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M5S alla resa dei conti, Ferrara mette alla porta Grancio: "Cambi poltrona". Lei: "Votano contro i cittadini"

Capogruppo all'attacco: "Incompetente e assenteista". Lei: "Lo querelo"

Dopo lo stadio della Roma, anche piazza dei Navigatori ha messo alla prova il gruppo capitolino del Movimento cinque stelle. Solo che questa volta, a frattura già consumata, è scattato un duro scontro frontale. Da una parte Cristina Grancio, la consigliera dissidente, sospesa e poi riammessa per aver espresso la propria contrarietà sull'operazione urbanistica a Tor di Valle, oggi contraria, tra gli applausi dei cittadini, alla nuova convenzione su piazza dei Navigatori prodotta dagli uffici di Luca Montuori. 
Dall'altra la maggioranza pentastellata guidata dal capogruppo Paolo Ferrara che su Facebook le ha riservato parole di fuoco tacciandola, tra le altre accuse, di essere un "fantasma in cerca di protagonismo".

Cristina Grancio, ha scritto Ferrara, "non ha mai dato nessun contributo al grande lavoro svolto dal nostro gruppo consiliare". L'attacco del capogruppo è diretto: "Assenteista in Aula e in commissione, spesso aggressiva, è tutto meno quello che dovrebbe rappresentare un consigliere del M5s. Roma ha bisogno di competenze, di impegno, di amici, di rispetto e solidarietà e lei non rappresenta nulla di questo. Comportamenti i suoi che ricordano quelli degli altri partiti che per lei a questo punto potrebbero essere una casa naturale dove sopravvivere e 'lavorare' affinché nulla cambi".

"Darò mandato ai miei avvocati per verificare se ci sono i termini per portare le dichiarazioni di Ferrara presso qualunque sede, sia civile sia penale" la replica della consigliera, contattata da Romatoday. "Ho intenzione di difendere l'onorabilità del mio lavoro e della mia professionalità. Le sue parole sono andate oltre la mera critica politica". 

Da tempo Grancio e i consiglieri di maggioranza siedono sugli stessi scranni dell'Aula Giulio Cesare da 'separati in casa'. Non solo per le divergenze sullo stadio. La consigliera non ha seguito i colleghi nell'associazione lanciata da Luigi Di Maio a dicembre. Da quel momento "sono stata estromessa da tutti i canali di comunicazione ufficiali che avevamo come gruppo consiliare" racconta. Le parole di Ferrara su Facebook suonano come un invito, nemmeno troppo velato, ad andarsene: "Le consiglio di cambiare poltrona e di spostarsi in una di quelle delle opposizioni in modo da liberarci da una macchia nera che deturpa la bellezza del nostro gruppo e tutto il lavoro che stiamo facendo per Roma". Lei, però, replica: "Non ho intenzione di lasciare il gruppo capitolino. Continuerò a portare avanti i valori del movimento così come si era profilato nel 2009. In quanto ai miei colleghi, non so a che valori si riferiscano". 

Ferrara non stato il solo a scagliarsi contro Grancio. Il collega Giuliano Pacetti, sempre su Facebook, attacca: "La consigliera Cristina Grancio sente di non appartenere più al nostro gruppo. Chi non si sente più parte di un progetto condiviso può tranquillamente passare al gruppo misto. Non capisco perché quando viene in Aula continua a sedersi accanto a noi se poi dichiara di non riconoscersi nel M5S nascondendosi dietro cavilli burocratici" ha dichiarato. "Se nel gruppo altre 28 persone non la pensano come lei deve cominciare a farsi delle domande. Le cui risposte sono scontate per tutti". 

Ancora più esplicita la consigliera Maria Teresa Zotta: "Quando non ti senti parte di un gruppo devi andare via. E' questione di coerenza, ci sono delle regole che rispettano tutti, idee condivise su cui tutti sono d'accordo. Se una persona all'improvviso si ritrova a non condividere più quelle idee farebbe bene a prendere le distanze e a dare un taglio netto" scrive su Facebook. "Prendo atto che lei con noi del M5S non c'entra più nulla, del resto lo ha anche dichiarato". 

"Io sono già in un'altra associazione politica" ha spiegato Grancio "quella del Movimento del 2009". Poi difende la sua posizione sulla convenzione di piazza dei Navigatori. Una posizione che, nella sala di via del Turismo, è stata accolta da un applauso dei cittadini presenti, molti dei quali attivisti pentastellati di un municipio rimasto senza governo proprio in seguito ad uno scontro interno sul progetto urbanistico degli ex Mercati generali. "Mi hanno chiesto a gran voce di non approvare la nuova delibera. Se il partito di Di Maio non riesce a contrastare i poteri forti con l'appoggio dei cittadini temo che non riusciranno a rispettare il programma legato all'urbanistica con il quale sono stati eletti". 

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