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Autodemolitori nel parco di Centocelle, Ziantoni: "Aree per il trasferimento ci sono, ma le attività sono tutte irregolari"

Parco di Centocelle, dagli autodemolitori ai rifiuti interrati parla l'assessora Katia Ziantoni

Trasferire i venti autodemolitori di viale Togliatti dal parco archeologico (vincolato) di Centocelle. Il mandato Raggi si avvia a conclusione e ancora l'operazione non è neanche partita. "Non è così semplice come è stato raccontato" ci spiega l'assessora Katia Ziantoni, che da appena cinque mesi ha in mano il dossier rifiuti che comprende anche il tema rottamatori. Per questioni di impatto ambientale si parla di un loro spostamento in aree lontane da centri urbani ormai da decenni, senza portare a casa il risultato. E se ne parla in particolare per il parco di Roma est.

"Le aree ci sono, le abbiamo individuate" ci dice Ziantoni, ma l'iter sarebbe fermo per le tante irregolarità riscontrate, racconta, nelle singole attività. Che se non sono in regola con la normativa, non possono fare domanda di trasferimenti. Senza contare che "in diversi casi sta indagando la Procura per reati ambientali". Detto ciò, il parco di problemi ne ha diversi che lo rendono difficilmente fruibile al territorio. Vedi i rifiuti interrati nell'ex Canalone Mussolini sul lato di via di Centocelle. Sulla questione l'assessora si rivolge ai cittadini: "Assicuro di prendere in mano la pratica, speriamo entro giugno di chiuderla". 

Assessora, è un tema di cui si parla da anni. Il trasferimento degli autodemolitori dal parco (vincolato) di Centocelle in aree dove l'impatto ambientale di simili attività sia minimo. Le proteste dei cittadini non si contano davvero più, così come le richieste degli stessi titolari. A che punto siamo? 

Per il Comune di Roma non vi è nessun obbligo di legge allo spostamento di queste attività. C'è un accordo degli anni '90 che però non rappresenta un obbligo. Detto questo abbiamo fatto la nostra parte nell'individuare le aree. Quelle ci sono. 

Mi conferma che si tratta di terreni a Santa Palomba, Casal Bianco, via della Chiesuola, Torre Spaccata, più una lista di altre 17 aree compatibili?

Esattamente.

Quindi quando avverrà lo spostamento? Dice che non vi è un obbligo di legge ma la competenza è comunale secondo quanto stabilito dalla legge regionale 27/1998.

La questione è molto più complicata di così. Innanzitutto non è il Comune che procede allo spostamento. Il titolare, che è un privato, dell'attività, deve fare domanda a Roma Capitale, e chiedere di essere trasferito in una delle aree, ma possono farlo solo le attività che sono in regola sotto il profilo delle normative ambientali. Nessuna di quelle presente su viale Togliatti lo è. 

A questo proposito ci sono state delle Conferenze dei Servizi avviate dal dipartimento Ambiente nel 2018, chi non era in regola si sarebbe dovuto adeguare con dei progetti nuovi. Nessuno lo ha fatto?

I pochi progetti pervenuti non andavano bene. Quelle attività dovrebbero essere tutte chiuse. 

In realtà la Regione Lazio, proprio mentre le Conferenze dei Servizi erano in corso, ne ha autorizzato la prosecuzione delle attività con un articolo della legge di Stabilità del 2018, nelle more di un trasferimento che doveva avvenire entro il 2020. Raggi ha impugnato la legge ma la Corte Costituzionale lo scorso ottobre le ha dato torto...In pratica queste attività andavano trasferite. 

Su quell'area ci sono in corso delle indagini della Procura per reati ambientali. Parliamo di sversamento dei rifiuti sul terreno andati avanti per anni. Tutto segnalato nel 2018 da Arpa Lazio e Città Metropolitana all'Autorità giudiziaria. 

Quindi niente trasferimento?

Non è così semplice e non dipende dal Comune di Roma le ripeto. Noi le aree le abbiamo individuate, ma non è sufficiente. Sono i singoli titolari che devono fare istanza, e solo se hanno un progetto in regola possono farlo, poi finché le indagini non sono concluse come Roma Capitale non sapremmo se poter accogliere o meno eventuali domande che dovessero pervenire.  

Torniamo al parco di Centocelle. Sono passati quattro anni dall'ordinanza della sindaca che imponeva la rimozione dei rifiuti interrati dall'area del canalone sul lato di via di Centocelle. I rifiuti sono ancora lì e non è stata fatta nemmeno la procedura di caratterizzazione necessaria alla loro rimozione. 

Lo so. Purtroppo non posso parlare per chi c'era prima di me (Ziantoni è assessore da cinque mesi, ndr). Affidare il progetto di caratterizzazione dei rifiuti all'università La Sapienza è stato un errore, non ha prodotto nulla. Ora se ne sta occupando il Provveditorato alle opere pubbliche che ha affidato caratterizzazione e rimozione a due progettisti diversi. Altrimenti avremmo dovuto fare una gara all'esterno. A dicembre in totale 100mila euro sono stati stanziati nell'ultima variazione di bilancio. 

Senza la rimozione di quei rifiuti il parco resta un'area quasi inutilizzabile per i cittadini. Una rabbia comprensibile non crede?

Sì infatti non so spiegarmi tanto ritardo. Sto facendo il possibile. La prossima settimana avrò un altro incontro con il Provveditorato per accelerare. 

Entro giugno possiamo considerare conclusa almeno la questione rifiuti nel canalone?

Direi proprio di si. 


 

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