Impianti sportivi municipali, contestati gli aiuti promessi dal Comune: “Arrivano tardi ed in modo confuso”
Il Campidoglio ha chiesto ai Municipi di calcolare le perdite dei concessionari fermi. Svetlana Celli (RomaTornaRoma): "Tardivo scaricabarile"
L’emergenza pandemica sta mettendo in ginocchio il settore sportivo di base. Le associazioni che hanno in gestione gli impianti municipali, da quasi un anno non riescono ad utilizzarli. Il Campidoglio ha deciso di sostenere queste realtà in un modo che, però, ha finito per alimentare nuove critiche.
Lo sport di base e la pandemia
La prospettiva non è rosea. Le chiusure delle palestre scolastiche utilizzate per organizzare l’offerta sportiva di base, sembra destinata a perdurare. Chi ne ha la concessione, a fronte dei mancati ricavi, è costretto a versare ancora i canoni di locazione. Una condizione insostenibile, più volte segnalata, che il Campidoglio ha provato ad arginare nel corso del 2020. In una maniera che, tuttavia, aveva già prestato il fianco alle critiche, soprattutto per il ritardo con cui le contromisure erano state messe in campo. Ora arriva un nuovo provvedimento, altrettanto criticato.
Il nuovo provvedimento
Visto il perdurare dell’emergenza epidemiologica e la risalita dei contagi, il Comune ha deciso di mettere in campo “un ulteriore intervento” a favore dei concessionari sportivi. La soluzione prospettata dal Campidoglio in una lettera inviata ai direttori dei municipi, è quella di “erogare contributi i favore dei concessionari, di importo pari alla somma dei canoni dovuti”. Il modo in cui è previsto che ciò avvenga è stato però contestato.
Prevede che, entro il 31 marzo, i Direttori dei Municipi informino la Ragioneria Generale, “degli importi riferibili ai canoni” attraverso “un dettaglio puntuale, suddiviso, per mese, per palestra interessata e per concessionario”. Il periodo di copertura va dal primo gennaio al 31 dicembre 2021.
Lo scaricabarile
“E’ uno scaricabarile verso i municipi che hanno anche poco tempo a disposizione visto che, la lettera, gli è stata inviata solo il 5 marzo” ha fatto notare la consigliera capitolina Svetlana Celli (Lista Roma Torna Roma ). C’è dell’altro. “Se non riescono ad effettuare questi calcoli cosa succede? E poi qual è l’atto esecutivo che dovrebbe supportare questa iniziativa” ha obiettato Celli. In aggiunta è stato rilevato che, non aver previsto il mancato pagamento dei canoni da parte dei concessionari, ha esposto i Municipi a dover coprire il relativo ammanco in bilancio, andando a togliere risorse destinate ad altri servizi.
Provvedimento confuso e tardivo
“Non c’è chiarezza mentre è evidente il ritardo con cui ci si muove” perchè, la pandemia, dura da un anno. E quindi “il Comune avrebbe dovuto già conoscere quanti sono gli importi che le associazioni sportive, mensilmente, riconoscono ai vari municipi”, è stato sottolineato. In definitiva il provvedimento è “confuso e tardivo”. La speranza è che non sia necessario ricorrervi per tutto il periodo considerato, vale a dire fino al termine dell’anno. Ma è un auspicio che, al momento, trova scarso conforto.