel suo Piano del traffico prevedendone l’avvio addirittura a partire dal 30 giugno del 2016. 

Ora si riparte con l’iniziativa dei consiglieri della maggioranza a Cinque Stelle, primo tra tutti il presidente della commissione capitolina Trasporti, Enrico Stèfano. Domani la delibera di iniziativa consiliare, un atto di indirizzo, con le ‘Linee guida in materia di pedaggio veicolare’ approderà in Aula Giulio Cesare per la discussione. Una volta approvata, toccherà alla Giunta Raggi e alla sua assessora alla Mobilità, Linda Meleo, elaborare entro due anni un “atto normativo” che dia seguito a questa richiesta. 

L’area interessata dal provvedimento è quella del cosiddetto ‘anello ferroviario’, un po’ più estesa del solo centro storico attualmente interessato dalla Ztl. Una zona racchiusa a Nord-Est dalle circonvallazioni Nomentana e Tiburtina, a Sud dalle stazioni Piramide e Ostiense risalendo per le stazioni di Valle Aurelia e da lì lungo l’ansa del Tevere fino quasi a Tor di Quinto. Il sistema dei varchi sarà simile a quello dell’attuale ‘Ztl Vam’ che regola il traffico dei bus turistici.

L’ammontare del pedaggio non è ancora stato definito. È stata inserita in delibera, invece, la necessità di inserire “agevolazioni e esenzioni a livello tariffario, per alcune specifiche categorie, quali a mero titolo esemplificativo, i residenti (all’interno dell’anello ferroviario, ndr), i titolari di contrassegno speciale di circolazione per persone con disabilità, utilizzatori di veicoli a trazione ibrida o elettrica”. Per esempio, a questi ‘numeri di targa’ potrebbero essere concessi una serie di accessi gratuiti, per un numero che potrebbe variare dai 50 ai 150. La misura, viene indicato nella delibera, dovrà essere adottata dalla Giunta “entro due anni” dall’approvazione del provvedimento in Aula. “Dovrebbe entrare in vigore” ha spiegato Stefàno, “entro la seconda metà del 2020”. Tutte le entrate, inoltre, “verranno investite per implementare il trasporto pubblico”. 

Secondo quanto spiegato dall'assessora capitolina alla Mobilità Linda Meleo è possibile che prima dell'entrata in vigore vera e propria si passi per una fase sperimentale: "Domani ci sarà in Aula capitolina la presentazione di una delibera sull'ecopass, un ticket all'ingresso di alcune zone della città in alcuni orari della giornata e in determinati giorni della settimane. Spero che in un anno e mezzo l'ecopass sia testato, con l'obiettivo di renderlo operativo entro il 2020" ha affermato a Radio Roma Capitale. 

"Non è una misura per fare cassa ma un provvedimento per favorire forme di mobilità sostenibile" scrive Stefano. "Ogni veicolo avrà un numero di accessi gratuiti (tra i 50 e i 150) oltre i quali pagherà. Questo significa ad esempio che se due colleghi si organizzano per andare al lavoro un giorno con l'auto di uno un giorno con l'auto dell'altro nessuno pagherà, ma circolerà un mezzo in meno e la città ne avrà tratto beneficio; saranno previste esenzioni per i mezzi meno inquinanti (ibridi ed elettrici), per i veicoli con più di tre occupanti (con le moderne app è possibile certificarlo) e ovviamente speciali categorie, come i disabili; la misura entrerà in vigore quando diverse opere e progetti che stiamo portando avanti avranno visto la luce (ampliamento rete tranviaria, rinnovo flotta autobus, ciclabili solo per fare alcuni esempi) e saranno quindi maggiori le alternative al mezzo privato; le entrate derivanti dal provvedimento saranno completamente destinate al trasporto pubblico. Fermo restando il principio che meno automobili circolano, e tanto più le alternative (bus, taxi, car sharing, biciclette) funzionano meglio". 

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