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Giovedì, 25 Aprile 2024
Politica

Mafia Capitale, l'ex assessore Pd Ozzimo condannato a 2 e 2 mesi: "Nessun politico ne puo' uscire vivo"

Condanna anche per l'ex capogruppo di Centro democratico in Campidoglio, Massimo Caprari. Duro il commento del legale di Ozzimo: "Perplessi davanti alla difficoltà di motivare una sentenza di condanna"

L'ex assesore capitolino alla Casa Daniele Ozzimo (Partito democratico) è stato condannato a due anni e due mesi nell'ambito di uno dei due procedimenti collegati al maxi processo di mafia capitale. La sentenza del presidente della X sezione del Tribunale, il Gup Alessandra Boffi, ha accolto la richiesta della Procura. Oltre ad Ozzimo è stato condannato a due anni e 2 mesi l'ex capogruppo di Centro democratico in Campidoglio, Massimo Caprari. Condanne anche per un anno e 10 mesi per Gerardo e Tommaso Addeo, collaboratori di Luca Odevaine, e per 2 anni e 2 mesi a Paolo Solvi, collaboratore dell'ex presidente del X Municipio Angelo Tassone.

L'ex assessore capitolino alla Casa, Daniele Ozzimo, era accusato corruzione per atti contrari ai doveri d'ufficio in relazione a due capi di imputazione. Secondo i pubblici ministeri, Ozzimo aveva tratto delle utilità dal suo rapporto con il capo della coop "29 giugno", Salvatore Buzzi. La prima era "morale" per il salvataggio, grazie all'intervento del capo della "29 giugno", della cooperativa edile Deposito San Lorenzo; le altre due invece materiali e riguardavano l'assunzione in una delle coop di Buzzi di una ragazza segnalata da Ozzimo (che avrebbe lavorato per quattro mesi nei soli week end per poi vedere interrotto il suo rapporto di lavoro). A questo si aggiunge il finanziamento di 20mila euro per la campagna elettorale di Ozzimo regolarmente denunciata alla Corte d'Appello. Per Ozzimo, così come per Caprari, i due Addeo e Solvi si è proceduto con rito abbreviato.
 
Duro il commento dell'avvocato di Daniele Ozzimo, Luca Petrucci che ammette la sconfitta e con amarezza spiega: "E' stata accolta in toto la tesi della Procura, ma rimaniamo perplessi davanti alla difficoltà di motivare una sentenza di condanna. Perchè una volta in cui la Procura riconosce, chiedendo l'assoluzione, che non vi è nessun asservimento della funzione, Ozzimo viene condannato per aver preso 20 mila euro in campagna elettorale regolarmente registrati, e perchè ha chiesto a Buzzi di far lavorare una povera diavola, per altro licenziata 4 mesi dopo, a 300 euro al mese. Credo che sia un monito per la politica italiana e credo che nessun politico ne possa uscire vivo".  

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