"Campo da golf a Parco Piccolomini? No grazie". E' stato questo il senso della manifestazione organizzata dall' Italia dei valori svoltasi ieri a Parco Piccolomini e che ha visto la partecipazione di altri partiti come Pd e Pdl e dei comitati cittadini.

Il comitato di quartiere Parco Piccolomini avvisa: "Siamo assolutamente contrari alla creazione del campo da golf perchè significa smantellare definitamente il patrimonio paesaggistico e creare deanni irreversibili al Parco che rappresenta un polmone verde per il quartiere ed è un'icona di Roma che deve mantenere la sua immagine naturale.

Il consigliere regionale dell'Italia dei Valori, tra gli organizzatori della manifestazione, ha commentato: "L'Italia dei Valori ha raccolto un grido d'allarme che proveniva dai comitati di quartiere perchè si vuole commercializzare un polmone verde della città" -proseguendo- "i residenti si stanno ribellando e abbiamo chiesto alla presidente Polverini e al sindaco Alemanno di bloccare questo scempio".

Maruccio ha poi ribadito le finalità pubbliche e non private della Fondazione Piccolomini (che è un Istituzione Pubblica di Assistenza e Beneficienza sotto il controllo della Regione e del Comune), argomento affrontato anche dal presidente della Commissione provinciale Alberto Filisio (Pd).  "L'idea di trasformare quest'area in un campo da golf va contro le finalità pubbliche che la Fondazione Piccolomini dovrebbe avere e per cui è nata, vale a dire il lascito di questo patrimonio da parte del conte Nicolò Piccolomini per farne una casa di riposo per attori anziani e non autosufficienti" ha detto in una nota. Lo stesso Filisio ha poi proposto di ricevere in Commissione a Palazzo Valentini il Comitato che si batte contro la creazione del campo da golf.

Il capogruppo del Pd nel XVIII municipio Gianna Filardi ha aggiunto " La Fondazione avrebbe concesso in affitto trentennale gran parte dei terreni del parco alla società privata Borgo Piccolomini s.r.l. che intende realizzare un campo di pratica per il golf, oltre a una club house e una piscina; un affidamento avvenuto tramite un avviso pubblico della durata lampo di dieci giorni. I cittadini sono giustamente indignati per queste procedure e l'autorizzazione della Regione Lazio a snaturare questo bene pubblico a vantaggio di pochi".