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INTERVISTA | Municipio II, Patrizio Di Tursi candidato presidente: "Voglio vincere per ridare fiducia ai cittadini"

L'esponente di Forza Italia a RomaToday: "Sociale, sicurezza, movida: così cambio il territorio dopo 8 anni di nulla". Sulla Del Bello: "Non porta alcuna novità e lì dentro stanno sempre a litigare"

Eletto per la prima volta nel parlamentino quindici anni fa nelle fila di Forza Italia, l’ufficiale superiore dell’Esercito Patrizio Di Tursi è uno dei consiglieri veterani del II Municipio e già da febbraio è uscito allo scoperto: è lui il candidato del Centrodestra alle elezioni del 3 e 4 ottobre per la presidenza.

Sul suo nome non ci sono mai stati dubbi, con Tajani che sin da subito ha fatto il suo nome senza incontrare particolari opposizioni. Dalla Lega a Fratelli d’Italia, passando anche per Vittorio Sgarbi, nessuno ha messo in discussione l’opportunità di candidare Di Tursi.  “Sono molto felice di questa possibilità – spiega Di Tursi a RomaToday – perché le liste che mi supportano sono composte da consiglieri uscenti, professionisti ma anche gente comune che per la prima volta ha deciso di provarci. Sono molto sereno”.  

Di Tursi, lei ha una lunga esperienza sul territorio: crede che questo farà la differenza?

Non credo di partire avvantaggiato, ma ho la consapevolezza di essere supportato da un’ampia coalizione. Queste elezioni sono un’opportunità non solo per me, ma per i cittadini del territorio. Da quando faccio politica ho sempre cercato di mettere insieme l’esperienza nei quartieri con quello che mi ha insegnato la professione che svolgo. I cittadini hanno sempre premiato la capacità d’ascolto, la disponibilità, lo sforzo di dare una risposta a tutti indipendentemente dal fatto di essere elettori di Centrodestra o meno. 

Dal 2013 a oggi il Municipio è stato a guida di Centrosinistra. Che bilancio si sente di dare?

I cittadini hanno dato fiducia al Pd negli ultimi 8 anni e al M5s a livello comunale cinque anni fa: non credo che questa sia stata ripagata dalle amministrazioni. Me ne sto rendendo conto anche da come reagiscono le persone con cui parlo, molti si sono complimentati e hanno promesso appoggio pur non essendo persone di destra. Il problema vero è che la candidata Francesca Del Bello non porta nulla di nuovo con il suo programma: è la stessa storia di cinque anni fa, con la differenza importante che quasi nulla è stato realizzato. Quindi dov’è la novità? Tra le altre cose nella loro coalizione è una schermaglia continua, addirittura una persona che oggi è candidata presidente con Calenda, Caterina Boca, il giorno prima era nel Pd. 

Quali sono le priorità da affrontare nel II Municipio secondo lei?

La linea la danno i cittadini, che chiedono sicurezza e lotta al degrado. Abbiamo le più belle ville di Roma e d’Italia, ma c’è chi ha paura ad attraversarle. Ci vuole un’azione sinergica con polizia locale, carabinieri, guardia di finanza, polizia di Stato, un tavolo coordinato più operativo. Da San Lorenzo ai Parioli, nessun quartiere si salva. 

È tornato di moda il tema della movida: come si affronta e si gestisce in un territorio come quello in cui si candida a governare?

Bisogna sconfiggere l’abusivismo commerciale. Sono stato delegato all’occupazione di suolo pubblico nel 2008, so come funzionano le cose e quello che posso dire con certezza è che ci vogliono regole chiare: l’ufficio commercio municipale in raccordo con la polizia locale deve applicare regole uguali per tutti gli esercizi di zona. In questi ultimi anni nel municipio c’è stata molta confusione per quanto riguarda l’occupazione di suolo pubblico, poi con la pandemia è stato il vero caos. Chi si lamentava o faceva denunce non erano solamente i cittadini che vedevano tavolini messi in ogni dove, ma anche gli esercenti che vedevano altri colleghi che mettevano più tavolini del dovuto e non venivano controllati. È necessario quindi che vi siano delle regole chiare non solo comunali, ma anche delibere municipali attuate e rispettate. Il tutto potrà accadere con una sinergia tra la polizia locale e le forze dell’ordine. Il Municipio secondo me dovrà legare l’Osp anche alla pulizia delle zone circostanti. Potrebbe essere una vera innovazione. 

Nella sua attività di consigliere si è spesso occupato di sociale. Sarà uno dei temi che seguirà maggiormente anche da presidente?

Assolutamente sì, perché nel municipio c’è una lunga lista di persone con necessità quotidiane, anziani, disabili che sono stati abbandonati, anche in zone dove apparentemente vivono famiglie più benestanti. La giunta Del Bello ha bocciato una mia proposta di delibera per sburocratizzare il pagamento del contributo ai disabili residenti nel municipio. Le consulte disabili in 5 anni non sono riuscite ad approvare il regolamento. I cittadini non sono stati ascoltati, le problematiche non accolte. Tutto questo deve cambiare. 

Nel territorio del Secondo insistono diverse attività sportive e impianti, ma anche istituti culturali, poli museali, ambasciate, università. Cosa farà il Centrodestra, qualora prendesse la guida del Municipio, per valorizzare questo grande patrimonio?

Il Municipio dovrebbe sfruttare la presenza di queste realtà, metterle in rete e siglare protocolli d’intesa con l’Auditorium, il Maxxi, il Macro, ma anche con le ambasciate per portare avanti progetti che coinvolgano tutte le associazioni del territorio. Ci vuole una maggiore cura e attenzione nei confronti dei poli sportivi presenti, del palazzetto di viale Tiziano, dello Stadio Flaminio. Mi ricordo quando l’allora assessore Frongia propose di farlo diventare un parcheggio per i pullman, nessuno si oppose dalla giunta Del Bello. In ogni caso ci vuole più dialogo e presenze del Municipio, più apertura a tutte le associazioni del territorio e le consulte cittadine devono essere più operative e aperte. 

La cura del Verde è uno dei temi più pressanti nel dibattito municipale, come abbiamo visto negli ultimi due anni: quanto è importante il decentramento amministrativo in questo senso?

Come Forza Italia siamo firmatari di una proposta di riforma per Roma Capitale, il decentramento è necessario, il consiglio municipale deve avere una corsia preferenziale e più voci di bilancio per risolvere i problemi del territorio. Questo però non significa che non si possa lavorare o risolvere le criticità. Il Municipio deve curare di più il rapporto con il dipartimento comunale, l’assessore al Verde dovrebbe riferirsi quotidianamente al Comune e ci vorrebbe più unità di intenti tra tutte le parti in causa. Penso alle potature degli alberi a Corso Trieste e in altre zone del municipio, fatte con tempistiche sbagliate e con la consulta cittadina, il consiglio e la giunta che andavano in direzioni differenti. 

Negli ultimi anni si moltiplicano gli episodi di danni al manto stradale, con l’apertura di vere e proprie voragini: da via Alessandria a largo Somalia i casi sono diversi. Come si può evitare?

Non c’è sintonizzazione tra l’ente locale e le società di pubblico servizio. E lo sa perché? Manca il personale. Da quando c’è stata la fusione tra il II e l’ex III, non è stato adeguato il numero di dipendenti e anche a livello dirigenziale c’è stata confusione, con continui cambi e posizioni organizzative cambiare. Vengono meno i riferimenti, gli uffici tecnici non vengono fatti lavorare in maniera corretta, come succede anche in quello commercio. E questo lo scontano i cittadini.

Di Tursi vince il ballottaggio e diventa presidente: chi chiama in giunta?

Persone preparate, giovani e meno giovani, che conoscono il territorio e hanno esperienza. Ho un quadro chiaro, con la coalizione ne abbiamo già parlato, ma per ora aspettiamo il risultato. 

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