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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Atac: a Simioni anche la carica di direttore generale, sarà affiancato da un esperto

L'avvocato Carlo Felice Giampaolino supporterà la società nel processo di "rilancio aziendale". Cozzoli sulla nomina: "Depositerò esposto all'ANAC e alla Corte dei Conti"

Presidente, amministratore delegato ed anche direttore generale. A svolgere i tre ruoli all'Atac un solo uomo: Paolo Simioni. Lo rende noto Atac Spa, con il consiglio di amministrazione dell'azienda dei trasporti romana che nella seduta del 10 agosto ha individuato l'avvocato "Carlo Felice Giampaolino quale esperto che supporterà la società nel complesso processo di ristrutturazione e rilancio aziendale". 

Paolo Simioni nominato direttore generale

Il Consiglio d'amministrazione, scrive ancora Atac, "per ragioni di efficienza e efficacia, e per la necessità di non frammentazione e responsabilità aziendali, in vista soprattutto dell'importante percorso di ristrutturazione avviato, e per consentire un risparmio di costi, ha inoltre deciso, anche per ragioni d'urgenza, di non individuare all'esterno il direttore generale, affidando tale carica al Presidente/AD, che ha rinunciato ai compensi previsti per l'incarico amministrativo, il tutto nel pieno rispetto delle normative vigenti".

L'indiscrezione di Ignazio Cozzoli

La nomina di Paolo Simioni anche quale direttore generale era stata anticipata da Ignazio Cozzoli, Coordinatore romano di Direzione Italia: "Nel momento più drammatico per la sopravvivenza dell'azienda gravata da oltre 1,3 miliardi di euro di debito consolidato di cui circa 400 milioni nei confronti dei fornitori che la tengono in vita, raggiunta da una ordinanza che la condanna al pagamento di 45 milioni di euro per una tranche del lodo TPL e da una multa dell'antitrust per 3,5 milioni, nel momento in cui è difficile pagare gli stipendi, reperire il gasolio e perfino il liquido refrigerante per i radiatori è assente dalle officine, il nuovo Presidente e AD di Atac, Paolo Simioni, secondo indiscrezioni insistenti, starebbe facendo fuoco e fiamme per farsi assumere dall'azienda che presiede come Direttore Generale".

"Il dramma umano di Simioni" 

"Il dramma umano di Simioni è comprensibile - stigmatizzava Cozzoli prima della nomina ufficiale di Simioni quale dg - . Ha dovuto rinunciare ai 240.000 euro annui che percepiva da poco tempo all'ACEA e deve ora accontentarsi dei 79.000 euro annui che percepiva Fantasia (purtroppo decurtati del 30 % come prevede la norma per le aziende che da tre esercizi sono in perdita ed ATAC rientra in questa categoria senza dubbio). Quindi la botta di genialità: farsi assumere come Direttore Generale".

Atac censurata in sede amministrativa 

Indiscrezione della nomina di Simioni anche quale amministratore delegato che ha poi trovato conferma in serata dalla stessa Atac spa. Una scelta in relazione alla quale il coordinatore romano di Direzione Italia paventava possibili irregolarità ancora prima della sua ufficializzazione: "Purtroppo abbiamo due brutte notizie da dare al buon Simioni in caso queste voci fossero fondate: innanzitutto la giurisprudenza della Corte dei Conti e della Cassazione hanno chiarito che i due ruoli (di indirizzo e gestionale) non possono coesistere. In secondo luogo, che ATAC ha già pubblicato un bando per la ricerca del Direttore Generale a cui hanno risposto molti candidati (tra i quali, per la cronaca, fu scelto Rota), tutti con i requisiti richiesti. Pertanto, mettendo insieme le nostre rimembranze di Diritto Amministrativo, concludiamo che se Atac nominasse un nuovo DG eludendo il bando, tale condotta si presterebbe ad essere censurata in sede amministrativa".

Esposto ad Anac e Corte dei Conti 

"Se la scelta aziendale fosse quella di assumere il buon Simioni come Direttore Generale o come Dirigente, a nome del Partito che rappresento depositerò esposto all'ANAC e alla Procura Regionale della Corte dei Conti, il tutto condito da una bella interrogazione alla Camera dei Deputati. Al nuovo Presidente - conclude Ignazio Cozzoli - e AD a cui ci sentiamo vicini umanamente visto il momento drammatico dell'azienda, ci sentiamo di dare però un suggerimento col sorriso sulle labbra: se avesse necessità di arrotondare il proprio emolumento può sempre trovarsi un secondo lavoro, pare che in ATAC sia lo sport nazionale".

Disastro M5s

La nomina di Simioni come ad ha trovato le critiche del parlamentare Pd, ed ex assessore alla Mobilità della Giunta Marino, Stefano Esposito che su twitter scrive: "Atac é al disastro, M5S che fa? Nomina dg, senza bando, l'ad Simioni che ha preteso 250.000 euro perche' come ad erano 'solo' 60.000. #questoe'ilm5s". 

Il caso Bruno Rota

La prima nomina di Paolo Simioni quale presidente ed amministratore unico lo scorso 31 luglio, a poche ore dal caso Bruno Rota, con l'ex direttore generale dimissionario dopo lo scambio di battute social al vetriolo nei confronti dell'amministrazione pentastellata. Un vero e proprio reset ai vertici di Atac con la nomina di un nuovo Cda a tre componenti, e l'uscita di Manuel Fantasia

Multa dell'antitrust

La nomina anche quale direttore generale di Paolo Simioni arriva in un momento particolare per l'azienda dei trasporti romani. Proprio in settimana Atac è stata multata dall'Antitrust per 3,6 milioni di euro per le corse soppresse. A concludere l'istruttoria avviata nei confronti dell'azienda dei trasporti lo scorso mese di dicembre, l'Autorità garante della Concorrenza e del Mercato.

Troppe corse soppresse

Il procedimento è stato aperto per verifiche su una pratica commerciale scorretta nell'offerta del servizio pubblico: troppe corse soppresse senza informare adeguatamente i cittadini attraverso l'orario ufficiale diffuso presso le stazioni e nel sito internet www.atac.roma.it, dove invece l'offerta risultava frequente e cospicua. L'indagine ha riguardato le direttrici Roma-Lido di Ostia, Roma-Civita Castellana-Viterbo (le due più importanti tratte pendolari italiane) e Roma-Giardinetti-Pantano, una rete di circa 140 km che trasporta al giorno oltre 200.000 utenti.

Referendum dei Radicali

Oltre alla multa, Atac è stata al centro dell'interesse dei Radicali che venerdì 11 agosto hanno consegnato in Campidoglio le 33mila firme raccolte con la campagna "Se non firmi t'ATtACchi" per il referendum su Atac.

Mobilitiamo Roma 

Sono esattamente 33 mila e 40 le firme raccolte dagli attivisti dei radicali per il referendum "Mobilitiamo Roma", che nel corso degli ultimi mesi hanno lavorato con dei punti di raccolta in tutta la città per riuscire a “far decidere ai romani il destino del proprio trasporto pubblico locale – dice Riccardo Magi, segretario dei Radicali italiani – questo sarà un referendum che aprirà finalmente un dibattito politico serio sul tema, non solo per Roma, ma per tutto il Paese. Se Atac va avanti con questo tipo di gestione è destinata al fallimento, c'è quindi bisogno di un cambiamento, con una gara pubblica fatta bene”.

Il quesito del Referendum

Il quesito: “Volete voi, a decorrere dal 3 dicembre 2019, Roma Capitale affidi i servizi relativi al trasporto pubblico locale di superficie e sotterraneo ovvero su gomma e rotaia mediante gare pubbliche, prevedendo clausole sociali per la salvaguardia e la ricollocazione dei lavoratori nella fase di ristrutturazione del servizio?". "Non si tratta di privatizzare – continuano i Radicali -, ma di liberalizzare il settore con l'obbiettivo di migliorare il servizio, contro i monopoli, perché se non si liberalizza ora il servizio assisteremo alla svendita di Atac".

Meleo contraria al referendum 'Radicale'

Le argomentazioni dei Radicali non convincono però l'Assessore alla città in movimento di Roma Linda Meleo che nel giorno della consegna delle firme ha scritto sulla Facebook: "Aprire ai privati non è la soluzione". Ed è scontro aperto: "Non è quello che serve a Roma e ai cittadini" scrive sulla sua pagina Facebook. "Con questo referendum non si sta proponendo una soluzione nell'immediato, con la messa a gara del servizio i Radicali non offrono una soluzione per l'oggi. I radicali quindi prendono in giro i romani. Quello che non dicono ai cittadini è che non è questa la via più veloce e giusta per poter riuscire a garantire l’efficienza del tpl romano"
 

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