rotate-mobile
Politica

Raggi: "Roma aderirà al patto dei sindaci". Ma viene smentita: ne fa parte dal 2009

A scriverlo è l'ex assessora all'Ambiente, Estella Marino: "Oggi solo un aggiornamento"

Roma aderisce al patto dei sindaci. Anzi no, ha già aderito. E' di nuovo botta e risposta tra l'amministrazione di Virginia Raggi e l'ex assessora all'Ambiente Estella Marino. "Dalla Sindaca ogni giorno una nuova scoperta. Oggi scopriamo da un post che 'a breve porteranno in Assemblea Capitolina la proposta di adesione della città di Roma al Patto dei Sindaci per il Clima e l'Energia'" le parole riprese dall'esponente dem. Marino sconfessa la novità dell'adesione: "Una iniziativa importantissima, e infatti al Patto dei Sindaci la città di Roma ha già aderito, nel 2009 come si vede sul sito alla 'data di adesione' (Sindaco Alemanno), il PAESC era stato presentato, è oggi necessario fare l'aggiornamento del piano su cui gli uffici già stavano lavorando".

In un post su Facebook del 24 ottobre la sindaca spiegava l'imminente arrivo in Aula della "la proposta di adesione della città di Roma al “Patto dei Sindaci per il Clima e l’Energia”, un’iniziativa promossa dalla Commissione Europea per coinvolgere attivamente le città nel percorso verso la sostenibilità energetica e ambientale". Spiegava ancora la prima cittadina: "Con questa adesione Roma si impegna a ridurre le emissioni del proprio territorio di almeno il 40% entro il 2030. Un impegno che si concretizzerà nella presentazione del Piano di Azione per l’Energia Sostenibile e il Clima (PAESC) che stiamo realizzando e approveremo entro il 2019. È uno strumento operativo nel quale elencheremo le azioni ambiziose ma realistiche e i programmi ad hoc per la riduzione delle emissioni nei diversi settori, come trasporti, rifiuti, settore energetico e infrastrutture. Avviamo finalmente così un percorso virtuoso per rendere Roma più sostenibile e per migliorare concretamente la qualità della vita di noi cittadini".

L'ex assessora, però, sconfessa la novità e, specificando come Roma abbia aderito ormai dal 2009, spiega: "Oggi è necessario fare l'aggiornamento del piano su cui gli uffici già stavano lavorando. Nel 2015 poi, il Sindaco Marino aderì al "Compact of Mayors", un ulteriore patto dei Sindaci non solo UE ma globale su questi temi, con una serie di impegni che purtroppo per Roma sono rimasti lettera morta dopo il 2015". E più vicino ai giorni nostri: "Nel frattempo, a partire dal 1 gennaio 2017 è diventata effettiva la fusione tra Covenant of Mayors for Climate and Energy (Patto dei Sindaci per il Clima e l'Energia - per il quale occorreva fare l'aggiornamento del PAESC) e Compact of Mayors: la nuova iniziativa prende il nome di Global Covenant of Mayors for Climate and Energy, ma anche sul nuovo sito la situazione è analoga cioè ferma (è ancora riportato Marino come Sindaco e non è presente alcun dato)". Marino conclude con un attacco: "Invece di fare continui annunci sarebbe ora di lavorare su qualcosa, e portare avanti dei processi che riguardano il futuro della terra e delle prossime generazioni e non stanno dentro un mandato elettorale".

A raccogliere la polemica la consigliera del Pd Valeria Baglio che su Facebook ha scritto: "Ci dica la Sindaca se mente sapendo di mentire o se è stata tratta in inganno da chi cura le sue strategie di comunicazione. E ammetta con onestà che Roma oggi sta solo rinnovando quel Patto e lo fa seguendo le indicazioni date dalla Giunta Marino nel 2015" ha scritto. "Insomma, su ambiente e rifiuti da questa maggioranza ancora solo parole parole e ancora parole. Perfino sbagliate". 

La replica spetta all'attuale assessora alla Sostenibilità Ambientale, Pinuccia Montanari: "Sorprende come la ricostruzione fatta dall'ex assessora Estella Marino non descriva i problemi lasciati aperti dalle precedenti amministrazioni". Montanari la spiega così: "Con la Giunta Raggi, finalmente la città aderisce al nuovo Patto dei Sindaci, denominato Patto dei Sindaci per il Clima e l'Energia, con contestuale revoca del precedente Piano di Azione per l'Energia Sostenibile, per il semplice motivo che le azioni inserite nel passato Piano non hanno mai iniziato alcun iter attuativo dal 2013 al 2015". Poi ha ammesso: "È vero, Roma ha aderito al Patto dei Sindaci nel 2009 e ha approvato il proprio PAES in Consiglio Comunale nel 2013, impiegando quindi il quadruplo del tempo concesso dalla Commissione Europea (4 anni invece che 1)". Il Comune "avrebbe dovuto presentare il primo Rapporto di Monitoraggio nel 2015 (Giunta Marino) ma ciò non è avvenuto".

Quindi ha spiegato: "Roma Capitale intende perseguire seriamente gli obiettivi del Patto dei Sindaci, tanto da aderire al nuovo Patto lanciato a fine 2015 dalla Commissione Europea ed assumendosi impegni più ambiziosi in termini di mitigazione dei cambiamenti climatici (-40% entro il 2030) e in termini di adattamento ai cambiamenti climatici (presentazione di una Valutazione del rischio di vulnerabilità). Su quest'ultimo aspetto (adattamento) andremo anche oltre, presentando una strategia di resilienza, già in corso di redazione nell'ambito della partecipazione di Roma al programma 100 Resilient Cities", il bando della Rockefeller Foundation vinto dalla Capitale alle fine del 2013. 

Poi ha concluso: "Oltre ai problemi lasciati aperti dalle precedenti amministrazioni, è da sottolineare che la visione e le strategie inserite nel precedente PAES non potevano essere condivise dalla nuova amministrazione, come ad esempio l'idea di sviluppare e potenziare il ricorso agli inceneritori di rifiuti. A dimostrazione della serietà della nuova Amministrazione, saranno attentamente valutate tutte le azioni inserite nel precedente PAES e se alcune saranno ritenute utili e valide da perseguire saranno inserite, opportunamente corrette, aggiornate e potenziate nel nuovo PAESC, a beneficio dei cittadini e della città di Roma".

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Raggi: "Roma aderirà al patto dei sindaci". Ma viene smentita: ne fa parte dal 2009

RomaToday è in caricamento