Parchi come savane e rami abbandonati da mesi: il verde a Roma è al collasso
Cartoline di degrado da nord a sud della città. Accanto ai rifiuti, anche il verde pubblico è in condizioni disastrose
Il parco Scott, cerniera tra l'Ardeatino e l'Appia Antica, è emblematico delle condizioni generali del verde cittadino. L'area è invasa da erbacce talmente alte da coprire quasi le panchine. E dal comitato della zona l'appello è indirizzato alla sindaca di Roma Virginia Raggi: faccia qualcosa.
D'altronde si sa, insieme ai rifiuti, l'altro grande tallone d'Achille della manutenzione urbana riguarda i parchi pubblici. I bandi europei da 9 milioni di euro per la cura del verde orizzontale sono fermi da un anno o quasi, in seguito a rilievi dell'Anac, il Servizio Giardini non ha il personale sufficiente per intervenire ovunque e in maniera capillare. Tutto il resto è cronaca.
Dalla grandi ville storiche - villa Pamphilij, villa Ada, villa Sciarra - invase dall'erba alta a Colle Oppio sempre restando nell'area centrale. Per non parlare della periferia. Al parco delle Cincie, nel quartiere Torre Maura, i residenti hanno fatto una colletta per noleggiare un trattore e sfalciare da soli il prato impraticabile. Sempre nell'area est hanno le sembianze di mini giungle urbane villa Gordiani e villa de Sanctis, o il più piccolo parco Madre Teresa di Calcutta. Ma non ci sono solo i giardini.
L'erba soffoca i marciapiedi e invade le rotonde. Basta percorrere a piedi o peggio ancora con un passeggino o una sedia a rotelle un tratto di via Mondaini all'Appio Latino, o di via Tilli a Casal de'Pazzi, o ancora in via Ettore Arena a Spinaceto, o fare un giro rapido nei giardini di piazza Mazzini. Sono tante le segnalazioni che arrivano quotidianamente alla nostra redazione. Un'altra brutta pagina di degrado per la Capitale d'Italia.