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Sabato, 20 Aprile 2024
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Pd Lazio, l'Assemblea: "Sì alle primarie". Gasbarra favorito

Non avendo raggiunto l'unaminità sulla candidatura del prossimo segretario regionale del Pd, si è aperta la via delle urne. L'ex presidente della Provincia Gasbarra potrebbe essere il favorito

Il prossimo segretario del Pd sarà eletto con le primarie, visto che dopo mesi di dibattiti e riunioni l'Assemblea non è riuscita a indicare un nuovo leader regionale per il partito dei democratici condiviso da tutti. La notizia è stata data da commissario Vannino Chiti al termine del coordinamento politico, che ha “preso atto della mancata unanimità sulle procedure per l'elezione del segretario regionale” e sabato prossimo sarà comunicata “all'Assemblea regionale l'indizione delle Primarie”. La scelta del nuovo leader per il Lazio potrebbe svolgersi tra gennaio e febbraio 2012, probabilmente intorno alla prima domenica di febbraio. Le soluzioni erano due: trovare un accordo politico oppure andare al voto. Pare però, spiegano voci di partito, che una parte dei franceschiniani auspicasse "una consultazione rivolta solo agli iscritti apportando modifiche allo Statuto".

Contento il deputato Pd Enrico Gasbarra, da sempre sostenitore del metodo dell'urna per la selezione dei leader: “L'ho da tempo ritenuta l'unico strumento in grado di farci uscire dallo stallo e ridare forza al partito”.

La figura di Gasbarra, ex presidente della Provincia di Roma, dovrebbe avere un ampio consenso, sia nell'area cattolica sia tra bersaniani, dalemiani, veltroniani e franceschiniani, oltre ad avere un appoggi da parte dei giovani del Pd. Ma Gasbarra gode anche dell'appoggio dell'attuale presidente della Provincia, Nicola Zingaretti, il quale a espresso soddisfazione oggi per la scelta di fare le primarie perché “in assenza di una convergenza unitaria deve vincere la trasparenza dei cittadini contro accordicchi di corrente”. Le primarie, ha detto Zingaretti, “dovranno essere lo strumento principale anche per la scelta del candidato sindaco per il Campidoglio, coinvolgendo oltre ai partiti, le associazioni, i movimenti e soprattutto tante tante persone”. Anche il capogruppo in assemblea capitolina Umberto Marroni e il coordinatore dell'area Letta, Marco di Stefano, hanno espresso pareri positivi sulle primarie.

Si apre intanto il toto-candidati. Uno dei nomi in gioco potrebbe essere quello di Giovanni Bachelet, vicino a Rosy Bindi, che avrebbe anche le simpatie del vicepresidente del partito Ivan Scalfarotto. La candidatura di Bachelet è vista da alcuni come la dimostrazione del peso a livello nazionale che può esercitare la Bindi, presidente del PD, mentre sullo sfondo rimane il congresso nazionale del Pd. Le primarie regionali, infatti, potrebbero essere un “antipasto” di quello scenario complicato che guarda a Zingaretti come possibile successore di Bersani alla segreteria del partito. Lo stesso Franceschini pare guardi con attenzione alla consultazione regionale e pare che una candidatura alternativa a Gasbarra arrivi proprio da lì, magari David Sassoli. Ma la questione è ancora aperta e c'è chi parla di sorprese da parte dei bersaniani per controbilanciare l'area cattolica vicina a Gasbarra. “Se si va alle Primarie - sintetizza qualcuno - allora può succedere qualunque cosa, i vecchi schemi saltano. Liberi tutti". (Fonte Ansa)

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