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Rifiuti, Muraro respinge le accuse e attacca: "In atto un golpe dei rifiuti"

L'assessora ha scelto il blog di Beppe Grillo per rispondere alle polemiche: "Non ho nessun conflitto di interessi". Poi annuncia: "Siamo pronti ad andare in Procura"

Dopo giorni al centro di una vera e propria bufera politica e mediatica, l'assessora ai Rifiuti Paola Muraro prende parola per difendersi. Non usa i mezzi per la comunicazione istituzionale. L'ex consulente di Ama ha scelto il blog di Beppe Grillo per arginare la pioggia di attacchi che negli ultimi giorni le sono stati indirizzati. Attacca il "sistema dei partiti e i dirigenti" Ama, parla di "falsità" dette sul suo conto, spiega nel dettaglio come ha raggiunto il milione di euro, frutto di 12 anni di consulenze presso l'azienda capitolina, parla di "golpe dei rifiuti a pochi giorni dalla vittoria di Virginia Raggi", di "ripulire la città e liberare Ama da chi l'ha ridotta al collasso". Sul tavolo della discussione ci sono le consulenze svolte da Muraro per la municipalizzata capitolina e per altre aziende, compiti che figurano sul curriculum dell'assessore e che le sono valsi la contestazione di "conflitto di interessi". Anche il Consiglio Comunale questa mattina si è aperto con uno scontro tra M5S e Pd proprio sulla figura dell'assessora, ribattezzata 'milioncino' dalla capogruppo del Pd Michela De Biase. 

"Molte falsità sono state scritte sul mio conto" scrive Muraro. "Primo: io non ho nessun conflitto di interessi: lavorare in qualità di consulente è legittimo. Sono un'esperta in materia di rifiuti e sostenibilità ambientale e ho prestato le mie competenze per numerose aziende. La mia professionalità può incidere positivamente sulla guida del mio assessorato all'Ambiente a Roma". Muraro fa delle sue conoscenze la sua forza: "Quello che in qualsiasi azienda, in qualsiasi amministrazione sarebbe considerato un valore aggiunto, cioè competenza ed esperienza, viene usato dai vecchi partiti come fossero elementi negativi, perchè tremano davanti alla volontà politica di sistemare i danni che loro stessi hanno causato".

IL QUADRO - Da Marino ai 5S: un anno dopo sui rifiuti è ancora polemica

Dal 2004 al 2016 Muraro ha preso circa un milione di euro: "Corrisponde a una media di 90.880 euro l'anno al lordo di tasse, previdenza, assicurazioni e spese per lo svolgimento dell'incarico. Considerando le ore prestate per la mia attività professionale si ottiene un compenso lordo pari a 76 euro al giorno. Vi sembra una cifra folle? E' folle la strumentalizzazione che ne fanno! Senza contare che la mia consulenza nella controversia contro il proprietario della discarica di mala grotta, Cerroni, ha prodotto per Ama, l’azienda municipalizzata che gestisce i rifiuti, un risparmio pari a 900 milioni!". 

Non poteva mancare un attacco al presidente di Ama Daniele Fortini con cui è in atto un braccio di ferro ormai da giorni. I toni si sono inaspriti dopo il blitz dell'assessore presso gli uffici di via Calderon de la Barca quando il lungo colloquio con Fortini, che ha annunciato le sue dimissioni per giovedì prossimo, venne trasmesso in diretta su Facebook. La partita si è giocata quasi tutta sull'impiego degli impianti di trattamento dei rifiuti il cui funzionamento è conosciuto anche da Muraro in virtù delle sue consulenze presso la municipalizzata. Prima lo scontro sull'utilizzo del tritovagliatore di Rocca Cencia, di proprietà del Colari di Cerroni, poi l'audizione del presidente in commissione Ecomafie e poi in Procura.

A irrompere in un quadro complesso, l'inchiesta che tenta di far luce sull'impiego dei quattro impianti di trattamento della capitale, due di Ama e due del Colari. Inchiesta che, secondo quanto si apprende, è partita proprio da alcune denunce di Fortini. "Siamo pronti a recarci in Procura per denunciare ogni più piccola negligenza di chi, sul piano politico e gestionale, ha amministrato Ama in questi anni" la replica di Muraro.

Anche nel suo ultimo post, Muraro ha puntato il dito contro Fortini: "Mentre noi ci facciamo portavoce dei cittadini e di chi è costretto a lavorare in impianti di trattamento rifiuti in condizioni disumane, come l’impianto di Rocca Cencia, il presidente di Ama Daniele Fortini si fa portavoce dei dirigenti dell'azienda". L'origine delle "accuse approssimative mosse nei miei confronti" per Muraro, "provengono tutte da una singola parte: i vertici di Ama". Vertici che Muraro tenta di mettere in contrapposizione con i cittadini: "Sta ai romani, oltre alle speculazioni dei media e agli anatemi delle opposizioni, comprendere chi è la causa della fase di pre-emergenza che attraversa Roma, chi pur di fare in modo che nulla cambi sceglie di sacrificare la città pianificando un vero e proprio golpe dei rifiuti a pochi giorni dalla vittoria di Virginia Raggi". 

Intanto domani la Commissione parlamentare di inchiesta sul ciclo dei rifiuti e su illeciti ambientali ascolterà Daniele Fortini. "Mi auguro che la commissione Ecomafie abbia intenzione di sentire anche la sottoscritta domani e non a settembre, come già preannunciato. Abbiamo presentato richiesta alla Presidenza. Prima in via ufficiosa poi in via ufficiale. Attendiamo fiduciosi un riscontro positivo" la reazione di Muraro. Lo scontro continua.

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