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Il San Giacomo è in vendita, sarà "residenza per anziani": polemiche tra Lombardi e Zingaretti

Nella delibera regionale si legge: "Senior House; Centro Fitness; Spazi commerciali; Servizi sanitari; Ristorante; Parcheggi"

Nove anni fa era stato dismesso tra le proteste e da allora chiuso diventando un vero e proprio simbolo di degrado. Oggi l'ex ospedale San Giacomo diventa terreno di scontro per la campagna elettorale verso le prossime regionali. L'immobile del 1300, situato in via Canova, in pieno Tridente, donato alla città di Roma dal cardinale Antonio Maria Salviati nel 1562 proprio per farci un ospedale, verrà infatti 'valorizzato' mediante il trasferimento al fondo istituito dal Ministero dell'Economia e delle Finanze 'i3-Regione Lazio', tramite l'apposita società Invimit.

"Vendono ospedali per costruire hotel" la denuncia fatta scattare in mattinata dalla deputata del Movimento cinque stelle e candidata presidente Roberta Lombardi. Vi troveranno spazio "un Centro Caritas e una degenza per anziani, e comunque strutture a vocazione socio sanitaria" la smentita della Regione Lazio governata da Nicola Zingaretti, in corsa per la riconferma. "Senior House; Centro Fitness; Spazi commerciali; Servizi sanitari; Ristorante; Parcheggi" la dicitura riportata nella delibera del 15 dicembre scorso. 

L'ospedale rientra tra le 56 strutture sanitarie che nel 2001, era presidente Francesco Storace, vengono trasferite nelle proprietà della società regionale San.In spa che a sua volta le riaffitta alle Asl di competenza. I crediti vantati vengno ceduti ad un'altra società, la Cartesio srl, che ha emesso dei titoli obbligazionari. Proprio lo scorso 13 dicembre la Regione ha annunciato di averne riacquistati 16. Un'operazione finanziaria finalizzata a ridurre i costi rimasti da allora a carico del bilancio regionale. Anche il San Giacomo tornerà nel patrimonio regionale ma per essere venduto. O meglio, valorizzato.  

L'ospedale nel 2008 finisce infatti sotto la scure dei tagli del piano di rientro della disastrata sanità laziale, Piero Marrazzo era presidente della Regione e commissario, e chiude i battenti nonostante le recenti ristrutturazioni. Scatta la protesta di medici e infermieri. Una manifestazione dei movimenti per il diritto all'abitare viene stroncata da uno sgombero con le forze dell'ordine in tenuta antisommossa. Contro questa decisione parte anche il ricorso al Tar dell'erede del cardinale, Oliva Salviati, decisa a far valere la clausola secondo cui la donazione era vincolata alla destinazione dell'immobile a ospedale. Il ricorso è tutt'ora pendente e la Regione, si legge nella determina, qualora l'esito dovesse giocare a suo sfavore, è pronta a restituire le quote della valorizzazione.  

Oggi però per la Regione è troppo tardi: rimasto inutilizzato per nove anni "non è ipotizzabile che possa essere riqualificato e nuovamente destinato a struttura ospedaliera" si legge, sempre nella determina. Così potrebbe diventare una residenza per anziani ma anche ospitare, si legge nel documento, spazi commerciali, servizi sanitari, un ristorante e parcheggi. Il 23 novembre scorso la il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo per il Lazio ha dato la sua autorizzazione all'operazione. L'apporto al fondo di investimento è stimato in 61 milioni di euro. Di questi circa 18 milioni di euro saranno "immediatamente monetizzati tramite versamento nelle casse regionali" mentre circa 42 milioni di euro saranno corrisposti in 62 tranche. Sulla cifra si attende ancora il parere dell'Agenzia del Demanio. 

Lombardi parte all'attacco, innescando un botta e risposta. "Zingaretti finalmente tira giù la maschera del presidente uscente, che dice e fa il contrario di tutto a distanza di una settimana" scrive in una nota. "In 5 anni hanno distrutto la nostra sanità pubblica e non solo: ora vendono anche gli ospedali per costruire hotel. Sono senza vergogna". A stretto giro arriva la smentita della Regione: “Notizie completamente infondate. Al San Giacomo non ci sarà nessun hotel ma un Centro Caritas e una degenza per anziani, e comunque strutture a vocazione socio sanitaria". E rilancia: "Ora si riparte dopo dieci anni di abbandono. Con la delibera di Giunta appena approvata, infatti, il bene viene inserito nel fondo “i3-Regione Lazio” di Invimit, gestito da Invimit, società del Mef a partecipazione interamente pubblica. Finalmente potrà essere valorizzato tenendo conto della sua originaria vocazione sociosanitaria". Lombardi però non si da per vinta e cita l'elenco contenuto nella determina: "Verba volant, scripta manent. Un centro Caritas è già presente e attivo nell’area adiacente e non c’entra nulla con la vendita pianificata da Zingaretti". 

La polemica infiamma molti esponenti politici di entrambi gli schieramenti. "Roberta Lombardi non perde occasione per dare notizie infondate" dichiara Massimiliano Valeriani, capogruppo del Pd alla Regione Lazio. "La deputata a 5 Stelle stia serena perchè l'edificio diventerà ben altro" le parole della consigliera regionale di Insieme per il Lazio Marta Bonafoni. "Ma visto la protesta, la Lombardi è contro la Caritas e gli anziani? Oppure è vittima inconsapevole delle sue balle a ripetizione?" scrive in una nota il consigliere capitolino del Pd, Marco Palumbo. La reazione dei Cinque Stelle non si fa attendere: "Vogliono farci un hotel o addirittura un ristorante. Ci opporremo con ogni mezzo" ribadisce a fine serata Paolo Ferrara, Capogruppo M5s di Roma Capitale. "La toppa che Zingaretti e la maggioranza stanno provando a mettere sulla questione San Giacomo è peggio del buco" afferma il consigliere regionale M5S, Devid Porrello. Non manca il presidente dell'Assemblea capitolina Marcello De Vito: "Alla faccia della coerenza...nel giro di pochi giorni due dichiarazioni contrastanti del presidente della Regione Zingaretti sul destino del San Giacomo".

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