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Con Marino ma 'contro' Renzi per il bene di Roma, l'aut aut di Sel al Pd

Sel ha presentato alla stampa il suo 'Patto per Roma' che verrà sottoposto al "principale azionista di maggioranza", il Pd. "Ci devono dire da che parte stanno, Renzi non garantisce gli strumenti per governare questa città"

Sel è decisa a “fare la propria parte” e rimanere a fianco del sindaco Ignazio Marino e all'interno della maggioranza che lo appoggia. “Un sostegno leale immutato” ma “condizionato”. È un vero e proprio 'Patto per Roma' quello che Sinistra ecologia e libertà ha presentato oggi nella sala del Carroccio del Campidoglio che nei prossimi giorni verrà messo alla prova del sindaco Ignazio Marino e del “principale partito di maggioranza”, il Pd. 

Da una parte una partita 'di progetto per la città' con alcuni temi attorno ai quali sviluppare il rilancio di Roma e dare “risposte ai cittadini”. Legalità, solidarietà sociale, attenzione alla bellezza, alla qualità della vita e alla difesa del lavoro, maggiore decentramento ai municipi. Alcuni dei punti esposti. Dall'altra una partita un po' più politica che chiede di fatto al Pd romano di fare i conti con la posizione del governo Renzi nei confronti di Marino e del Pd nazionale  alle prese con la fuoriscita, proprio 'verso sinistra', di alcuni dei suoi esponenti.. A introdurre la conferenza stampa è infatti il deputato Nicola Fratoianni. Al suo fianco il vicesindaco Luigi Nieri, il capogruppo capitolino Gianluca Peciola e il coordinatore provinciale Maurizio Zammataro. 

“Il Pd ci deve dire cosa vuole fare” spiega Fratoianni. “Se vuole sostenere questa esperienza di governo con atti concreti mettendo questa amministrazione nelle condizioni di avere gli strumenti e le risorse adeguate per un'azione di governo oppure no”. Il riferimento è alle dichiarazioni delle ultime settimane con le quali il premier ha di fatto rimesso in discussione il suo appoggio al marziano ma anche alla politica di tagli e rigore imposta dal governo agli enti locali. “Renzi deve essere chiaro e smetterla di portare avanti un'operazione elettorale sulla pelle dei cittadini romani” ribadisce Zammataro. Rilancia Peciola: “Serve un patto morale con il Governo”. Si legge nella nota diffusa: “Se questa risposta non arriva non interpreteremo il ruolo dei liquidatori di questa città”. Un tema accennato anche martedì pomeriggio nel corso di un confronto pubblico alla festa di Sel a Garbatella tra il primo cittadino e il capogruppo Peciola. Se sui punti in programma Marino ha dichiarato massima apertura, il nodo del difficile rapporto con Renzi era stato liquidato così: "Non c'è nessuno scontro". 

Al centro ci sono, per esempio, il taglio dei trasferimenti e il patto di stabilità che, lo accenna Zammataro, “bisognerebbe avere il coraggio di mettere in discussione”. Come? Con un allentamento dei termini, con deroghe?. “Nel merito ne possiamo discutere. Quel che è certo è che il patto di stabilità è diventato un problema per il governo degli enti locali”. Tra i punti del patto consegnato ai giornalisti presenti compare: “Un patto per Roma che sia capace di aprire una vertenza con il governo Renzi per il superamento del patto di stabilità e per dare alla Capitale risorse aggiuntive”. Una prima cartina di tornasole è il Giubileo: “Arriveranno i fondi? Verrà riconosciuto a questa amministrazione la facoltà di amministrare un evento simile o Roma verrà totalmente commissariata?” ribadisce Fratoianni. 

In quanto ai temi attorno a cui costruire un vero e proprio progetto di città si sofferma Zammataro: “Al centro di questo patto mettiamo due cose: da una parte la lotta alla criminalità e al malaffare, dall'altra la capacità di rispondere ai bisogni della città”. Aggiunge Peciola: “Siamo convinti che Roma possa ripartire ma c'è bisogno di due elementi: capacità di ascolto da parte del sindaco e della giunta”. Peciola cita “lo scontro con il Mef sul salario accessorio”, rilancia sulla chiusura delle partecipate: “Siamo d'accordo che vanno chiuse ma il punto fisso deve essere la tutela dei lavoratori. Neanche un posto di lavoro deve andare perso”. A fare il punto sul Giubileo è il vicesindaco Nieri: “Lo faremo bene e non bisogna dimenticare il ruolo fondamentale che avranno i nostri dipendenti. Roma è pronta, non siamo in ritardo”. 

Ecco i punti su cui è fondato il patto per Roma. Si legge nel documento diffuso nel corso della conferenza stampa: “Siamo pronti ad andare avanti a condizione di un nuovo patto per Roma fondato su legalità e solidarietà sociale. Un patto che segni una forte discontinuità e che metta risorse, a partire da quelle per il Giubileo della Misericordia”.  E ancora. “Un impegno per la bellezza che resituisca orgoglio a Roma: 100 cantieri per le piccole opere entro l'estate, strade scuole, aree verdi, piazze, valorizzando anche la generosità dei romani e l'idea di città bene comune”. Un impegno “contro mafie e corruzione per la buona amministrazione” costruendo “strumenti della partecipazione e proposte dell'antimafia sociale”. Seguono la “qualità della vita” e la “cultura” che “metta al centro i servizi già esistenti in un'ottica di rinnovata inclusione sociale”. Tra i nodi più 'battuti' c'è il “sostegno alla parte più debole” a partire dall'emergenza abitativa, la difesa “del lavoro, istituendo alcune migliaia di borse di lavoro nei quartieri più fragili della città e prevedendo una clausola di salvaguardia occupazionale”. Infine quello che è stato definito un “nuovo municipalismo” per assegnare “più responsabilità e risorse ai municipi”. 

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